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“Atletico Rutigliano”, su due ruote con la maglia ufficiale

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di Rosalba Lasorella

L’associazione esiste formalmente solo da pochi mesi, ma la passione coltivata per anni ha già dato i suoi frutti. Nato lo scorso novembre dall’entusiasmo di cinque ferventi ciclisti, il gruppo dell’ “Atletico Rutigliano” ha inaugurato il suo primo anno agonistico con ottimi piazzamenti in una delle gare più importanti del settore.
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Si tratta della Marathon Foresta Mercadante, competizione di respiro nazionale alla quale hanno partecipato circa 700 biker per due percorsi con partenza ed arrivo presso l’aia dell’Agriturismo Amicizia. Tra gli oltre 400 iscritti al percorso lungo (65 km), Tommy De Caro e Vito Gigante hanno guadagnato rispettivamente il 70esimo e il 150esimo posto; sul percorso corto (40 km) Gino Daddabbo e il sedicenne Pierpaolo Anelli hanno raggiunto la 23esima e la 31esima posizione, lasciandosi alle spalle un centinaio di biker.
Risultati importanti, preannunciati dall’esito della gara di preparazione alla Marathon Foresta Mercadante (disputata a Francavilla Fontana due settimane prima), in occasione della quale l’ “Atletico Rutigliano” ha conquistato il suo primo podio grazie all’impegno di Vito Gigante e Filippo Troiani.

Ne parla con orgoglio il presidente dell’associazione Tommy De Caro, pronto a rispondere alle nostre domande e a presentare così le attività della sua squadra.

In cosa consistono le vostre attività?
«Le nostre attività sono prevalentemente dedite all’aggregazione e al divertimento. La nostra vocazione è quella della mountain bike, però apprezziamo e amiamo il ciclismo in generale, a partire dalla semplice passeggiata domenicale -vista come motivo e momento di unione, di aggregazione, di condivisione della stessa passione- fino alla preparazione atletica, da cui anche il nome “Atletico Rutigliano”. Ci impegniamo per riuscire a partecipare ad eventi ciclistici, gare e competizioni che si tengono principalmente in Puglia, ma non escludiamo la possibilità di partecipare anche ad eventi di livello nazionale».

Quanti iscritti contate al momento? Vi allenate insieme per le gare e gli eventi?
«Siamo partiti da un nucleo di 5 fondatori e abbiamo raggiunto 35 iscritti. Gli iscritti e i soci possono partecipare a tutte le manifestazioni, ma non è detto che ciò avvenga. Ci si pò anche iscrivere e non partecipare necessariamente alle gare. Le gare si distinguono in due tipologie: gare escursionistiche (che permettono di uscire per conoscere nuovi percorsi senza la foga di vincere) e gare vere e proprie, per le quali è richiesto un certificato medico sportivo.
Quando possibile ci prepariamo insieme. In settimana organizziamo delle uscite durante le quali ci si allena sia con chi decide di pedalare solo per divertirsi, sia con chi partecipa alle gare, uscite che servono da stimolo per gli uni e per gli altri. Gli atleti, infatti, si avvicinano senza fatica alla sensazione e al piacere di pedalareatletico-bici-1; gli escursionisti possono seguire gli allenamenti per fare sempre meglio ed avere una spinta per le volte successive».

Quali strumenti utilizzate per organizzarvi?
«Per darci appuntamento utilizziamo un gruppo Facebook a cui si può accedere facendo richiesta. Il gruppo esiste da oltre un anno, ma la cosa bella è che da quest’anno abbiamo nel gruppo anche delle donne che pedalano e questo ci fa piacere, perché il gruppo diventa più uniforme e si può condividere la stessa passione anche con le ragazze. Ci auguriamo che aumentino. Ci sono anche dei ragazzi di 15-16 anni,appassionati di ciclismo, dai quali speriamo di tirare fuori degli atleti forti di cui poterci vantare come rutiglianesi».

State, quindi, “investendo” anche nella gioventù rutiglianese?
«Noi ce la mettiamo tutta, e ribadisco noi. Il presidente ha il compito di coordinare, ma la partecipazione dev’essere da parte di tutti, perché è l’unione che fa la forza. Non è un luogo comune, come si potrebbe pensare, è proprio la verità, perché il ciclismo è uno sport di squadra, può sembrare individualistico, ma non lo è. È il team che crea risultati».

Non c’è stata ancora una presentazione ufficiale della squadra, ma avete già delle maglie targate “Atletico Rutigliano”.
«Domenica 18 maggio abbiamo distribuito le maglie agli atleti iscritti alla nostra associazione, grazie al sostegno di alcuni sponsor amici che sono prevalentemente di Rutigliano. Pensiamo di organizzare una cerimonia ufficiale di presentazione, invitando gli sponsor e l’amministrazione, ma non sappiamo ancora quando, anche perché il gruppo agonista è impegnato nelle gare e con gli allenamenti. Probabilmente sarà tra novembre e dicembre».

A Rutigliano ci sono molte associazioni sportive, ma voi avete scelto di dedicarvi al ciclismo. Vi  siete resi conto che sul territorio c’era questo bisogno?
«Sì, non ricordo associazioni ciclistiche rutiglianesi negli ultimi vent’anni. Ci siamo sempre iscritti ad altre associazioni fuori paese (Conversano, Santeramo, Bari, Casamassima) e allora abbiamo deciso di crearne una qui, anche perché abbiamo persone di tutto rispetto, che quando pedalano pedalano bene. Possiamo vantare i colori della nostra squadra».

Questo può essere uno strumento per conoscere meglio Rutigliano?
«Ritengo di sì. Una domanda che mi rivolgono spesso è: “Io pratico mountain bike, ma dove sono i percorsi a Rutigliano?”. In realtà ci sono. Il tempo, la passione e l’esperienza mi hanno portato ad esplorare oltre 300 km di strade sterrate che unite coprono più o meno 5-6 percorsi nel raggio di 50-60 km. La bicicletta ti permette di scoprire il territorio, di vivere la natura, di vedere masserie ormai dimenticate, muretti a secco, alberi d’ulivo, ciliegeti, fuori dalla realtà cittadina del cemento, dell’asfalto e delle costruzioni. È una cosa molto bella perché ti permette di stare a contatto con la natura, un’esperienza assolutamente da provare».

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