Rimossi i rifiuti dalla lama, ma le pulizie volontarie vanno organizzate meglio
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- Pubblicato Domenica, 15 Maggio 2022 14:06
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
Sono andati ieri mattina presto gli operatori della ditta appaltatrice dell’igiene urbana Gassi-Esposito. Il giorno dopo l’articolo di denuncia di quei rifiuti abbandonati, pubblicato venerdì scorso da Rutiglianoonline (qui), di mattina presto, sappiamo che l’assessore all’ambiente Antonio Romito si è affrettato a chiamare la ditta appaltatrice chiedendole di andare a ritirare i sacchi differenziati e l’immondizia che, nel frattempo, si era accumulata sotto quella splendida quercia. E, infatti, ieri mattina, di buon’ora, i soli operatori della Gassi-Esposito hanno bonificato quel luogo.
Ora, dal momento che si è corso il serio rischio che, nelle more che qualcuno si interessasse di quei rifiuti, qualche altro potesse dar fuoco ai bustoni e, quindi, danneggiare, se non far morire del tutto, quella quercia e parte del bosco, l’iniziativa “Puliamo il mondo” ha dimostrato un pericoloso deficit organizzativo.
Chi l’ha organizzata l’iniziativa? «Nelle giornate del 26 e 28 aprile, su iniziativa dell'assessorato all' ambiente del Comune di Rutigliano, dott. Vito Antonio Romito, abbiamo aderito all'iniziativa ambientalista "Puliamo il Mondo" ed abbiamo coinvolto gli alunni delle classi quinte, i quali dotati di guanti a norma, pettorine, cappellini, bustoni e tanta ma tanta volontà ed entusiasmo, accompagnati dai volontari dall'associazione ANPANA, abbiamo ripulito dai rifiuti il 26 aprile la Via vecchia per Noicattaro e il 28 Vallone Guidotti ed anche un tratto della Lama San Giorgio. Quindi quei bustoni neri con scritto sui fogli: carta, plastica, vetro, indifferenziato, sono stati preparati dai ragazzi e da noi docenti», questo è quello che ha scritto l’insegnante Cecilia Guarnieri sotto il link all’articolo di venerdì postato sulla pagina facebook “Rutiglianoonline portale della città”.
L’iniziativa, dunque, è stata proposta dall’assessore Romito. Per quanto ne sappiamo tutto è partito senza coinvolgere preventivamente la ditta appaltatrice dell’igiene urbana, che si è ritrovata a dover ritirare i rifiuti raccolti il 26 aprile perché chiamata sul momento. Circa il prosieguo dell’iniziativa Puliamo il mondo, la ditta ha avvertito l’assessore del fatto che c’erano problemi di consegna dell’indifferenziato agli impianti di smaltimento in contrada Martucci a Conversano e che, per questo, i compattatori della stessa ditta erano già tutti pieni di rifiuti da scaricare.
Nonostante la richiesta, l'iniziativa è comunque andada avanti. Non sappiamo se l’assessore abbia avvisato la docente di aspettare qualche giorno prima di proseguire con la lama San Giorgio; certo è che la scuola è andata il 28 a pulire la lama e ad accumulare i bustoni sotto quella quercia. Chi doveva chiamare la ditta appaltatrice per avvisare di ritirare i bustoni? Non lo sappiamo, non sappiamo neanche se la ditta fosse a conoscenza del fatto che dal 28 c’era da ritirare quei bustoni.
A sapere che quei bustoni erano lì, e che andavano ritirati, erano perlomeno in tre, l’assessore, la docente e l’ANPANA. Nessuno dei tre si è premurato, nei giorni successivi al 28 aprile, di verificare se la lama fosse stata bonificata. C’è voluto l’articolo di denuncia di Rutiglianoonline perché le cose si muovessero, e anche subito.
In riferimento a queste cose non vale il detto “meglio tardi che mai”, perché c’era il rischio che quei rifiuti si incendiassero, come spesso succede soprattutto col caldo. Qui il motto, ritengo, debba essere “meglio prime che tardi”.
Va bene “puliamo il mondo”, va benissimo che la scuola si interessi dell’ambiente, delle buona pratiche e di accrescere il senso civico e la sensibilità ambientale degli alunni; ma iniziative di questo tipo vanno organizzate bene, coinvolgendo preventivamente tutti i soggetti in campo, seguendone attentamente tutte le fasi da parte di tutti i soggetti promotori e facendosi portare sui luoghi della pulizia un cassone scarrabile dentro cui depositare i rifiuti, o i bustoni differenziati, in modo che la ditta li ritiri immediatamente dopo la fine dell’iniziativa.
Questo per evitare disguidi che possono, nonostante le buone intenzioni, costare caro all’ambiente e alla natura, in sostanza a ciò che si vuole difendere e rispettare.