Dopo il ritiro di Di Gioia la rottura del centrodestra, oro per il centrosinistra

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di Gianni Nicastro

Mancano 98 giorni all'apertura dei seggi elettorali delle elezioni amministrative ed europee dell’8 e 9 giugno 2024. Mancano 54 giorni all’indizione dei comizi elettorali da parte dei sindaci, che avverrà il 25 aprile, ultimo giorno utile, anche, per lo svolgimento dei consigli comunali. Mancano 69 giorni alla presentazione delle candidature a sindaco e delle liste elettorali (10 e 11 maggio) e dall’inizio della campagna elettorale (10 maggio). Insomma, è cominciato il conto alla rovescia che ci porterà alle elezioni amministrative, europee e regionali (si rinnovano anche tre consigli regionali: Abruzzo, Basilicata e Piemonte).

A Rutigliano tre erano le notizie acquisite fino all’altro ieri: la candidatura a sindaco di Lanfranco Di Gioia, annunciata su Rutiglianoonline dallo stesso Lanfranco, il M5S in coalizione con Di Gioia, il centrodestra già coalizzato e pubblicamente comunicato con sette liste. Da ieri l’unico candidato sindaco in lizza si è ritirato, il M5S è in cerca di un percorso non ancora definito, il centrodestra si è rotto.

Dopo aver proposto un passo indietro suo e del sindaco uscente per unire il fronte e trovare un candidato unitario, Lanfranco ha sgomberato il campo e lo ha fatto in un incontro con Giuseppe Valenzano e la sua coalizione. Questo, ovviamente, significa che Di Gioia lascia a favore di Valenzano per «impedire che il frazionamento di forze aventi lo stesso denominatore comune possa avvantaggiare l’affermazione della coalizione di centrodestra», ha scritto nel suo ultimo comunicato (qui). Quindi, la scelta di campo è chiara: Lanfranco sta col centrosinistra che, volendo, potrà far «tesoro» della sua «esperienza» politica. Dal punto di vista di un elettore di centrosinistra questo è certo un fatto positivo; se si guarda, però, all’esperienza storica, politico-istituzionale, dello stesso Lanfranco, si intravede subito una certa contraddizione, essendo stato lui sindaco di una coalizione di centrodestra per dieci anni.

La compattezza del centrodestra oggi potrebbe definitivamente essere un ricordo. Ha problemi con la lista di Roberto Romagno, I Moderati, e con lo stesso ex primo cittadino che aspira da sempre a fare il candidato sindaco di quella coalizione ma frustrato, in  questa sua aspirazione, dal no di gran parte delle liste che la compongono, a cominciare da FDI.
Nella sua aspirazione, legittima, Roberto Romagno è appoggiato solo da I Moderati e dalla Lega e la chiusura delle altre liste ad una sua candidatura lo ha portato alla rottura con la coalizione avvenuta qualche giorno fa. Non si sa fino a che punto sia insanabile questa rottura e, nell’eventualità dovesse confermarsi, ci sarà da vedere cosa Romagno farà, se continuerà ad impegnarsi o se lascerà il campo anche lui.

Ma i problemi del centrodestra non finiscono con Romagno, è rottura anche con le tre liste civiche di Diego Difino che, come è ormai noto, propongono la candidatura a sindaco di Antonella Nacherlilla, presidente del CAUT (Comitato Agricoltori Uva da Tavola), comitato sorto a ottobre del 2022 dopo la mobilitazione -nel parcheggio su via G. Falcone- degli agricoltori in difficoltà per la cattiva campagna agricola. Candidatura che sembrava stesse prendendo piede nella coalizione, ma che nei giorni scorsi è stata messa in discussione.
Le civiche hanno chiesto alla coalizione di proporre altri nomi e, nel caso non ci fosse un accordo, di ricorrere alla primarie, primarie che nel centrodestra nessuno vuole. Anche qui si tratterà di vedere se ci sono i margini di una ricomposizione del centrodestra o se il giocattolo si sia rotto definitivamente.

Nel caso, potrebbe farsi interessante, per l’elettore di centro o indeciso, la nascita di una coalizione tra le liste civiche della Nacherlilla e altri movimenti (M5S?). Sarebbe un fatto positivo che eviterebbe un confronto elettorale solo tra centrodestra e centrosinistra, quindi con solo due candidati sindaci, il che significherebbe un solo turno elettorale e l’elezione del sindaco che prende un voto in più dell’altro.

Il centrodestra che inclina a sfasciarsi è tutta manna dal cielo sulla testa di Giuseppe Valenzano e la sua coalizione. Mentre scrivo questo articolo è in corso una riunione degli iscritti nella sede del PD, riunione nella quale, con molta probabilità, il sindaco uscente -ricandidato in pectore- aggiornerà sugli ultimi interessanti sviluppi per la sua coalizione: la rinuncia di Lanfranco Di Gioia e le liste che potrebbero essere arrivate a sei (PD, Amiamo Rutigliano, MAR, Impegno per Rutigliano, Lista Milillo e Mondo sociale o come si chiamerà).

La notizia della rottura di un centrodestra partito in quarta sarà doppia manna su Giuseppe Valenzano che, lunedì o, comunque, a breve, comunicherà al mondo la sua ricandidatura e la dote di liste che l’appoggiano.

 

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