Riqualificazione pineta, cantiere fermo da mesi e rischio contenzioso legale

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La Pineta/SISUS sta a Valenzano come il Palacultura sta a Romagno? E' probabile. Il rapporto tra la ditta appaltatrice dei lavori di riqualificazione della pineta e il comune sta pericolosamente inclinando verso un contezioso legale simile a quello del Palacultura, una sorta di dejà vu. Qual è il problema, la ditta appaltatrice? Il comune, l’amministrazione comunale?

Forse è il tipo di gara che si sceglie di fare, la procedura negoziata e il massimo ribasso, che non garantisce da simili scenari dal momento che anche i lavori di costruzione del palacultura sono stati affidati con lo stesso tipo di procedura, quella negoziata. Perché, la ditta appaltatrice, la GISCAV s.r.l. costruzioni di Gravina di Puglia, già a febbraio scorso ha cominciato a sollevare una serie di questioni legate al progetto, al CME (Computo Metrico Estimativo) e a lavori che sarebbero risultati più onerosi rispetto a quanto preventivato negli atti di gara. Ma vado per ordine.
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L’importo progettuale dei lavori, prima della gara, era di 330.000 euro. A marzo 2021 si è proceduto alla scelta dell’impresa con la procedura negoziata alla quale hanno partecipato sette ditte; solo tre sono risultate ammesse, tra queste la GISCAV che risulterà vincente con un ribasso del 32,4510. Alla fine l’importo dei lavori si è ridotto a 222.911 più 15.000 euro di oneri per la sicurezza; totale complessivo 237.911 euro.

L’aggiudicazione della gara è avvenuta il 3 giugno 2021, la consegna dei lavori è del 25 ottobre successivo con ultimazione lavori al 24 ottobre 2022. Già un anno sembra eccessivo per una pista ciclabile di duecento metri -o giù di lì- qualche aiuola, la ripavimentazione e un po’ di illuminazione. Il fermo del cantiere dilaterà ancora i tempi e c'è il rischio di un contezioso legale, già paventato dalla ditta appaltatrice. Ma qual è il problema?

In sintesi, la GISCAV, attraverso il suo legale, ha mandato diverse note al comune con le quali ha sostanzialmente comunicato che a causa di alcune modifiche progettuali “di natura non insignificante”  è stata ordinata l’esecuzione di lavorazioni diverse da quelle preventivate. Queste lavorazioni, ha scritto l’avvocato, hanno fatto lievitare i costi dell’impresa appaltatrice di circa 45.000 euro rispetto a quelli indicati nel computo metrico estimativo. Per questo, il legale, più volte ha chiesto di incontrare il RUP comunicando la “volontà transattiva” dell’impresa. Il comune a queste richieste ha risposto, diverse volte, con ordini di servizio di diffida all’impresa “a non sospendere le lavorazioni in cantiere” e ordinando la ripresa “con decorrenza immediata” dei lavori. pineta-cantiere-fermo-2

Il 7 marzo scorso l’ennesima nota del legale dell’impresa che, dopo una serie di contestazioni ad alcune risposte del comune, ha concluso di vedersi “costretto ad adire le vie giudiziarie per la tutela dei diritti” della ditta appaltatrice. Lo stesso 7 marzo il RUP ha convocato la ditta e il suo avvocato “per l’esame della questione oggetto di contestazione”. Nel verbale dell’incontro del 18 marzo si legge che la ditta ha esposto tutta una serie di problemi sui quali il direttore dei lavori “replica e chiarisce” che i grafici presentati dalla stessa impresa “non evidenziano scavi eccedenti a quelli previsti in progetto” e che “gli svellimenti e le demolizioni dei pavimenti  in pietrini, sono, contrariamente a quanto affermato dall’impresa, previsti in progetto” e anche “quantificati nel computo metrico”.

Insomma, il direttore dei lavori, sostanzialmente, ha smontato la tesi e le contestazioni della GISCAV. Situazione che, il 22 marzo, fa dire al RUP, nero su bianco in una nota, che “quanto affermato dall’impresa esecutrice (…) non trova fondamento, escludendo, quindi, per i lavori in questione, la presenza di aspetti tecnici che possono influire sulla loro regolare esecuzione”. Il RUP qui conclude invitando la ditta a riprendere immediatamente i lavori.
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Il 2 maggio scorso c’è stato un sopralluogo delle parti sul cantiere e nel relativo verbale di visita si legge “che non è stato compiuto alcun lavoro e si evidenzia pertanto l’assenza e abbandono delle attività di cantiere”. Qui il direttore dei lavori fa l’elenco delle lavorazioni realizzate e di quelle ancora da realizzare e solleva una serie di problemi legati all’inattività del cantiere.

L’ultimo atto è del 9 maggio scorso, si tratta di una “disposizione di servizio” con la quale l’ing. Carlo Ottomano, responsabile unico del procedimento, prende atto di tutto quello che è successo fino a quel momento, elenca tutta una serie di norme di legge che regolano il rapporto tra ditta appaltatrice e stazione appaltante (rispetto del capitolato, penali, risoluzione contrattuale…) e conclude disponendo che il direttore dei lavori “proceda a formulare con urgenza, e comunque non oltre il 12.05.2022, una relazione particolareggiata corredata dai documenti necessari, sullo stato dei lavori e sulla condotta della ditta appaltatrice, con l’indicazione delle opere regolarmente eseguite e la loro stima, in relazione agli adempimenti contrattuali nonché all’andamento dei lavori rispetto al programma esecutivo (evidenziando i ritardi, la loro gravità e la loro causa) e agli obblighi in materia di sicurezza (…) evidenziando la sussistenza di tutte delle condizioni per la risoluzione del contratto”. Il direttore dei lavori ha già consegnato la relazione chiesta e, a questo punto, l’appaltatore ha la possibilità di controdedurre.

Ora, questa vicenda si sta profilando pericolosamente simile a quella del palacultura, siamo alla verifica delle condizioni di una risoluzione del contratto, siamo, quindi, all’anticamera di un contenzioso. I cittadini rischiano di ritrovarsi di fronte a un'opera non completata, a un cantiere perenne e a un contenzioso che potrebbe durare anni. Nel caso dovesse andare a finire a questa maniera, il cantiere della pineta avrà un impatto straordinariamente maggiore sulla città rispetto al palacultura che, relegato nel parco urbano, non dà fastidio a nessuno.

Bloccare la pineta così com’è, con un cantiere in corso e non modificabile a causa di un contenzioso, significa grandi disagi ai residenti, alle attività commerciali, alla scuola, alla viabilità, alla fruibilità stessa della pineta nella imminente stagione estiva. Residenti e attività commerciali già da mesi vivono una situazione di disagio a causa di un cantiere fermo che ha tolto la corrente alla pubblica illuminazione di tutta la parte interessata ai lavori e che ha aggravato il problema dei parcheggi, senza contare la questione della sicurezza, pedonale e veicolare.

Che si trovi una soluzione. Bloccare per anni quella parte di città sarebbe davvero insopportabile.

 

 

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