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Consigli comunali, il risveglio dell’opposizione e il timido segnale dalla maggioranza

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art cons com 24-30-maggio-2022

 

di Gianni Nicastro

Al di là dei punti all’ordine del giorno, pure importanti come il rendiconto 2021,il regolamento sull’utilizzo dei fitofarmaci, la TARI 2022, l’alienazione e valorizzazione del patrimonio comunale, il piano triennale delle opere pubbliche, nei due ultimi consigli comunali sono successe delle cose, sul piano squisitamente politico, che sarebbe interessante approfondire.

Intanto, come hanno già osservato i lettori di Rutiglianoonline nei loro commenti, si è vista un’opposizione alquanto agguerrita che ha incalzato l’amministrazione Valenzano su tutti i punti in discussione. Beppe Palmino, Donatella Lamparelli, Roberto Romagno e finanche Michele Maggiorano hanno tirato fuori gli attributi, politici si intende. Hanno spulciato i punti in discussione mettendo in evidenza le défaillance della giunta Valenzano sui provvedimenti portati in consiglio sia il 24 che il 30 maggio scorso.

Ricordo che, fino a qualche tempo fa, si dava Palmino in transito verso la maggioranza e Maggiorano fin troppo benevolo nei confronti dell’amministrazione Valenzano. A cosa si deve questo risveglio? Probabilmente al fatto che ci avviciniamo alla fine della consiliatura, iniziata a maggio del 2019. Nella primavera del 2024 qui a Rutigliano si voterà per eleggere il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale, questo appuntamento, che si fa sempre più vicino, appunto, sollecita la minoranza a marcare le distanze, a fare la differenza, un’opposizione più politicamente aggressiva. L’avvicinarsi delle elezioni amministrative comincia a produrre qualche turbamento anche dentro la maggioranza, e non mi riferisco all’ormai fuori Diego Difino, unico consigliere ad aver votato contro il regolamento sui fitofarmaci, ad abbandonare l’aula consiliare il 24 maggio scorso, quindi, a disertare la discussione e il voto sul rendiconto 2021 di quella che, ancora formalmente, è la sua amministrazione, la sua maggioranza.

L’abbandono dell’aula da parte di Difino è un atto politico? Forse sì, anche perché il leader di Libertà e Progresso l’anno scorso ha votato contro il bilancio di previsione 2021, del quale quello discusso nel penultimo consiglio comunale era il rendiconto di gestione. La rottura, dunque, tra Diego Difino, PD e amministrazione Valenzano, è ormai conclamata per quanto ancora non di fatto dichiarata dal diretto interessato. Staremo a vedere cosa succederà sul DUP nel consiglio comunale del 9 giugno prossimo e, ancora di più, cosa succederà sull’imminente bilancio di previsione 2022.
raffaella-redavid
L’avvicinarsi delle elezioni amministrative fermenta, quindi, il quadro politico sul fronte dell’opposizione, ma suscita qualcosa anche nella maggioranza, al di là di Diego Difino. Nel consiglio comunale di lunedì scorso, la discussione sul Pieno triennale delle opere pubbliche ha visto l’intervento della consigliera di maggioranza Raffaella Redavid che, insieme al presidente del consiglio Alessandro Milillo, rappresenta la lista civica Mondo Sociale. Sono gli unici due consiglieri di maggioranza non legati al PD e, notoriamente, non di sinistra; certo Milillo è presidente del consiglio, ma il timone di questa amministrazione è saldamente nelle mani di sindaco e assessora all’urbanistica innanzitutto (con marito al seguito), poi anche dei tre consiglieri del PD. Una specie di “cerchio magico” del governo locale rispetto al quale, per quello che si sente, comincia a serpeggiare una certa insofferenza dentro la maggioranza.

Si metta in pratica, si passi ai fatti...
aless millillo«Il mio sarà un intervento molto onesto soprattutto per la responsabilità del ruolo che ricopro e per i cittadini che ci hanno sostenuto. Quindi, è da ammettere che alcuni punti del piano triennale del 2022 non sono stati realizzati e li ritroviamo nel piano che stiamo approvando», ha esordito così Raffaella Redavid nel suo intervento, dicendo una cosa che è una delle critiche più forti arrivate dall’opposizione all’indirizzo dell’amministrazione  circa la mancata realizzazione delle opere pubbliche programmate per il 2021. La consigliera di maggioranza si è detta rammaricata della scomparsa dell’area mercatale di via Dante dal piano delle opere pubbliche, sulla quale area, all’epoca, sindaco, assessora e maggioranza, sui social, hanno fatto l’apoteosi. E’ scomparsa, e non si sa quando e dove sarà individuata un’altra. Lo so che non si fa, ma lasciatemelo dire: l’avevo detto (qui) che su quell’area ci sarebbe stato un problema per come l’amministrazione stava agendo, ma torniamo alla Redavid.

In riferimento ai tanti progetti messi in campo dall’amministrazione, la consigliera ha detto che «sono indubbiamente progetti lodevoli», ma ha invitato «tutta l’amministrazione poi a mettere in campo tutti gli strumenti che possano rendere questi bandi effettivamente fruibili per il nostro territorio, che noi siamo abituati a far sì che le idee poi vengano tramutate in fatti». «La mia fiducia, e quella del presidente -ha proseguito la consigliera Redavid-, sono massime nei confronti di questa giunta e questa amministrazione, però chiediamo che tutti questi progetti, tutte queste idee che abbiamo condiviso insieme, vengano celermente messe in pratica perché, comunque, riteniamo che Rutigliano abbia necessità, che meriti il massimo da questa amministrazione e la comunità ripone molta fiducia in noi».
Ora, certamente non siamo di fronte a una contestazione o ad una critica eclatante, ma non siamo neanche di fronte al solito, tipico intervento da consigliere di questa maggioranza, di sola tifoseria per la propria amministrazione, di stucchevole e pedante ringraziamento a tutti, agli assessori, al sindaco, ai funzionari, ai dipendenti, all’usciere, all’autista...
art cons com 24-30-maggio-2022-3
Si può dire che quella della Redavid sia stata una critica, timida certo, ma una critica. Che non ha messo in discussione la “fiducia” sua e di Alessandro Milillo nell’amministrazione Valenzano, però… c’è un “però”: i due consiglieri chiedono che i “progetti”, le “idee” condivise “vengano celermente messe in pratica”. In sostanza: ok, abbiamo tanti progetti, li strombazziamo su facebook ma ora basta, diamoci da fare a quagliare qualcosa se no, alla fine, rimarremo con Sant’Apollinare (neanche completata) e la piccola villetta di via dei Pini. Un po’ poco per cinque anni di “cambiamento”.

Gigante attacca Romagno
Un’altra cosa. Mi ha colpito l’esagitazione dell’assessore Mimmo Gigante nel consiglio del 24 maggio sul punto della valorizzazione del patrimonio comunale. Dopo l’intervento illustrativo del punto, il che significa dopo aver letto pedissequamente la delibera approntata dal responsabile del patrimonio comunale, l’assessore Gigante è entrato in polemica con il consigliere di opposizione Beppe Palmino il cui intervento, dallo stesso Gigante, è stato definito “ingeneroso” nei suoi confronti. «Farmi censurare da un collega -ha detto infatti l’assessore al patrimonio e al contenzioso- questo sinceramente non lo posso assolutamente qualificare e giustificare».

Gigante ha continuato a contestare la critica che è piovuta addosso all’amministrazione comunale su un atteggiamento «omissivo, passivo in ordine alla tutela del patrimonio, allora cominciamo ad esaminare questi beni, va bene?». Beni che «per tanti anni erano abbandonati non solo a se stessi ma anche in quello che avrebbe dovuto fare una sana e corretta amministrazione nel recupero dei canoni di locazione costituenti ciò un evidente danno erariale. Cominciamo con qualcuno…» ha arringato l’avvocato assessore all’indirizzo dell’opposizione. «Da quando noi abbiamo monitorato la situazione patrimoniale -ha proseguito l’assessore-, abbiamo dato incarico ad un legale per monitorare la situazione e per rappresentarci un quadro SQUALLIDO! (qui ha proprio gridato, n.d.r.) della situazione patrimoniale dove non venivano recuperati i canoni e devo dire grazie al responsabile dott. Tetro che, con grande pazienza, con grande capacità, insieme ad altri collaboratori è riuscito a ricostruire la situazione di tutto il patrimonio attraverso semplici atti». art cons com 24-30-maggio-2022-1

Qui l’assessore ha elencato una serie di beni immobili in comodato gratuito o in affitto che producono un introito irrisorio per il comune e altri per i quali non è mai stato corrisposto il canone da parte degli affittuari, in chiara polemica con chi ha amministrato il comune per dieci anni. Dopo aver arringato su quello che l’amministrazione sta facendo per recuperare e aggiustare tutta una serie di situazioni che riguardano il patrimonio, Gigante è passato a fare un esempio di mala gestione della cosa pubblica. «Un ultimo caso», ha detto l’assessore, «via Due Pozzi, lì abbiamo l’immobile che viene detenuto “sine titulo” da un soggetto nei confronti del quale era stata fatta una proposta transattiva di pagamento di canoni morosi di 18.000 euro nel 2015. Viene approvata la transazione, viene fatta firmare una fideiussione. Dart cons com 24-30-maggio-2022-2a una disamina degli atti, abbiamo riscontrato, adesso che dobbiamo recuperare tutte quelle somme, che non è possibile più recuperare» perché la fideiussione, qualche giorno dopo la sua attivazione è stata estinta, ha detto l’assessore, aggiungendo che nel 2015 il comune aveva dato incarico ad un legale per lo sfratto di quegli inquilini dall’ex macello.

«Ebbene -ha arringato Gigante- anche lì io ho preso visione, ho parlato anche con l’avvocato. Nel 2015 dice che era stato fatto l’accesso con l’ufficiale giudiziario, con la forza pubblica per mettere fuori il soggetto e mi dice, non  ho potuto più andare avanti perché ho ricevuto una comunicazione del sindaco Romagno che mi ha detto “stai fermo”». Gigante riferisce in consiglio che ha una copia della comunicazione dell’ex sindaco, «la lettera dove il sindaco dice: “stai fermo”, non andare avanti, va bene?». A questo punto si vede il sindaco che dice qualcosa al suo assessore, non si capisce bene cosa, si sente fuori campo una interruzione di Roberto Romagno al quale Gigante replica: «Roberto ti faccio vedere le carte se vuoi, quindi, mi assumo io tutte le responsabilità… ci sono le carte». «Vicesindaco, concluda l’intervento», ha sollecitato il presidente Milillo.

La risposta dell'ex sindacorob rom
Insomma, l’attacco di Gigante all’indirizzo dell’ex sindaco è stato grave perché ha dato l’impressione che Romagno avesse interrotto uno sfratto per favorire, in qualche modo, un privato.
Dal momento che in consiglio questa vicenda non è stata chiarita, ho chiesto al consigliere Romagno se fosse vero quanto riferito dal Gigante e per quale motivo avesse fermato uno sfratto in esecuzione per morosità.

«Ho bloccato quello sfratto che aveva per oggetto l'occupazione di un bene comunale da parte di una famiglia, perché ho sempre creduto che un buon amministratore pubblico non deve essere un "mero burocrate" ma deve anche esercitare facoltà di natura politica; che un buon amministratore pubblico deve contemperare interessi di carattere generale con quelli del singolo cittadino e che, nell'esercizio delle proprie funzioni, il Sindaco deve sempre orientare la propria attività alla tutela dell'ordine pubblico, alla tutela e garanzia della sanità pubblica, alla prevenzione del disagio sociale, alla tutela e alla promozione del benessere della famiglia, oltre che al sostegno della stessa», è stata la risposta del consigliere Romagno.

«Premesso ciò -ha aggiunto-, in riferimento allo sfratto esecutivo citato dall'Assessore Gigante, dal quale sono stato "accusato e/o tacciato" di aver commesso presunte irregolarità o favoritismi nei confronti di una famiglia che occupava un immobile di natura abitativa in via Due Pozzi, è bene chiarire che tale immobile era occupato da un nucleo familiare con serie difficoltà economiche e con la presenza all'interno dello stesso di un soggetto con gravi patologie afferenti la propria salute. In qualità di Sindaco ho assunto quella decisione di sospendere temporaneamente l'attività di sfratto esecutivo intrapreso dal Comune di Rutigliano, conscio che attraverso lo sgombero dell'immobile non avrei garantito precisi diritti che la nostra Costituzione prevede a tutela del cittadino e della famiglia, pur avendo l'obbligo di orientare la mia attività in difesa degli stessi».

 

 

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