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“refusi”, gara d’appalto e progetto sono stati annullati per refusi? Va bene

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gara-ponte-annullata

 

di Gianni Nicastro

Stamattina è stata pubblicata all’albo pretorio la determina di “annullamento in autotutela” della gara ponte per la gestione di due anni del servizio di raccolta dei rifiuti e di igiene urbana. La determina è a firma del responsabile del servizio dott. Marco Zatelli, comandante della Polizia Locale nonché RUP della gara d’appalto annullata.

Ricordo ai lettori di Rutiglianoonline da dove viene questa gara.
A ottobre del 2019 è scaduto il contratto di appalto della raccolta dei rifiuti alla ditta Gassi-Esposito. Da allora il comune va avanti con proroghe, prima di un anno, poi di sei mesi. A febbraio del 2021 l’amministrazione Valenzano ha dato a un gruppo di tecnici esterni l'incarico di allestire il progetto, quindi anche la gara ponte, per la gestione dei rifiuti nelle more della gara d’appalto in sede ARO BA7 per la scelta del gestore unico della raccolta dei rifiuti nei sei comuni che compongono lo stesso ARO BA7 (Rutigliano, Noicattaro, Triggiano, Capurso, Cellamare, Valenzano).
A maggio scorso l’amministrazione Valenzano ha approvato gli atti di gara e i relativi elaborati progettuali confezionati dai tecnici incaricati e, di seguito, ha bandito la gara ponte.

“In data 01.07.2022 la Stazione Appaltante prendeva atto di significativi refusi negli atti di gara”, si legge nella determina pubblicata stamattina, per questo, il 2 luglio (qui) ha annullato la prima seduta della gara ponte che si sarebbe tenuta lunedì 4 luglio.

La cosa interessante è che l’amministrazione non ha annullato solo la seduta di gara, non ha annullato solo la determina del 16 maggio che ha bandito la gara d’appalto; ha annullato anche «gli elaborati di progetto unitamente a bando e disciplinare di gara e la relativa modulistica, per la selezione del soggetto cui affidare il “Servizio di gestione rifiuti ed igiene urbana nel territorio comunale di Rutigliano” per anni 2 (…)».

Il sindaco, dunque, ha accolto il mio invito, fatto nell’inchiesta pubblicata alle 15:25 dell’1 luglio scorso, di “sospendere in autotutela la gara d’appalto che comincia il 4 luglio prossimo, ora che è ancora in tempo”. La gara d’appalto e tutti gli atti a monte, progetto, capitolato e bando di gara, sono stati addirittura annullati, neanche sospesi. Questo significa che è tutto da rifare, compreso il Piano industriale.

E’ mai possibile che un annullamento del genere possa muovere semplicemente da alcuni “refusi”?

E' vero che "in data 01.07.2022" la stazione appaltante si è accorta dei refusi; se n'è accorta, però, dopo tre ore dalla pubblicazione della mia inchiesta. C'è da dire che Giusepe Valenzano, probabilmente spaventato, è stato veloce: intorno alle 18:30 ha chiamato con urgenza il RUP della gara al quale ha chiesto conto dei "refusi" e, appresso, ha deciso di sospendere la seduta di gara del 4 luglio. Ieri, poi, la decisione di annullare completamente la gara e tutto ciò che è a monte. Stamattina la pubblicazione in determina di questa decisione.

La determina, in relazione all’assurdità dell’obiettivo minimo del 65% di raccolta differenziata, cita gli stessi passaggi del capitolato da me citati nell’inchiesta. Si legge anche che “nell’articolo 19 del Capitolato speciale, deve essere indicato “il raggiungimento minimo dei tassi di raccolta differenziata indicati nel progetto e comunque non inferiori al 79% a partire dal I anno di servizio”. Loro hanno citato l’art. 19 io, nell’inchiesta ho citato la pagina 21 del capitolato dove si trova l’art. 19. E, comunque, quel 79% è l’obiettivo minimo da me suggerito nell’inchiesta: “(...) come se dieci anni (2012-2021) di esperienza non abbiano consolidato una percentuale media di RD di oltre il 79%. Questa è la percentuale media (79,22%) degli ultimi 10 anni a Rutigliano; è da questo dato che i progettisti della gara ponte che sta per cominciare dovevano partire per determinare il minimo al di sotto del quale far scattare le penalità al futuro appaltatore” (qui). La determina di annullamento, come abbiamo visto, parla del 79% come obiettivo minimo da inserire negli atti della gara ponte.

Va bene, si sono resi conto dell’assurdità di quel “refuso”, un refuso di cui è farcito l’intero piano industriale, il conto economico e il capitolato speciale d’appalto. Ce ne sono altri di “refusi” nella narrazione che è negli atti di progetto della gara ponte annullata. Mi chiedo: e se non avessi pubblicato l’inchiesta tre giorni prima della seduta di gara, l’amministrazione avrebbe annullato tutto? Non credo, e non si è trattato di un refuso per la semplice ragione che non si annulla una gara d’appalto in itinere, e tutti gli atti a monte, per un “refuso”. I refusi si correggono.

E comunque, Giuseppe Valenzano, la sua giunta e i dieci consiglieri di maggioranza, su una questione così delicata, che incide sulla vita dei cittadini, come la gestione dei rifiuti, non hanno ritenuto fosse praticabile quella partecipazione democratica sbandierata in campagna elettorale tre anni fa. Non hanno organizzato neanche un incontro con la città, un confronto con i cittadini preliminare all’approvazione del piano industriale della gara ponte. Non c’è stata nessuna discussione e nessun confronto. Magari, l’avessero fatto, qualcuno avrebbe potuto metterli in guardia dai “refusi” presenti in quel progetto, refusi che non riguardano solo l’ormai famoso 65%.

Ora, dal momento che la gara e il progetto sono stati annullati, Giuseppe Valenzano non faccia lo stesso errore, si confronti con la città. Forse, dai cittadini può venire qualcosa di buono e, comunque, perlomeno, il sindaco potrà dire di aver tenuto fede alle promesse sulla partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa e democratica del proprio comune. Soprattutto su materie rispetto alle quali, in amministrazione e in maggioranza, c’è un deficit politico spaventoso.

La speranza è che Giuseppe Valenzano non faccia lo stesso errore dei sindaci dell'ARO BA7 che, nel 2019, prima hanno annullato la delibera di approvazione del piano industriale "per tutte le criticità tecnico – economiche emerse" e in esso contenute, poi hanno affidato l'aggiornamento/adeguamento di quel piano agli stessi tecnici che se lo sono visti sostanzialmente revocare il loro piano industriale.

Non succeda la stessa cosa a Rutigliano.


Qui la determina di annullamento

 

 

 

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