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Rutigliano non può accettare maggiori costi e minore efficienza

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aro-terza-inchiesta


di Gianni Nicastro

Non sembra mettersi bene la partita tra il comune di Rutigliano e l’ARO BA/7 per quel che riguarda il Piano industriale della gestione unitaria dei rifiuti e dell’igiene urbana. Piano industriale che, ricordiamo, ha suscitato parecchie, e corpose, critiche fino al punto che il comune capofila dello stesso ARO, Noicattaro, ne ha sospeso in autotutela l’efficacia per 90 giorni l’8 luglio scorso. Un provvedimento che ha permesso al comune commissariato una rivisitazione dei costi da parte dei progettisti del Piano (RTP Studio Cincavalli-De Pascali...) che, nell’ultima modifica, ha abbattuto l’importo del suo appalto posto a base di gara di oltre 400mila euro.

Rutigliano, a differenza di Noicattaro, fino adesso non ha avuto nulla circa la riduzione dei costi chiesta dal sindaco Romagno ai progettisti il 23 luglio scorso senza, però, sospendere in autotutela il Piano come, invece, ha fatto Noicattaro. E’ probabile che la differenza di trattamento tra i due comuni da parte dei progettisti sia dovuto proprio al modo in cui si sono poste le istanze di revisione del Piano: Noicattaro con un atto forte come la sospensione, Rutigliano con un atto debole come una semplice “nota”.

Ma veniamo alla cronaca di questi ultimi giorni.
“... in data 24/07/2015 abbiamo ricevuto una comunicazione da parte del Sindaco con la quale veniva chiesta una "riduzione della previsione di costo del servizio pari almeno al 30%". In data 06/08/2015 abbiamo fornito un primo riscontro alla comunicazione tramite PEC al Sindaco. In data 15/09/2015 abbiamo reinoltrato tale riscontro alla PEC generale del Comune di Rutigliano. Non ci è stato ad oggi fornito un riscontro a quanto da noi comunicato”. Questo è il tenore di una lettera arrivata al protocollo del comune di Rutigliano il 24 settembre scorso, lettera inviata dai progettisti del Piano. Dunque i progettisti hanno riscontrato per ben due volte le istanze di revisione poste dal sindaco senza avere -dal sindaco- nessuna risposta.

Questa assenza è stata contestata e rinfacciata al vicesindaco Pinuccio Valenzano nella riunione di ARO che si è tenuta lunedì 28 settembre scorso, riunione a cui il sindaco non ha partecipato. Il rimprovero per la latitanza di fronte a questioni così importanti ci sta tutto, discutibili sono, però, i contenuti della lettera di riscontro alla richiesta di riduzione dei costi inviata dai progettisti, lettera che non propone nulla, nessuna riduzione dell’importo per Rutigliano, al contrario di quanto è avvenuto a Noicattaro.

La critica maggiore è al ragionamento con cui i progettisti si approcciano alle richieste di contenimento dei costi. “Non risulta possibile una decurtazione tout court del costo totale del servizio se non, come di recente fatto a Noicattaro, a fronte di una decurtazione dei servizi”, così si legge nel “primo riscontro” arrivato al comune il 15 settembre. Quindi, il ragionamento è che si possono diminuire i costi solo se si tagliando i servizi. Quello che, però, i progettisti non spiegano è come siano, loro, arrivati a quantificare quel costo. Sulla base di quali parametri, listini o prezzi di mercato, non è dato sapere né nel Piano, né nei vari incontri in ARO e neanche nelle note di “riscontro”.

Non spiegano come mai il comune di Rutigliano, per quantità e qualità maggiori dei servizi rispetto a quelli da loro pianificati, paga drasticamente meno senza la necessità di decurtare gli stessi servizi. E se non si vuole prendere ad esempio  il comune di Rutigliano perché ritenuto -più per motivi di comodo che reali- un caso a parte, eccezionale, si prendano ad esempio i Piani industriali coevi a quello dell’ARO BA/7 di altri ARO vicini. Non solo il BA/8, che ha bandito una gara unitaria con costi di appalto nettamente inferiori di quelli attuali, di cui abbiamo parlato nell’inchiesta di giugno (qui), ma anche gli ARO BA/2 e BA/5.

ARO BA/2
E’ composto da Modugno, Palo del Colle, Giovinazzo, Bitetto, Bitritto, Sannicandro e Binetto, comuni che escono dal vecchio sistema di raccolta stradale dei rifiuti. Questi i dati fondamentali: 115.730 abitanti, 279 km² di superficie, 42.639 utenze, valore a base d’asta dell’appalto su 9 anni 132.121.000 euro (14.680.000 €/anno). In sintesi i servizi previsti dal Piano industriale: igiene urbana (dallo spazzamento alla raccolta dei rifiuti abbandonati, bonifica dall’amianto entro certi quantitativi...); raccolta differenziata domiciliare porta a porta di umido, carta-cartone, plastica-alluminio-banda stagnata, indifferenziato e vetro su tutto il territorio, raccolta notturna con esposizione dei mastelli dalle 21:00 alle 23:00 e termine della raccolta entro le 8:00 del mattino seguente. Per le case sparse nell’agro è previsto il compostaggio domestico e un sistema innovativo di raccolta domiciliare per le altre frazioni di rifiuto con bidoni da 120 l e frequenza di raccolta 1/14, oppure on demand (su richiesta).

ARO BA/5
E’ composto da Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Casamassima, Gioia del Colle, Sammichele di Bari e Turi, anche qui il sistema attuale di raccolta e prevalentemente stradale. Questi i dati fondamentali: 104.757 abitanti, 549 km² di superficie, 40.913 utenze, valore complessivo a base d’asta dell’appalto 114.813.000 euro (12.757.000 €/anno). I servizi sono del tutto simili a quelli dell’ARO BA/2.

ARO BA/7
E’ composto da Rutigliano, Noicattaro, Triggiano, Capurso, Cellamare e Valenzano, tre comuni con sistema di raccolta porta a porta, tre con sistema a cassonetto stradale. Questi i dati fondamentali: 111.024 abitanti, 150 km² di superficie, 38.911 utenze, costo complessivo a base di gara 137.113.000 euro (15.234.000  €/anno). Qui il Piano prevede due tipi di raccolta, domiciliare e stradale, ricompaiono, dunque, i cassonetti da 1.100 l per la raccolta tra le casa sparse nell’agro con tutti i problemi che questo comporta. Il porta a porta sarà effettuato con due mastelli anziché con i quattro attuali e i cinque del BA/2 e BA/5; la raccolta sarà diurna anziché notturna come è adesso e sarà negli altri due ARO, quella del vetro stradale anziché domiciliare.

Nonostante minori servizi e minore efficacia nelle modalità e nell’organizzazione della raccolta e 5.047 nuclei familiari (ED.1 pag.19), il costo a base d’asta dell’appalto a Rutigliano è di 2.424.900 €/anno per tutti i nove anni. Ad Adelfia, invece, con  6.169 nuclei familiari, un sistema migliore, come abbiamo visto, sia nelle modalità che nell’organizzazione della raccolta,  il costo a base d’asta è di 2.149.000 euro nella fase intermedia, 1.885.000 euro nella fase a regime.

E’ su questo confronto che il commissario dell’ARO BA/7 Giuseppe Angelini e i sei sindaci avrebbero dovuto chiamare a rispondere i progettisti già da luglio scorso. Sul fatto che il costo pro capite/anno della gestione unitaria del BA/7 sia il più alto dei quattro ARO qui presi in considerazione: 137,24 euro. Lo stesso costo è di € 123,87 nel BA/8, € 121,77 nel BA/5, € 126,84 nel BA/2.

Quello che si deve spiegare ai cittadini è il motivo per cui i costi della gestione unitaria in tre ARO su quattro (quasi tutti dello stesso bacino dei rifiuti -ex ATO BA/5- quindi territorialmente e socialmente omogenei) sono più bassi e grosso modo allineati, solo in uno -il BA/7- i costi sono più alti. Tra l’ARO BA/7 e l’ARO BA/5 ci sono 2.480.000 €/anno in meno a favore del BA/5.

I costi del personale
Sappiamo che il 2 ottobre scorso il vicesindaco Giuseppe Valenzano si è incontrato con i progettisti per discutere del Piano. Non conosciamo l’esito di questo incontro, non sappiamo neanche su quale proposta di modifica avrebbero discusso perché, nel “primo riscontro”, come già detto, i progettisti non ne propongono nessuna, ribadiscono che i “costi indiretti e direzione tecnica derivano dal costo di n. 3 VIII livelli” presenti nell’organico dell’attuale gestore (Gassi-Esposito) e che gli stessi 3 VIII livelli devono, per contratto nazionale, “essere riassunti dal nuovo gestore”.

Se si tratta del solo costo dei “3 VIII livelli”, il CCNL all’art. 26 (qui) lo quantifica, complessivamente, in 112.000 euro l’anno calcolando anche la 13ª mensilità, rispetto ai 190.599,57 euro indicati dai progettisti nell’elaborato “ED.3 Analisi Economico Finanziaria-Comune di Rutigliano”, 78.599 euro in più rispetto al CCNL. Ma è l’intero costo della “manodopera” indicato dai progettisti nell’elaborato citato che suscita perplessità: 1.237.000 euro a cui va aggiunto il costo dei “3 VIII livelli” calcolato a parte nel Piano. Siamo, dunque a un costo annuale complessivo del personale di € 1.427.600.

Attualmente la ditta Gassi-Esposito ha in forze 30 dipendenti (17 di I livello, 8 di II livello, 2 di IV livello, 3 di VIII livello) per un costo complessivo di circa 833.000 euro compresa la maggiorazione notturna (50% in più della retribuzione) per 21 dipendenti. Il Piano, per Rutigliano, prevede, dunque, un costo maggiore del personale di 594.600 euro senza, tra l’altro, indicare il numero delle unità di lavoro. Se dividiamo il costo complessivo del personale indicato nel Piano per la retribuzione media pagata oggi dalla ditta Gassi-Esposito (€ 27.766) viene fuori un numero di oltre 51 unità, 21 unità in più rispetto all’organico attuale. E’ credibile? Temiamo di no.

Infatti, qualche dubbio ai progettisti gli è venuto se al punto “Rideterminazione del costo del personale” del “Primo riscontro” scrivono: “Onde evitare eventuali discrasie si chiede di poter visionare il piano di commessa settimanale dei servizi dell’attuale gestore nel comune di Rutigliano, con l’indicazione dettagliata di mezzi e nominativi (con relativi livelli) del personale impiegato nell’espletamento di tutti i servizi svolti su base settimanale”. I progettisti, dunque, a molti mesi di distanza dalla redazione del Piano, dalla sua approvazione in sede ARO e nei vari consigli comunali, chiedono a Rutigliano informazioni sul personale dell’attuale gestore, informazioni che avrebbero già dovuto avere a disposizione nella fase di stesura del Piano.

"Almeno"
Sulla raccolta differenziata i progettisti, nella lettera, dicono che la percentuale del 65% si riferisce “ai minimi imposti dalla normativa vigente su base ARO, non assegnando quindi a singoli Comuni percentuali diverse rispetto ai minimi attesi”. Facciamo notare che il decreto legislativo 152/2006, rispetto alle percentuali minime, all’art. 205 dice: “almeno il sessantacinque per cento entro il 31 dicembre 2012”.

L’avverbio “almeno” significa che sotto il 65% non si può andare, sopra sì. I progettisti trattano quel minimo come fosse una rigida imposizione, in realtà è esattamente il contrario, l’avverbio rende elastica verso l’alto la percentuale minima per legge. E non può essere che così, perché sarebbe assurdo che la legge “imponesse” minimi del 65% a un comune che ha già percentuali dell’80%.

I progettisti non solo interpretano in modo rigido la norma, ma vanno addirittura oltre quando scrivono che la stessa norma “non” assegna ai “singoli Comuni percentuali diverse rispetto ai minimi attesi”. Scritto così è come se i comuni non potessero avere percentuali minime oltre quel 65%. E’ ovvio che non è così e -questo è il nostro avviso- i progettisti avrebbero dovuto tutelare i risultati raggiunti e consolidati dal comune più riciclone di Puglia prevedendo percentuali minime più alte.

L’efficienza è un auspicio
I progettisti scrivono: “Ove, come si auspica, il Comune di Rutigliano confermi i valori più alti (attualmente raggiunti) anche col nuovo gestore, si verificheranno economie per quanto attiene i costi di smaltimento dei rifiuti...”. Quindi confermare gli eccellenti risultati consolidati da quattro anni a Rutigliano è un auspicio!

Se è auspicabile vuol dire che non è sicuro che il nuovo gestore garantisca i risultati attuali. E’ la conferma delle pesanti incertezze che questo Piano pone, e che stiamo denunciando da mesi, circa i risultati della nuova gestione dei rifiuti. L’efficienza del sistema i progettisti, dunque, la mettono nelle mani del destino, non dell’appaltatore. Assurdo.

La convenzione e il recesso
Ora, l’intera opposizione consiliare a Rutigliano ha chiesto un consiglio comunale urgente per annullare in autotutela la delibera con cui a maggio scorso è stato approvato il Piano industriale dell’ARO BA/7. Nella conferenza dei capigruppo che si è tenuta il 2 ottobre scorso questo consiglio comunale è stato convocato, a meno di novità che potrebbero venire dagli incontri tra comune e progettisti, per il 7 ottobre alle ore 16:30.

Nel caso il comune di Rutigliano non dovesse ottenere nessuna, credibile e sostanziosa, modifica del Piano per quel che lo riguarda, riteniamo che l’unica soluzione, per tutelare gli interessi economici della comunità e l’efficienza della gestione dei rifiuti, sia quella del recesso indicato nel comma 3 dell’art. 13 della “Convenzione tra i comuni del bacino ARO n. 7”: “Ciascun comune potrà recedere dalla presente convenzione nei termini e nei modi consentiti dalla vigente normativa”.


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