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Maggiorazione TASI, interviste ai consiglieri del PD e al dirigente ragioneria del comune

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pd-berardi-valenzano


di Gianni Nicastro


I due consiglieri del PD, Giuseppe Valenzano e Antonella Berardi, hanno presentato, il 20 giugno scorso, una interrogazione sulla maggiorazione TASI che i contribuenti di Rutigliano non dovrebbero pagare perché l’amministrazione non le ha confermate con l’approvazione di una delibera ad hoc da parte del consiglio comunale, così come ha previsto il governo nella legge di stabilità 2016.

La possibilità che i comuni sforassero dello 0,8 per mille il tetto massimo della somma delle aliquote IMU e TASI, era stata data, sempre dal governo nel 2014, per recuperare risorse da destinare alle detrazioni sulla prima casa. Da quest’anno sulla prima casa non si paga più la TASI, ma il governo ha dato ai comuni la possibilità di continuare ad applicare la maggiorazione sulle altre case a condizione che i consigli comunali approvino la conferma delle aliquote maggiorate.

L’amministrazione non ha fatto approvare nessuna delibera di conferma e il PD le ha chiesto, nell’interrogazione, se debba considerare “avvenuta la decadenza della maggiorazione TASI" e, in questo caso, cosa intende fare.

La questione è importante e, proprio per questo, quell’interrogazione pone un problema politico tutto interno all’opposizione: il perché sia stata firmata solo dai due consiglieri del PD e non anche da Minguccio Altieri e da Oronzo Valentini (Michele Martire è ormai un battitore libero che sembra giocare più in campo avversario che in quello "amico”).

Su questo abbiamo chiesto lumi ad Antonella Berardi. «In generale -ci ha detto- noi le interrogazioni le abbiamo sempre condivise almeno con Minguccio, Oronzo Valentini e Michele Martire. Ultimamente, però, non è ben chiara la posizione di qualcuno che in consiglio comunale non si presenta o, comunque, vota in maniera particolare, diciamo così, rispetto a quello che pensiamo noi».

Michele Martire, lo possiamo dire consigliera Berardi?
«Sì, Michele Martire. Poi, Minguccio Altieri non è stato coinvolto non per non voler coinvolgere, ma perché non ci siamo trovati fisicamente. L’informazione c’era arrivata da una iscritta del PD, ne abbiamo parlato all’interno del partito e, avendo fatto questa interrogazione, l’abbiamo subito protocollata, per questione anche di urgenza. E’ andata così. In Ogni caso, io quello che ti posso dire è che sicuramente ci sarà una valutazione rispetto a quali tematiche andranno, d’ora in poi, condivise o meno. Perché, se è vero che siamo tutti all’opposizione, uno deve potersi fidare dei propri colleghi e io, ad oggi, trovo un po’ di sfiducia, diciamo così».

Rispetto agli altri, tipo Oronzo Valentini...
«No no, Oronzo no. Te l’ho detto, rispetto a Michele Martire che non prende posizioni. Oronzo no, mi dispiace che, per l’ennesima volta, sia uscito questo fatto dell’egemonia, ma come ripeto sempre a lui, penso che sia soltanto una questione caratteriale. Ci sono molte cose che lui protocolla da solo senza che noi le firmiamo, così come ci sono cose che protocolliamo noi senza che lui le firma e non è questa la prima, ce ne sono tante altre».

Questo andare un po’ in ordine sparso (ognuno si firma le proprie interrogazioni) non dà l’idea di una opposizione non compatta, piuttosto  sfilacciata, che ha problemi al suo interno?
Sicuramente questo è quello che emerge, ma sicuramente questa è una valutazione che facciamo e che faremo anche noi nelle opportune sedi con un incontro di opposizione. Però, è chiaro che, ad oggi, Minguccio Altieri, io e Giuseppe siamo il gruppo compatto; Oronzo pure perché continuiamo a vederci nei preconsigli, nelle commissioni, dove ci confrontiamo, ci scambiamo suggerimenti. Le norme tecniche di attuazione, per esempio, le abbiamo fatte insieme, non è stata una cosa del PD o di Oronzo Valentini...».

Quali Norme tecniche, gli emendamenti alla variante urbanistica sui suoli agricoli?
«Sì».

Quindi, l’input sulla vicenda della TASI vi è arrivato da una vostra iscritta...
«Da una cittadina, sì».

Ma i cittadini, che tu sappia, l’hanno pagata con la maggiorazione, la TASI, pur non essendoci stata una delibera di conferma delle aliquote dell’anno scorso?
«Sì, il problema è quello, il problema fondamentale è quello. Comunque, per quanto riguarda questa questione ti prego di chiamare Giuseppe. L’ho firmata (l'interrogazione, n.d.r.) perché l’ho letta, l’ho condivisa, me l’ha spiegata in termini poveri, però...».

Sulla questione della maggiorazione TASI, quindi dell’interrogazione presentata dal PD, abbiamo sentito anche Giuseppe Valenzano. «Le maggiorazioni TASI sono state approvate con una delibera del 2014 che ha fissato le aliquote. La legge di stabilità 2016 ha previsto che i comuni possono mantenere quelle maggiorazioni se riapprovate in consiglio comunale. Che cosa è successo, che le maggiorazioni sono state mantenute, ma non c’è stata delibera di consiglio confermativa delle stesse maggiorazioni TASI. A questo punto è chiaro che si pone il problema. Intervenire successivamente? Al momento degli equilibri di bilancio? E’ valida comunque o la maggiorazione TASI è illegittima?. A questo punto, credo, sia necessario che l’amministrazione si attivi per porre un quesito al Ministero e, quindi, capire cosa succederà. Questo noi chiediamo e vogliamo sapere».

Il fatto che il comune non abbia adottato una delibera per confermare le maggiorazioni forse è un bene, perché c’è la possibilità di non applicare queste maggiorazioni.
«Appunto, cioè se, a seguito di quesiti posti agli organi superiori, dovesse essere confermato che quella maggiorazione non è applicabile, la maggiorazione TASI è illegittima. E’ chiaro che, in questo caso, i cittadini dovrebbero pagare di meno».

Però, i cittadini non hanno ancora pagato, credo abbiano dato un acconto, il saldo poi è al 31 dicembre.
«Infatti, allora perché ti dicevo. Può essere anche che il Ministero dica va bene, prima degli equilibri di bilancio, approvate la delibera confermativa, poi si stabilisce tutto. Però, lì dove tutto ciò non fosse possibile, è chiaro che al 31 dicembre, al saldo, problemi ci saranno».

Un ultima cosa. L’amministrazione, in sede di bilancio di previsione, dovrebbe aver calcolato nelle entrate anche la maggiorazione TASI così come è stata approvata nel 2014. Nel caso i cittadini non dovessero pagare la maggiorazione, cosa succede?
«Al momento degli equilibri di bilancio, nel caso in cui, così come dovrebbe essere, si dovesse registrare una minore entrata, occorrerà andare a vedere a livello di spesa cosa succede».

Ci sarà, quindi, un riassestamento in sede di equilibri di bilancio?
«Sicuramente ci sarà un riassestamento in sede di equilibri».

Per capire meglio cosa sta succedendo è cosa succederà, ci siamo rivolti all’ufficio di ragioneria del comune, abbiamo parlato con il dirigente Michele Tetro il quale ci ha detto che, fino a questo momento, nessun contribuente ha pagato di più perché si è ancora alla prima rata della TASI. «Il comune informerà adeguatamente i contribuenti sul comportamento da tenersi in sede di versamento del saldo TASI previsto per il 16 dicembre 2016, in quanto, a quella data, dovranno essere applicate le aliquote per il 2016», ci ha riferito Il dott. Tetro. «Alla fine -ha aggiunto- la TASI che il contribuente pagherà il 16 dicembre sarà senza maggiorazione e, per tanto, inferiore a quella degli anni 2014 e 2015».



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