Tampone negativo all’assessore Tonio Romito, oggi torna a casa. Intervista

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E’ dal 23 marzo che l’assessore Romito combatte il coronavirus. Ha fatto il tampone il 27 marzo, del 29 successivo è la comunicazione da parte della ASL della positività del tampone, alcuni giorni dopo il ricovero al Policlinico di Bari. Un ricovero deciso col suo medico curante «non perché avessi avuto delle crisi particolari, ma come scelta», ci ha detto l’assessore Tonio Romito da noi contattato e intervistato. «Abbiamo deciso -ha aggiunto- che fosse opportuno, nella seconda settimana, poter contare su una struttura ospedaliera che potesse gestire la situazione».

L’assessore stamattina ci ha dato una buona notizia: il tampone fatto oggi è risultato negativo. Tonio Romito, quindi, si è negativizzato ed entro oggi sarà dimesso dall’ospedale. Tornerà a casa dove rimarrà in quarantena per un paio di settimane. In questo lasso di tempo, la ASL gli farà un secondo tampone per la conferma della negativizzazione.

Dunque, assessore, in questo momento lei è in dimissioni, è così?romito-negativizzato-1
«Sì, dovrei uscire nel pomeriggio o entro stasera».

Sta bene? Non ha più sintomi?
«Non ho la febbre già da una decina di giorni».

E questo è un fatto importante, perché la febbre è il sintomo più evidente dell’infezione.
«Sì, perché la febbre può significare quelle che possono essere le conseguenze, quindi infezioni polmonari... Diciamo che ora la situazione è questa, sono in attesa di lasciare il policlinico, il reparto “Covid”. Devo dire che qui c’è una task force reale di medici giovani, sempre, costantemente, presenti con turn over perché, chiaramente, non si può sottoporli a condizioni di stress. Con un primario che è il prof. Ancarano, che gestisce tutto, con un approccio finalizzato certo alla guarigione dei pazienti, ma anche allo studio per comprendere, nel modo migliore possibile, quali siano tutti i risvolti del Covid-19».

Al Policlinico ha, dunque, trovato una situazione tranquilla, non problematica come se ne vedono in altri ospedali
«Una situazione, ripeto, di grande attenzione e di decisione; niente è lasciato al caso, questa è la cosa più importante. Un approccio e un’organizzazione che fanno in modo che tutti i casi, gli uni diversi dagli altri, con problemi diversi, siano seguiti nella maniera più appropriata e specifica. Io stavo con una carissima persona, con la quale ho fatto amicizia, che aveva una situazione diversa, e vedevo che la sua gestione era diversa dalla mia. Un grande lavoro, insomma, scientifico e di ricerca».

Assessore, c’è stato un momento in cui questa storia l’ha preoccupata in modo particolare più che in altri?
«Sì, nel senso degli sviluppi. La storia mi ha preoccupato nella misura dell’incertezza, cioè che gli sviluppi dell’infezione da Covid sono indecifrabili, quindi, nel momento in cui il tampone è risultato positivo, allora tu vivi l’incertezza, l’impossibilità, anche col tuo medico, di capire quale sarebbe stato lo sviluppo, il risvolto in termini di effetti. Perché, si sa, non è il virus in sé per sé, sono le complicazioni che preoccupano, a livello di apparato respiratorio e di altro. Dopo il tampone positivo, quello, sì, è stato il momento più difficile. Del resto, non ho avuto problemi particolari se non quello della temperatura alta che si è ripetuta per alcuni giorni».

Sappiamo che si sia negativizzata anche la soccorritrice del 118 che è risultata positiva al tampone qualche settimana fa. A Rutigliano, dunque, in questo momento i contagiati sarebbero solo quattro, escluso i due negativizzati. In realtà oggi, col decorso buono dell’assessore e dell’operatrice, sul nostro territorio non dovrebbe esserci nessun contagio, perché gli altri quattro positivi sono, sin dall’inizio del loro contagio, confinati lì dove hanno contratto il virus: uno all’ospedale di Putignano, gli altri tre nella struttura per anziani con molta probabilità di Noicattaro.

 

 

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