Il consiglio comunale approva le rivendicazioni degli agricoltori in presidio

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di Gianni Nicastro

Lunedì scorso si è tenuto il consiglio comunale monotematico per la discussione e l’approvazione di un ordine del giorno a sostegno della battaglia che gli agricoltori di Rutigliano stanno conducendo da un mese con l’allestimento del presidio e la marcia dei trattori nei comuni di Rutigliano, Conversano e Putignano. Tutti i consiglieri comunali che sono intervenuti hanno espresso solidarietà agli agricoltori in agitazione, hanno condiviso la loro protesta rimarcando il ruolo importante dell’agricoltura nell’economia del paese.

Due sono stati gli interventi che, al di là della scontata solidarietà, hanno arricchito il dibattito entrando nel merito delle questioni sollevate dagli agricoltori, quelli dei consiglieri Francesco Tarulli e Diego Difino. cons com-agricoltura-presidio-2

Tarulli ha sottolineato il grande divario che c’è tra il prezzo alla pianta dei prodotti agricoli e quello imposto ai consumatori dal mercato, un rapporto tutto sbilanciato sulla parte commerciale della filiera a scapito di quella produttiva. «Logiche -ha detto il consigliere del PD- che schiacciano completamente il produttore e favoriscono le multinazionali della grande distribuzione».

«Oltre alle giustissime richieste che abbiamo inserito -ha aggiunto Tarulli- si potrebbe pensare anche di introdurre, insieme alla tracciabilità del prodotto, la tracciabilità del prezzo per far capire al consumatore, quando arriva a comprare il prodotto, qual è la percentuale del prezzo che va al produttore, qual è la percentuale che va al rivenditore e qual è quella che rimane alla grande distribuzione. In questo modo si potrebbe sensibilizzare ancora di più chi questo prodotto lo acquista».
Tarulli ha argomentato che questo tipo di tracciabilità farebbe comprendere ai consumatori il divario dei prezzi alla pianta e al consumo a favore della sola filiera commerciale e li spingerebbe a comprare prodotti il cui divario tra i due valori -produttivo e commerciale- sia meno marcato.

Il consigliere Diego Difino ha polemizzato su un dibattito consiliare piuttosto scarno di contenuti e proposte in relazione aicons com-agricoltura-presidio-1 punti suggeriti dagli agricoltori: l’abbattimento dei costi del gasolio, la concorrenza sleale dei paesi nei quali le norme che regolano la produzione agricola non sono stringenti come quelle italiane, i controlli sulla filiera che garantiscano un giusto prezzo ai produttori, la revisione dei contributi agricoli per portarli al livello delle altre nazioni europee e le agevolazioni sui costi dell’energia in agricoltura.

«Quali sono le nostre proposte, da questi tavoli cosa è uscito?» si è chiesto Difino. «Niente», è stata la sua risposta. Qui il consigliere di Libertà e Progresso ha approfondito i cinque punti rivendicativi dell’ordine del giorno. Sui costi dell’energia c’è una legge che «prevede l’Iva sull’agricoltura agevolata al 10%, la nostra proposta è la riduzione dell’aliquota al 4%». Contributi agricoli a livello di quelli europei: «E’ generico, concretamente cosa stiamo chiedendo» ha detto Difino proponendo un tavolo tecnico che studi la questione sulla base del tipo di produzione. Sui prezzi dei prodotti e i controlli sulla filiera Difino ha ringraziato il consigliere del PD Francesco Tarulli con il cui intervento si è detto «pienamente d’accordo». Quindi tracciabilità dei prezzi dei prodotti su tutta la filiera; insomma un sistema che controlli per evitare che i prezzi ai produttori scendano al disotto dei costi di produzione. Sulla concorrenza sleale Difino ha proposto identici protocolli di produzione tra Italia e paesi di importazione in modo che i costi di produzione sulle aziende italiane e quelle che esportano in Italia siano il più vicino possibile. Sull’abbattimento del cons com-agricoltura-presidio-3costo del gasolio Difino ha chiesto la «riduzione delle imposte, la riduzione delle accise». Appresso ha chiesto al sindaco se vuole lavorare nella prima commissione consiliare sul regolamento comunale IMU per ridurre l’aliquota sui terreni agricoli dal 7,6 al 4,6‰. «Lei ci sta o non ci sta su questo tema?» ha chiesto a Giuseppe Valenzano.

Ora, da due consiglieri comunali sono venute proposte interessanti che potevano entrare nell’ordine del giorno per integrare e meglio articolare i punti rivendicativi suggeriti dagli agricoltori, ma nessuno ha chiesto una sospensione -anche di mezzora - del consiglio per fare quella integrazione, per arricchire i cinque punti con le interessanti proposte venute dai quei due consiglieri.

Certo, si è approvato all’unanimità l’ordine del giorno e questo è importante, ma il dibattito consiliare serve anche ad arricchire i provvedimenti, ad emendarli per fargli fare passi avanti nella capacità propositiva soprattutto quando si rivolgono, sotto forma di ordine del giorno, ad altri e sovraordinati livelli di governo come la regione, l’Italia e l’Europa.

 

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