Approvato il Piano regionale dei rifiuti con Martucci dentro e la coscienza salva di alcuni politici

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di Gianni Nicastro

Oltre sei ore di consiglio con l’opposizione di centrodestra che ha fatto la sua battaglia, politicamente strumentale, ma con qualche interessante contenuto. Con l’assessore regionale all’ambiente Anna Grazia Maraschio che ha ribadito l’impossibilità di chiudere Martucci per via di un contratto di concessione che non si può ignorare, pena contenzioso con i gestori degli impianti e salasso economico sotto forma di risarcimento d’anni per i comuni.

La Maraschio, in riferimento a Martucci, tra le tante cose ne ha detta una che non piacerà a quegli ambientalisti che parlano di quantità enormi di “048” nel “quadrilatero della morte” e di inquinamento. «Non vi sono evidenze, fino a questo momento, di una contaminazione, e quando io parlo di contaminazione parlo da un punto di vista tecnico-giuridico, non ci sono», questo ha detto la Maraschio. Siamo, dunque, ancora alla sentenza del giudice Diella che nel 2018 ha assolto tutti gli imputati nel processo per disastro ambientale perché l’inquinamento non è stato dimostrato, non ci sono, appunto “evidenze di una contaminazione”, nonostante il tavolo tecnico regionale e il suo monitoraggio su area vasta, nonostante l’ARPA ritenga che possano essersi dispersi nel sottosuolo 20.000 metri cubi di percolato nel solo III lotto dal 2012 al 2020; nonostante il percolato nessuno lo tiri dalle discariche Martucci credo dal 2012.approvato-piano-rifiuti-regionale-4

Ma la cosa che più prende per i fondelli i comuni e i cittadini che da anni si battono per la chiusura di quegli impianti è l’emendamento proposto dai capigruppo regionali delle forze politiche di maggioranza, emendamento che ha avuto il parere favorevole del governo di Emiliano approvato ieri dalla sola maggioranza col voto contrario dell’opposizione di centrodestra. Un emendamento che fa finta di andare incontro alle istanze di tutela ambientale che vengono dal territorio e che mantiene attivi impianti e discariche A e B fino al 2025, nella migliore delle ipotesi.

L’emendamento dispone “la chiusura definitiva delle vasche di discarica, oggetto di concessione pubblica, entro il 2025» e "dà mandato ad AGER ad espletare i necessari adempimenti amministrativi e tecnici per la rimodulazione del rapporto concessorio in variazione a quanto previsto dal contratto, garantendo l’equilibrio economico-finanziario". Cosa significhi “rimodulazione” del contratto sottoscritto nel 2012 da Cogeam-Lombardi Ecologia e dal commissario Nichi Vendoladi, non è dato sapere e neanche un consigliere, di maggioranza o di opposizione, ieri in consiglio ha chiesto spiegazioni su questo.

Cosa garantirà la regione alla Progetto Gestione per accettare la chiusura nel 2025 anziché nel 2027? Che, anziché arrivare 470 tonnellate al giorno a quegli impianti arrivino 800 o 1000 come premialità per la anticipata chiusura e come salvaguardia de "l’equilibrio economico-finanziario"? O la regione risarcirà economicamente due anni di mancata attività e profitto? Magari rivalendosi sui contribuenti dell’ex bacino BA/5, unici obbligati a portare i loro rifiuti in contrada Martucci, quindi gli unici contrattualmente obbligati a risponderne?
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Non si sa, è tutto aleatorio. Quello che è certo e che la richiesta dei comitati, delle associazioni ambientaliste, delle amministrazioni e dei consigli comunali dei comuni interessati erano e sono la chiusura totale di Martucci, non solo delle discariche (I, II e III lotto), ma anche la dismissione sin da ora degli impianti industriali della Cogeam-Lombardi Ecologia.

Un emendamento, illustrato dalla cinque stelle Grazia Di Bari e dalla consigliera Lucia Parchitelli, ex assessore di Mola di Bari. La Parchitelli ha detto che aveva seri problemi di coscienza ad approvare il Piano così com’era, lei che proviene da quel territorio, problemi di coscienza che l’emendamento ha dissolto. Quindi la Parchitelli sta a posto con la sua coscienza grazie a un emendamento che non dice nulla di più della delibera di giunta regionale del 15 ottobre scorso di adozione definitiva del Piano dei rifiuti approvato ieri dal consiglio regionale, quindi definitivamente. Quella delibera proponeva, in alternativa all’attivazione delle vasche A e B, “l’individuazione di un nuovo sito di smaltimento nella provincia di Bari”. La stessa cosa prevede l’emendamento che ieri ha messo a posto la coscienza della Parchitelli; emendamento che, come contropartita al mantenimento di Martucci nel Piano, chiede all’AGER e all’ARPA di supportare la “attività investigativa” di monitoraggio già in corso sul III lotto e la “messa in sicurezza dell’ex discarica comunale in esecuzione”.
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Insomma, l’emendamento che ha messo a posto la coscienza della Parchitelli, e dei 5Stelle -al governo con Emiliano- chiede quello che i cittadini del territorio di Martucci chiedono da anni senza essere ascoltati, chiede quello che dovrebbe essere dato a quel territorio a prescindere dal Piano dei rifiuti. Oggi la regione va “incontro” a quelle aspettative di tutela ambientale insistendo sull’attività di quegli impianti fino al 2025 se tutto va bene, se Cogeam-Lombardi Ecologia, titolari del contratto di concessione, saranno d’accordo.

In ultimo non si capisce cosa quell’emendamento otterrà rispetto a quello che ha già ottenuto/non ottenuto il tavolo tecnico regionale istituito nel 2013 proprio per investigare l’impatto ambientale su area vasta di quegli impianti, impatto ambientale in parte riscontrato dal quel tavolo tecnico, ma completamente ignorato da chi governa la regione da circa vent’anni. Succederà la stessa cosa con quello che propone l’emendamento in questione?

Tra l’altro l’emendamento parla di chiusura definitiva dei tre lotti di discarica, del III lotto in modo particolare senza citare minimamente il vero mostro di contrada Martucci, il I lotto, quello senza guaina ai lati sotto e sopra; quello dentro cui, secondo la testimonianza di Domenico Lestingi è stato seppellito di tutto, non solo RSU. Un emendamento, dunque, neanche tanto chiaro sulla messa in sicurezza di quelle discariche; ma la coscienza della Parchitelli e dei 5Stelle è salva, meno male, almeno quello.

Però, non è difficile scorgere, in quello che è successo ieri in consiglio regionale, la débâcle totale delle istanze di chiusura degli impianti e di tutela ambientale che da sempre il territorio di Martucci chiede pacificamente e con grande pazienza.

 

 

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