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"Notte di Marzo" sui fatti
di via Rasella a Roma nel 1944
e della videointervista ad una
partigiana di Rutigliano arrestata
nel 1944 dai nazifascisti insieme
a suo fratello

Museo Civico Archeologico
Rutigliano
25 Aprile 2024 ore 19:30

 

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Scagliusi (M5S) sulla proposta del comitato Salviamo lama S. G.

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il comunicato dell'assistente del deputato Emmanuele Scagliusi (M5S) riguarda l'attività e la proposta del comitato intercomunale Salviamo Lama San Giorgio di convogliare i reflui del depuratore di Casamassima nell'invaso naturale di Lama Cupa intercettato da una diga. Inforiamo che stamattina una troupe di Telebari è stata a Rutigliano dopo aver contattato il coordinatore del comitato Peppino Sorino e il Portavoce Gianni Nicastro. Telebari ha fatto un breve servizio sulla questione reflui/lama e ha intervistato il portavoce. Il servizio è andato in onda nel telegiornale delle 14:15 e sarà replicato nell'edizione serale delle 20:30.



LAMA SAN GIORGIO: FINALMENTE SI ASCOLTANO I CITTADINI

Il deputato pugliese Emanuele Scagliusi (M5S), autore di una interrogazione parlamentare sulla vicenda, accoglie con soddisfazione gli sviluppi che vedono finalmente l’apertura delle istituzioni alle proposte alternative dei cittadini

Finalmente qualcosa si muove sull’annosa questione di Lama San Giorgio. Due distinti incontri in due differenti sedi istituzionali, ma con in comune la stessa mission: risolvere la questione dello sversamento dei reflui in lama San Giorgio per evitare il disfacimento di uno dei più significativi siti ambientali in Terra di Bari e, allo stesso tempo, per scongiurare la sanzione europea per non aver ancor adempiuto agli obblighi della direttiva comunitaria sui depuratori.

Il confronto andato in scena tra il comitato “Salviamo lama San Giorgio”, rappresentanti di associazioni, movimenti e cittadini di Rutigliano, Casamassima, Sammichele, Triggiano e Noicattaro e l’assessore Giovanni Giannini e quello davanti al prefetto di Bari tra i rappresentanti di Acquedotto Pugliese (Aqp), Regione e i sindaci di Rutigliano e Casamassima confermano la posizione maggiormente condivisa tra i cittadini.

La linea è quella di proporre come soluzione alternativa allo scarico l’area di Lama Cupa a Casamassima dove è stato realizzato più di venti anni fa un invaso per raccogliere le acque di falda provenienti da pozzi artesiani con annessa rete idrica di distribuzione per l’utilizzo in agricoltura. Un invaso di proprietà della Regione mai entrato in funzione. Decisive le aperture della Regione e di Aqp, disponibili a valutare soluzioni alternative allo scarico nel vallone Guidotti. I tecnici di Aqp hanno chiesto tre mesi per preparare un nuovo progetto.

“Apprendo con soddisfazione – dichiara il deputato pugliese Emanuele Scagliusi (M5S) - che l’assessore Giannini sia parso favorevole all’alternativa proposta dal Comitato Salviamo Lama San Giorgio che prevede il coinvolgimento di Lama Cupa, attualmente abbandonata a se stessa. Questa è la dimostrazione che quando i cittadini fanno sentire la loro voce, le istituzioni non possono fare altro che ascoltare e muoversi di conseguenza. Sono fiducioso che su Lama San Giorgio si possa giungere ad una soluzione condivisa. Tra l’altro, con la mia interrogazione di oltre un anno fa, che non ha ancora ricevuto risposta, auspicavo proprio il rispetto della legge regionale n. 21 del 2008 che prevede la partecipazione attiva dei cittadini alla progettazione di opere di recupero ambientale. Ritengo che ora, in questo clima di collaborazione tra gli enti interessati e la comunità locale, si debba cercare di elevare gli obiettivi a tre punti chiave: la definitiva sospensione dello scarico in falda delle acque reflue di Casamassima, il recupero di Lama San Giorgio  quale territorio di pregio della nostra zona, ma anche il riutilizzo delle acque a scopi irrigui riqualificando l’area di Lama Cupa. Naturalmente, soprattutto in merito a quest’ultimo obiettivo – conclude Scagliusi – è fondamentale fare informazione sottolineando che il riutilizzo è possibile senza danneggiare in alcun modo l’attività agricola dei fruitori. Mentre un anno fa sembrava assurdo pensare ad alternative rispetto alla soluzione imposta dal governo regionale, questi incontri dimostrano che quando si coinvolgono le comunità locali nella ricerca di soluzioni, prevale la parte costruttiva che dà vita a progetti di buon senso”.

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