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Blitz di Emiliano sull’ASP, si sostituisce al sindaco e nomina tre consiglieri

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emiliano romagno-asp-rutigliano


di Gianni Nicastro

C’era da aspettarselo e lo ha fatto, utilizzando i poteri sostitutivi che gli derivano dal Regolamento di attuazione della legge regionale 15/2004 di “Riforma delle Istituzioni di assistenza e beneficienza (IPAB) e disciplina delle aziende pubbliche dei servizi alle persone”.

Porta la data del 28 luglio scorso il decreto con cui il presidente della giunta regionale, Michele Emiliano, ha nominato i tre componenti del consiglio di amministrazione dell’ASP “Monte dei Poveri” spettanti al comune di Rutigliano. Si tratta di Giovanni Albanese, Nicola Demarinis e Massimo Mincuzzi. I primi due, rutiglianesi, facevano già parte del consiglio di amministrazione, sono stati, quindi, riconfermati; il terzo è di Bari.

Dopo circa sei anni di prorogatio l’ASP di Rutigliano ha, finalmente, un consiglio di amministrazione completo nei suoi cinque componentiemiliano romagno-asp-rutigliano-1 che, normalmente, sono nominati due dalla regione (il presidente e un consigliere) e tre dal comune di Rutigliano, quindi, dal sindaco pro tempore.

Un consiglio di amministrazione, dunque, legittimo e operativo composto da Angelo Radogna (presidente, rinominato nel 2014), Domenica Altieri (di Rutigliano e di nomina spettante alla regione, 2014) e dai tre prima citati la cui nomina Emiliano ha sottratto all’"inerte" sindaco di Rutigliano.

“La Giunta regionale, con proprio atto deliberativo n. 1329 del 27 giugno 2014, provvedeva ad effettuare le nomine di sue competenza mentre il comune non vi provvedeva” scrive, infatti, il presidente della regione nel suo decreto. “A fronte dell’inerzia del comune di Rutigliano” la regione -ad agosto del 2014- ha chiesto formalmente che lo stesso comune “provvedesse alle nomine di sua competenza” senza avere nessun riscontro.

Al silenzio del comune di Rutigliano gli uffici regionali competenti hanno risposto con “l’attivazione”, a dicembre del 2014, “del procedimento di cui all’art. 23 del Regolamento regionale 1/2008" che, al comma 4, così recita: “Sei mesi prima della scadenza naturale del Consiglio di Amministrazione, il Dirigente del Settore Servizi Sociali, richiede agli enti cui lo statuto assegna tale funzione (...), le designazioni di competenza, che dovranno pervenire entro e non oltre 45 gg. dalla data di scadenza”. “In caso -continua il Regolamento- di infruttuosa scadenza del termine, le designazioni e la contestuale costituzione dell’organo ordinario di amministrazione sarà effettuata dal Presidente della Giunta Reginale con proprio decreto”.

Di fronte all’attivazione della procedura di designazione con decreto, Roberto Romagno -il 5 maggio del 2015-  ha fatto recapitare alla regione una nota con la quale riferiva che “è in corso di definizione la procedura di designazione dei tre componenti di nomina comunale” assicurando che queste nomine sarebbero state “comunicate in tempi brevi”. “Ad oggi -redarguisce Emiliano nel suo decreto- il comune di Rutigliano risulta essere ancora inerte in relazione alla necessità di provvedere alle citate nomine essendo abbondantemente spirato il termine concesso”. Da qui i poteri sostitutivi.

Venerdì scorso in consiglio comunale, sollecitato dalla interrogazione di Minguccio Altieri proprio sulle mancate nomine all’ASP, il sindaco ha fatto il «mea culpa», ha riconosciuto e ammesso di «non aver ottemperato a quanto richiesto dalla regione e che si rende necessario, nel brevissimo periodo, nominare i nuovi componenti». “Tempi brevi” nel 2015, “brevissimo periodo” nel 2016, fatto sta che Romagno è rimasto con la spazzola in mano e a ballare il ballo delle nomine è stato Michele Emiliano.
 
Ora, questa storia farà arrabbiare quanti, nella maggioranza, non vedevano l’ora di sedersi al banchetto spartitorio delle nomine all’ASP, nomine appetibili per quello che l’ex IPAB rappresenta a Rutigliano in quanto a patrimonio immobiliare e a gestione di importanti servizi ai bambini, alle donne e agli anziani, parte dei quali ancora da affidare o appaltare.

Certo, rimane da rinnovare il nucleo di valutazione, ma è poca cosa a confronto ed è probabile che questo smacco sull’ASP riacutizzi l’assopita, perenne, verifica “politica” e l’“appetito” dei verificatori che, a questo punto, potrebbero rifarsi col rimpasto in giunta che si prevede a settembre prossimo venturo dopo il matrimonio tra l’assessore Altieri e l’assessora Ancona.


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