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Il manifesto di Lanfranco Di Gioia, affisso e rimosso

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manif rutigliano-protagonista


di Gianni Nicastro

Qualche giorno fa si è visto sui muri della città un manifesto che pubblicizzava una iniziativa politica, manifesto che sembra sia stato -subito dopo- rimosso. Non sappiamo per quale motivo; oddio, ci sarebbero delle voci in giro che riferiscono dell'anticipazione a giovedì 20 dell’iniziativa digioiana perché un ospite importante venerdì 21 non può partecipare. Un ospite che, sempre secondo queste voci, apparterrebbe all’opposizione consiliare.

Noi abbiamo cercato di contattare questo consigliere di minoranza, ma al cellulare ci ha risposto la segreteria telefonica. Questa voce la potremo confermare giovedì perché noi, ovviamente, l’iniziativa in questione non ce la perderemo, saremo in prima fila con la nostra videocamera e nostri registratori ad immortalarla a dovere. Perché, dopo questa iniziativa, il quadro politico elettorale a Rutigliano non sarà più lo stesso, a destra e, forse, anche a sinistra.manif rutigliano-protagonista-1

Rutigliano Protagonista, dunque, è il nome-simbolo che campeggia su questo manifesto, subito sotto c’è la scritta “Rutigliano 2014-2019”, chiaro riferimento ai cinque anni della prossima consigliatura che si va profilando sempre più come post-Romagno. Poi, “Ritorniamo a crescere insieme. Incontro-dibattito. Introduce Lanfranco Di Gioia. Venerdì 21 febbraio 2014 ore 18:30 Sala Mons. Didonna la cittadinanza è invitata”.

Sarà l’ufficializzazione del movimento di Lanfranco Di Gioia, movimento destinato a trasformarsi in lista civica. Perché il decennale ex sindaco fa un nuovo movimento? Non gli bastava “Impegno per Rutigliano”, lista civica che lo ha sostenuto per dieci anni? Il sodalizio Di Gioia- Pasquale Redavid (leader di Impegno per Rutigliano) non è più idilliaco come un tempo, si è incrinato sin dai fasti della finiana “Futuro e Libertà”.

Di Gioia viaggia ormai su un lido tutto suo, con al seguito il "fedele nei secoli" Oronzo Valentini, il quale porterà in dote -al futuro ricandidato sindaco Di Gioia- le truppe alfaniane. Sì, perché, la nascita di Rutigliano Protagonista è funzionale, propedeutica, alla ricandidatura di Lanfranco Di Gioia, il che significa la definitiva rottura del centrodestra a Rutigliano.

Matteo Colamussi, che vede l’ex sindaco come fumo negli occhi, di sicuro non farà parte di questo progetto, anche Roberto Romagno è completamente fuori dalla sua portata, soprattutto dopo una conferenza di servizi che si è svolta giovedì 6 febbraio scorso in sala giunta per discutere il progetto di un insediamento industriale di trasformazione della plastica (PET), rinveniente dai rifiuti, in polimero rigenerato. Un insediamento fuori dal PIP di via Adelfia, ma immediatamente confinante con il pastificio Divella.

Non osiamo immaginare come sia contrariato l’ex senatore per il tipo di insediamento che si vedrà sorgere a ridosso delle mura di cinta del suo stabilimento e per il fatto che l’amministrazione Romagno lo stia assistendo sul piano amministrativo. Non è un caso che a quella conferenza di servizi si sono presentati il consigliere comunale di maggioranza Michele Maggiorano (FI) e l’assessore -ex UDC (ora non si sa, forse FI)- Stephi Simone.

Cosa ci facessero, e a quale titolo si trovassero lì in quel momento i due amministratori, non ci è dato sapere. Sappiamo solo che quella conferenza di servizi non ha avuto la pubblicità che impone la legge, la sua convocazione non è stata, da quello che ci hanno riferito dagli uffici comunali, affissa all’albo pretorio. La presenza, informale, di FI tra il "pubblico" di quella conferenza è probabile abbia fatto arrabbiare ancora di più il NCD che, ora, sembrerebbe aver rotto definitivamente con FI e il sindaco Romagno. Ma questo dell’insediamento industriale di trasformazione della plastica è un argomento sul quale stiamo scrivendo, ve ne daremo conto a breve.

Insomma, più giorni passano, più si avvicina la campagna elettorale, più il centrodestra si impantana nella palude delle compatibilità e incompatibilità politiche, elettorali, personali.
E il centrosinistra? Cosa sta facendo, come procede il lavoro di tessitura della coalizione allargata? Lo stiamo monitorando, il centrosinistra. Ci sono mugugni, malumori, irrigidimenti che potrebbero rompere il giocattolo. L’unica cosa che possiamo dire è che, questa volta, il giocattolo che hanno nelle mani è buono, più che nella sostanza, nella quantità elettorale. Saranno capaci di approfittare della ghiotta occasione di un avversario allo sbando, lacerato, diviso? Non lo sappiamo, ma temiamo... temiamo.


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