Consiglio comunale di ieri, la numerosa e attiva partecipazione dei cittadini

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di Gianni Nicastro

Ieri sera i problemi veri, quelli che i cittadini del centro storico vivono sulla loro pelle tutti i giorni, hanno fatto capolino in consiglio comunale. In una sala piena di pubblico sono stati loro a portarceli, intervenendo in un consiglio comunale -monotematico e aperto- proprio su quello che sta succedendo da alcuni mesi nella parte antica della città.

Se qualcuno avesse voluto avere un’idea di quella che è la cittadinanza attiva, la partecipazione democratica, il confronto civile sui problemi, di quella che, in definitiva, è la politica nella sua accezione più nobile, non doveva far altro che recarsi in sala consiliare ieri sera.

Diciotto cittadini, nei giorni scorsi, si sono iscritti a parlare, quindici dei quali sono effettivamente intervenuti. Francesco Arborea dell’associazione “Rutigliano 5 Stelle”, Michele Di Donna (portavoce) del comitato “Centro Storico ReAttivo”, Piero Poli di “Porta Nuova”, Tonio Giordano, Nietta Larizza, Giuliana Creatore di “Gocce di Luna”, Anna Erriquez, Pia Difino, Alessandro Milillo di Rutigliano Protagonista, Vito Gallo (neo segretario) del PD, Cornelia Pirulli, Peppino Sorino dell’Archeoclub, Nicola Loiodice, Nicola Difino, Francesco Paolo Valenzano e Stefania Scotti dell’associazione “Auser”.

Quasi tutti gli interventi si sono concentrati, in modo particolare, sul tema della sicurezza messa in discussione dalla presenza di un gruppo di ragazzi, i bulli, che aggrediscono cons com-centro-storico-5verbalmente e, a volte, anche fisicamente, insultano, giocano a pallone, scorrazzano con i motori, rubano, fanno danni, schiamazzano.

«Noi non ci sentiamo sicuri -ha detto una signora- abbiamo realmente paura. Ci sentiamo ostaggio di questo gruppo di giovani». «Loro sono in libertà -ha aggiunto- e noi, sindaco, abbiamo messo le sbarre alla porta; non siamo dei pentiti di mafia che devono essere scortati per entrare e per uscire dalle nostre case». A questo punto è scrosciato un applauso solidale dal pubblico. «Ci è stata tolta la libertà di uscire… E’ impossibile vivere in questo stato».

Un fenomeno prevalentemente concentrato su Piazza Colamussi, una situazione che comprime la libertà dei residenti -come è stato detto- perché le donne, giovani e anziane, hanno paura ad uscire di casa, spesso si fanno accompagnare da uomini, parenti, fidanzati o amici.

La prima cosa che i cittadini hanno chiesto è un intervento che ripristini un minimo di sicurezza nel centro storico, questo significa una presenza più avvertibile delle Forze dell’Ordine. Un presidio di sicurezza oltre che di  legalità. E’ stato evocato il vigile di quartiere, presente in tutti i programmi elettorali, compreso quello di chi amministra il comune da otto anni, ma mai istituito.

Il comitato “Centro Storico ReAttivo” stesso è nato «a seguito dei fatti accaduti in varie zone del centro storico di Rutigliano cons com-centro-storico-1negli ultimi sei mesi, denunciati alle Forze dell’Ordine da molti cittadini residenti», ha detto il suo portavoce ieri sera in consiglio comunale. Si è costituito «con l’obiettivo -ha aggiunto Michele Didonna- di far emergere e risolvere, insieme all’amministrazione comunale, e alle Forze dell’Ordine, i problemi che assillano quotidianamente e costantemente i residenti e gli avventori del borgo antico».

La sicurezza, dunque, ma anche tante proposte sintetizzate nell’intervento del portavoce del comitato la cui copia scritta è stata distribuita in sala consiliare (linkata qui sotto per chi volesse approfondire).

Dopo tanti altri interventi dei cittadini, e dopo quelli dei consiglieri comunali, è intervenuto il sindaco. Si è prodotto in un discorso tutto “difensivo”. Ha riferito delle volte che è intervenuto in prima persona nel centro storico quando è stato chiamato per risolvere piccoli problemi. Ha apprezzato gli interventi dei cittadini anche se alcuni avrebbe voluto «fossero stati di altro tenore».

Ha parlato della ZTL (zona a traffico limitato) annunciando che tra qualche giorno vedremo i tecnici montare telecamere e varchi alle porte del centro storico. Ha spiegato che la ZTL non è solo verifica su chi entra ed esce, è anche controllo del centro storico attraverso il sistema di videosorveglianza che si avvarrà di una ventina di telecamere posizionate nei punti più problematici.

Ha informato di incontri fatti nel comitato di sicurezza istituito con carabinieri e Polizia Locale. «Non sono stato fermo -ha detto il sindaco- ho avuto incontri con i rappresentanti cons com-centro-storico-2delle Forze dell’Ordine», incontri che hanno prodotto «una maggiore presenza dei carabinieri e dei vigili urbani anche in forma congiunta».

I cittadini, in effetti, hanno notato «un lieve impegno da parte degli organi competenti» ha detto il portavoce, non certo una presenza che possa marcare la differenza tra prima e dopo. Il sindaco ha poi annunciato un’altra cosa interessante, il progetto per la basolatura delle quattro strade che ancora non ce l’hanno (via Arco Parlante, via Ponte Latrone…).

La ZTL e la soluzione dell’indecorosa situazione di quelle quattro strade, sono cose importantissime, sono provvedimenti che si attendevano da anni e che rientrano nella normale, ordinaria amministrazione. Ieri, comunque, i cittadini si apettavano risposte sull’emergenza sicurezza perché -come è stato detto- una situazione di emergenza richiede interventi straordinari e immediati.

Su questo fronte non è arrivato granché, neanche una cosa semplice, e di immediata fattibilità, come -ad esempio- spostare un paio di vigili, di quelli assunti part time (3 ore al giorno), dai corsi al centro storico in “ronda” nelle ore più “calde” rispetto alla presenza del gruppo dei ragazzi.

Se non fosse stato per Michele Martire che, in chiusura, ha proposto di convocare la commissione sul centro storico alla quale far partecipare un rappresentante del comitato, il consiglio comunale si sarebbe concluso davvero con un nulla di fatto. La cosa più apprezzabile successa è stata la partecipazionecons com-centro-storico-3 dei cittadini e il loro aver portato in consiglio comunale i problemi reali del centro storico.

Alla fine abbiamo chiesto ad alcuni le loro impressioni sul consiglio comunale appena concluso, se sia servito o no. «di servito è servito, perché così abbiamo fatto sentire la nostra voce finalmente. Perché nessuno ci ha mai ascoltato. Io spero che questo sia un inizio, che comincino ad ascoltare la nostra voce» ci ha detto una signora.

«Sinceramente sono molto contenta di come è andata» ci ha detto Cornelia Pirulli. «Tutti noi abbiamo potuto dire la nostra in maniera civile -ha aggiunto- siamo stati ascoltati, abbiamo fatto le nostre proposte… Io parlo di noi cittadini. Dal punto di vista, poi, delle espressioni dei consiglieri, purtroppo, non era politica, ma la questione lo è diventata e mi dispiace. Quello che conta è che ci siamo fatti sentire, che siamo apparsi uniti, propositivi e seri soprattutto; che abbiamo voglia di continuare. Speriamo, adesso, di vedere, da domani, quanto è stato detto qui, in sala consiliare. Speriamo».

Stasera «l’obiettivo nostro è stato raggiunto in pieno -ci ha detto Michele Didonna- nel senso che noi volevamo portare ufficialmente i problemi qua dentro, quindi, questo è un primo passaggio. Come seconda cosa, in realtà abbiamo assistito a delle scaramucce e a dei rimbalzi da questa e quell’altra parte, però noi eravamo già preparati a farcele scivolare addosso». «Noi abbiamo un unico obiettivo -ha aggiunto il portavoce- quello di risolvere i problemi e andremo avanti, per cui la proposta di Martire di essere presenti nella commissione è il passaggio successivo che noi volevamo e l’abbiamo raggiunto. Speriamo adesso di essere più pressanti».

L'intervento del portavoce del comitato con le proposte

 

 

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