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“Il grande bluff”, la reazione della maggioranza e l’invito a un “sano dibattito pubblico”

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palmino-vs-maggioranza

 

di Gianni Nicastro

“Potremmo dilungarci ancora ma, come ribadito, vorremmo che questi punti diventino oggetto di un sano dibattito pubblico”.
Concludono così i nove consiglieri di maggioranza la loro risposta al comunicato stampa del consigliere Palmino “Il grande bluff”, pubblicato su Rutiglianoonline il 15 giugno scorso (qui).
Spero che l’invito a “un sano dibattito pubblico” sia colto da cittadini e politici che, numerosi, contribuiscano alla discussione, offrano le loro riflessioni sui tre anni di amministrazione Valenzano. Intanto colgo io -al volo- questo invito, importante perché arriva dai nove consiglieri di maggioranza.

Devo innanzitutto dare atto al consigliere Beppe Palmino per aver scosso, col suo comunicato stampa, una maggioranza per gran parte sostanzialmente silenziosa in consiglio comunale. Ad intervenire -in consiglio- sono i soliti tre, quattro, consiglieri: Francesco Tarulli, Francesco Paolo Valenzano, Vito Gallo e Francesco Sorino. Interventi che spesso vanno a ruota dell’ultima parola detta dall’ultimo consigliere di opposizione intervenuto, che ripetono analisi e numeri riferiti dal sindaco o da qualche assessore compreso gli immancabili ringraziamenti ai responsabili degli uffici, al segretario comunale, al sindaco, agli assessori…  

Faccio notare che quando il responsabile dell’ufficio finanze del comune allestisce gli atti del bilancio non fa altro che il suo mestiere, allo stesso modo del responsabile dell’ufficio tecnico, dei tributi e di altri uffici. Eseguire ordini politici codificati nelle delibere di giunta, trasformarli in determine, cioè metterli in pratica, è preciso dovere amministrativo e contrattuale di tutti i responsabili ai quali per questo, qui da noi, viene riconosciuta una posizione organizzativa retribuita economicamente in modo abbastanza importante al di là dello stipendio. Io non dico che non vadano ringraziati, ma farlo ad ogni piè sospinto mi sembra eccessivo, ridondante.

Magari, i nove consiglieri di maggioranza, anziché ringraziare in continuazione i funzionari, facciano in modo che il comune di Rutiglianopalmino-vs-maggioranza-3 esca quanto prima da una situazione al limite del collasso dei servizi. I cittadini si lamentano perché spesso non riescono ad avere i più elementari servizi, o li hanno in ritardo, come una tessere d’identità nuova, la pubblicazione di promesse di matrimonio. Ha fatto scalpore all'inizio di giugno il caso di due giovani futuri sposi che da due mesi non riuscivano ad avere dal comune i documenti per procedere con la promessa. Quindi, problemi all’ufficio stato civile, all’ufficio anagrafe, all’ufficio protocollo dove si accumula la corrispondenza in arrivo, cartacea ed elettronica (PEC), quando manca il dipendente. Per non parlare del SUAP, lo sportello unico per le attività produttive che non c’è o c’è a momenti alterni.

Nei mesi scorsi i cittadini hanno lamentato in continuazione l’impossibilità di raggiungere finanche telefonicamente i vari uffici comunali che richiedevano la necessaria prenotazione telefonica per potervi accedere. Spesso si è assistito ad attese e discussioni fuori dalla porta d’ingresso del comune, una soglia allora quasi invalicabile che qualche volta ha spinto i cittadini a chiamare anche i carabinieri per poter avere l’accesso ai servizi.

Allora non funzionava bene l’ufficio anagrafe e c’era un problema con il rilascio delle tessere d’identità. Tra un po’ proprio anagrafe e stato civile vedranno andare in pensione dipendenti che sono la memoria storica di quegli uffici. L’amministrazione e i nove consiglieri di maggioranza si stanno adoperando per evitare lo stallo dei servizi? palmino-vs-maggioranza-4Nel paese c’è un malcontento diffuso a causa di questa situazione, a causa di un abbassamento qualitativo e quantitativo dei servizi comunali dovuto, appunto, a tanti dipendenti che sono già andati in pensione e a quelli che ci andranno a breve.

Il comune si sta svuotando di dipendenti e questa è una situazione sulla quale l’amministrazione Valenzano, i nove consiglieri di maggioranza, avrebbero dovuto porre la giusta attenzione sin dal loro insediamento perché lo sapevano tutti che da lì a qualche anno sarebbero andati in pensione un sacco di dipendenti comunali. Una amministrazione attenta avrebbe dovuto prevenire una simile situazione intervenendo in tempo con le assunzioni attraverso i sistemi concessi alla pubblica amministrazione o col bandire concorsi. In tre anni si sarebbe potuto mettere al riparo almeno lo stato civile, l’anagrafe e il protocollo. Invece, la situazione, soprattutto dell’ultimo anno, è stata quella che ho sopra descritto.

Circa i lavori pubblici i nove consiglieri lamentano difficoltà a causa dell’aumento dei prezzi. E’ vero, quello dell’aumento dei prezzi dovuto al caro-energia è un problema; i comuni, però, il problema lo stanno avvertendo soprattutto nelle gare d’appalto bandite alle quali le aziende non rispondono perché i prezzari non sono aggiornati. Sugli appalti già in essere c’è poco da fare. L’abbandono del cantiere della riqualificazione della pineta da parte della ditta appaltatrice non c’entra con l’aumento dei prezzi, c’entra con quote fuori progetto che hanno determinato uno scavo maggiore e maggior materiale inerte da smaltire o, perlomeno, questa è la contestazione che la ditta muove al comune.palmino-vs-maggioranza-1

Sulla grande viabilità i nove consiglieri dicono che si sono “adoperati per far sì che, dopo oltre 20 anni, si abbattesse un muro che consentisse di proseguire i lavori” senza aggiungere, però, che i lavori, dopo quell’abbattimento, si sono di nuovo fermati perché, con l’arretramento del costruito, nuovo, muro di cinta è venuto fuori in tutto il suo intralcio il pozzo artesiano di Michele Petruzzi. Un pozzo che ora si trova nel bel mezzo della grande viabilità.

Ricordo che ad ottobre scorso, per sfondare il più piccolo muro di cinta laterale si sono presentati carabinieri, Polizia Locale, assessore all’urbanistica e avvocato del comune. Mancavano solo i marines calati dall’elicottero in assetto di guerra e lo schieramento di “forze d’assalto” sarebbe stato al completo. Dopo quel blitz i lavori hanno solo realizzato il muro di cinta e due aiuole spartitraffico a ridosso della rotatoria su via Paradiso, dopodiché si sono di nuovo fermati perché si è presentato il pozzo. Il cantiere ora è fermo con tutto quello che questo sta comportando anche in termini di penalità per il comune.

I nove consiglieri avrebbero potuto vantarsi della ripresa dei lavori se avessero risolto il problema, ma -come dicono loro- è stato abbattuto solo un muro, dopodiché il problema e ancora tutto lì. Avrebbero potuto vantarsi se il problema lo avessero risolto sin dal 2019, quando la gara d’appalto era appena stata aggiudicata e si poteva intervenire con unapalmino-vs-maggioranza-2 variante, così come faranno col palazzetto dello sport per risolvere la questione della tensostruttura a gara aggiudicata.

Forse si poteva agire sulle dimensioni della rotatoria, gigantesche per una strada -via Paradiso- che non esce, che finisce dritta in un podere dopo qualche centinaio di metri. La rotatoria fatta all’incrocio di via Ciccopinto con la circonvallazione è più piccola, eppure quella è una strada provinciale a grande scorrimento. Ora invece, ci ritroviamo il pozzo in mezzo alla strada, il cantiere della grande viabilità fermo e il comune che spenderà decine di migliaia di euro in più (tra i 40 e gli 80 mila?) per ricostruire in un altro punto, al proprietario espropriato, fossa Imhoff e pozzo artesiano. Non mi pare proprio un grande risultato politico.

Circa l’immagine usata da Palmino, il “baciamano di siciliana memoria”, che tanto ha urtato la sensibilità dei nove consiglieri di maggioranza, al punto da evocare “offese, calunnie e diffamazioni”, penso che il consigliere di opposizione non l’abbia usata per accostare “all’agire mafioso” gli stessi nove consiglieri, ci mancherebbe altro.

“Baciamo le mani” è un modo di salutare che appartiene alla cultura, alla tradizione siciliana; è una sorta di atteggiamento deferente dell’umile al cospetto del signorotto, delle persone di rango basso al cospetto di quelle altolocate. E’ il “bacio in bocca” l’atto tipicamente mafioso, quello con cui i capi mafia sugellavano, o sugellano ancora, l’alleanza tra clan. Io, piuttosto, avrei chiesto a Palmino a cosa abbia voluto alludere con quella espressione, accostata al “1992”, cioè l’inizio della fine della prima repubblica, al “pellegrinaggio” e al fatto che il “baciamano (…) continua ancora oggi con maggiore e spregiudicata spavalderia ed arroganza”.

Sì, decisamente gli avrei chiesto a cosa allude; ma i nove consiglieri di maggioranza, nella risposta, non glielo hanno chiesto.

 

 

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