Berardi può fare l’assessore anche se fa l’ingegnere?
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- Pubblicato Mercoledì, 06 Agosto 0014 10:59
- Scritto da Gianni Nicastro
di Gianni Nicastro
Ieri mattina all’albo pretorio del comune di Rutigliano è stato pubblicato un “permesso di costruire” ritirato, il 18 luglio scorso, dall’ingegnere Nicola Berardi che è anche progettista e direttore dei lavori dell’intervento edilizio oggetto di quell’atto autorizzativo. E’ notorio che Nicola Berardi sia anche l’assessore all’Urbanistica e all’Edilizia residenziale pubblica della nuova giunta Romagno.
Da queste colonne si è sempre sostenuto, in generale, l’inopportunità politica di nominare assessori figure professionali che possono -in qualche modo- interferire con l’attività di gestione della cosa pubblica. Ingegneri, geometri e, forse, anche costruttori, sono portatori di interessi particolari che, per quanto legittimi, si dispiegano in un settore, l’edilizia, pubblica o privata, di precipua competenza dell’ente locale. L’amministrazione comunale, infatti, pianifica lo sviluppo urbanistico del territorio, propone al consiglio comunale piani particolareggiati attuativi, varianti, piani di zona...; il comune rilascia direttamente i permessi a costruire, la SCIA (segnalazione certificata di inizio attività ex DIA) e ogni altro tipo di autorizzazione richiesta in materia edilizia. In sostanza, l’edilizia, e tutto quello che gli ruota intorno sul piano tecnico-amministrativo, è nelle mani del comune e di chi, pro tempore, lo amministra.
C’è una norma in Italia, il comma 3 dell’art. 78 del Testo Unico degli Enti Locali (D. Lgs. 267/2000), che recita quanto segue: “I componenti la Giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall'esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato”.
Nicola Berardi è uno dei “componenti la giunta” molto “competente” in materia di edilizia e urbanistica perché è un ingegnere che esercita, legittimamente, la sua libera professione. Se capiamo bene quanto è scritto nella norma citata, l’ing. Berardi, se vuole fare l’assessore, deve “astenersi” dal fare l’ingegnere. In sostanza deve scegliere se fare l’assessore, o “esercitare attività professionale in materia di edilizia”, fare tutte e due le cose sembrerebbe non essere dato, essere incompatibile con l’art. 78 della legge in questione.
Ci sembra anche di capire, andando un po’ più a fondo alla ratio della norma, che non basterebbe dare a un ingegnere la delega all’agricoltura per evitare l’imposizione (“devono astenersi”) della norma, perché questa parla di “componenti competenti” in materia edilizia, non di componenti competenti in materia edilizia con delega all’edilizia e all’urbanistica. Nel caso specifico, l’incompatibilità dell’ing. Berardi con quella norma è ancora più marcata dal fatto che è assessore proprio all’urbanistica e all’edilizia residenziale pubblica contemporaneamente all'esercizio della sua professione di ingegnere nell'ambito del comune amministrato.
Ora, noi possiamo anche essere convinti che l’ing. Berardi sia l’assessore all’urbanistica migliore che Rutigliano abbia avuto negli ultimi vent’anni, ma come la mettiamo con quel comma?
Giriamo l’interrogativo al gruppo del MAR che lo ha indicato, al sindaco Roberto Romagno che lo ha nominato, e ne ha verificato la perfetta compatibilità, e al segretario comunale al quale spetta, crediamo, la verifica definitiva della compatibilità dell’assessore, e dell’esercizio della sua professione a Rutigliano, con l’art. 78 del Testo Unico degli Enti Locali.
Commenti
... C'è da interrogarsi, invece, sui motivi che hanno determinato il Sindaco a non conferire le deleghe - trattenendole a se - su: " LAVORI PUBBLICI – MANUTENZIONI – EDILIZIA PRIVATA – SERVIZI CIMITERIALI - VERDE PUBBLICO - CONTENZIOSO – POLIZIA MUNICIPALE".
scrivvo cossì c'hai anghe la riposto a questo comento!!
Lo dico con amara ironia.
Lei di sicuro avrà letto bene l'articolo, ma le è sfuggito che io, non casualmente, parlo di incompatibilità in riferimento alla norma, non alla carica di assessore ("essere incompatibile con l’art. 78 della legge in questione", "la verifica definitiva della compatibilità dell’assessore, e dell’esercizio della sua professione a Rutigliano, con l’art. 78 del Testo Unico degli Enti Locali").
La legge prescrive il dovere dell'astensione dall'esercizio della professione nel comune di cui si è assessore, e il fatto che non indichi nessuna penalità nel caso non sia rispettata, nulla toglie alla cogente attualità e giustezza del bene che quella norma vuole tutelare: gli interessi collettivi, l'evitare, all'origine, che si creino le condizioni perchè una persona "competente in materia di urbanistica, di edilizia..." possa utilizzare l'incarico assessorile per un interesse proprio, di parenti e affini, diretto o indiretto.
Ritengo che, al di là della pena, questa sia una delle tante norme che rendono il nostro un paese civile .
Al di là di questo, in quest'articolo non è in ogni caso rintracciabile la fattispecie della Incompatibilità citata dal sempre interessante Nicastro (anche se stavolta secondo me sbaglia), per cui le uniche sanzioni comminabili sono quelle eventuali, in caso di violazione del Codice Deontologico, dall'Ordine degli Ingegneri.
il cittadino faccia il cittadino, viva la sua città con senso civico, roba che mi pare ancora sconosciuta per moltissimi..
epoi scusatemi, volendo sollevare il discorso su un livello ssuperiore, stiamo qui a sviscerare il comma X dell'articolo Y del regolamento Z ecc ecc adducendo - in maniera sacrosanta, sono pronto a sottoscriverlo col sangue- il principio de "la legge è legge", "la legge è uguale per tutti", ma il legislatore non è forse quello che ha dato vita a leggi sulla immunità parlamentare, ai vari condoni edilizi e tributari, a tutte quelle leggi e provvedimenti che hanno fatto scivolare l'Italia ai livelli che noi tutti conosciamo?
Allora è fuori dall'umana logica pensare che il legislatore, di tanto in tanto, qualche cagata la fa?
il sig. Nicastro ha scritto bene: "c'e' una norma in ITALIA che ...".
Rutigliano e' uno stato indipendente. Non fa' parte ne' della Repubblica Italiana e ne' dell' Unione Europea.
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Mò vedete voi dove sta il dritto ed il rovescio.
non possono i cittadini sorvegliarlo a vista!!
ma li hai sentiti....
ma li hai sentito il PD nella scorsa teatrino....
però li hai votati ?!?!?!
ed ora che vuoi???
sul punto che chi sbagli debba pagare sono assolutamente d'accordo; aspettiamo però che chicchessia sbagli prima...
Magari vista la potenziale maggiore possibilità di fare "magagne" teniamo costoro sotto una lente di ingrandimento grande quanto una casa x assicurarci della trasparenza e della buona fede...
Quelli di Berardi e Maggiorano sono due casi diversi perchè uno è assessore, l'altro è consigliere comunale.
La norma citata nell'artico si riferisce esplicitamente ai componenti della giunta comunale. Michele maggiorano, come qualsiasi altro consigliere comunale, rientra nei casi del comma 2 dello stesso art. 78, che disciplina il comportamento del consigliere comunale quando in consiglio siano portati provvedimenti da approvare e che riguardano interessi personali o di parenti fino al quarto grado. In questo caso la norma vuole che il consigliere non solo non voti, ma addirittura non partecipi alla discussione, esca dall'aula consiliare.
è tutto corretto se non fosse per un principio che il legislatore conosce bene che si chiama : CONFLITTO DI INTERESSE.
Sei * Ingegnere.....v uoi fare l'assessore * bene.....è opportuno che tu non faccia l'ingegnere, perche molto probabilemente con la scusa di perseguire il pubblico interesse, molto probabilmente farai di tutto per trarne un inetresse personale!
La legge è legge....è uguale per tutti....e chi sbaglia deve pagare....
vergogna....sempre
fermo restando che comunque ci debbano essere gli organi di controllo che verifichino che tutte le decisioni vengano prese in "scienza e coscienza" e non per favorire il portafoglio di X o Y.
saluti