Carburante agricolo, tra regione e comune i ritardi dell’integrazione

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di Gianni Nicastro

A causa dei problemi metereologici, l’annata agricola di quest’anno ha avuto bisogno di una integrazione nelle quote di carburante fiscalmente agevolato che spetta agli agricoltori. La regione il 5 ottobre scorso ha pubblicato la determina che ha dato l’integrazione e il 29 ottobre successivo ha attivato il portale informatico regionale per la ricezione delle domande. Dal 29 ottobre, dunque, in tutti i comuni della regione le domande di integrazione del carburante agricolo si stanno evadendo, e anche in tempo reale. A Rutigliano non ancora.

Ai ritardi della regione, qui da noi si aggiunge una sorta di disorganizzazione, non sappiamo quanto temporanea, del servizio a livello di ufficio UMA (Utenti Motori Agricoli), situazione aggravata dall’assenza del funzionario preposto. L’ufficio UMA a Rutigliano è chiuso da mesi e gli agricoltori si recano presso l’ufficio agricoltura che, ad oggi, nonostante il portale della regione sia attivo, non è ancora in grado di evadere le pratiche e gli agricoltori sono mandati indietro. In questo ufficio un impiegato sta appena imparando ad utilizzare il portale UMA Web della regione, unico canale attraverso cui si possono evadere le pratiche dell’integrazione.

Quello del carburante agricolo fiscalmente agevolato è un servizio che i comuni erogano da sempre, e in una realtà profondamente agricola come Rutigliano, con migliaia di imprese, piccole e grandi, un disservizio in questo settore crea parecchi disagi. Oggi l’agricoltore che ha terminato il quantitativo di carburante a disposizione lo sta comprando direttamente alla pompa normale, a prezzo non agevolato, con un notevole aggravio di spese. Il rischio concreto è che a Rutigliano l’integrazione arrivi quando ormai non serve più, quando l’agricoltore ha già fatto tutti i lavori e, magari, ha già venduto l’uva. Una situazioni del genere è davvero inspiegabile, e il problema sembrerebbe andare al di là dell’emergenza integrazione.

All’inizio di quest’anno alcuni agricoltori, nonostante l’autocertificazione, si sono visti rigettare l’istanza normale di accredito dell’imposta sul carburante agricolo per mancanza della visura camerale e dell’iscrizione al Rea (repertorio economico amministrativo della Camera di Commercio), documenti per i quali serve, appunto, solo l’autocertificazione, così come stabilito dalla legge. A maggio scorso, a un altro agricoltore, l’ufficio ha contestato la mancanza degli stessi documenti rigettando la domanda. Situazioni che mandano in crisi non solo gli utenti, ma anche chi li assiste, consulenti, commercialisti, patronati.

L’altra criticità è la questione del ritiro del libretto vecchio. Stamattina ero all’ufficio agricoltura del comune di Rutigliano, sono stato diretto testimone del problema, se di problema si tratta. Nell’ufficio è entrato un agricoltore con il libretto vecchio del gasolio e altre carte, lo voleva consegnare e ha chiesto il timbro di arrivo e il protocollo. I funzionari gli hanno detto che non era necessario lasciare il libretto, che bastava la richiesta che lo stesso agricoltore aveva, per tramite del suo consulente, inviato via telematica. Quell’agricoltore era stato mandato dal suo consulente tecnico a consegnare il libretto ed è dovuto andar via deluso, portandosi indietro il libretto con l’assicurazione, fatta dall’ufficio, di ripassare mercoledì prossimo per il ritiro del nuovo libretto con l’integrazione. Insomma, l’ufficio deve o no ritirare il libretto? Sì, secondo alcuni tecnici consulenti degli agricoltori, secondo l’ufficio di Rutigliano no, basta solo l’invio della pratica telematica.

In realtà, sembrerebbe che abbiano ragione gli agricoltori e i loro consulenti. Il “Manuale Istruttoria versione 1.3” del “Sistema U.M.A.R.P. Utenti Motori Agricoli”, reperibile sul portale UMA della regione, al punto “5.3.2 Richiesta di Integrazione/rettifica Carburante: attività agricola”, dice questo: “(…) Questa tipologia di pratica, per la attività agricola, consente di rettificare le richieste formulate con Modello Unico ; viene quindi ricalcolato il fabbisogno annuale di carburante e rideterminata la assegnazione annuale con la sostituzione del libretto. Si specifica che il libretto sostituito deve essere ritirato dall’ufficio”. Stando al manuale, dunque, l’ufficio comunale deve ritirare il libretto.

Sempre sullo stesso portale la regione ha una sezione che utilizza per gli avvisi, le circolari e quant’altro serve a chiarire i dubbi agli addetti ai lavori. All’avviso pubblicato il 9 ottobre 2017 leggiamo la stessa cosa: “All’atto della richiesta del beneficio dell’accredito d’imposta per il tramite del carburante ad accisa agevolata per le seconde colture, l’utente, tra l’altro, deve presentare anche il libretto fiscale di controllo posseduto, in originale. Quest’ultimo dovrà, dal competente ufficio comunale, essere sbarrato in ogni sua parte, acquisito in copia al fascicolo e l’originale riconsegnato all’utente affinché possa conservarlo, senza procedere ad ulteriori prelievi dal medesimo libretto. Infatti i quantitativi ancora da prelevare, nel totale, sono riportati sul nuovo libretto di controllo rilasciato”. Da quello che si legge nel manuale e nell’avviso, dunque, quell’agricoltore stamattina non ha chiesto qualcosa di peregrino o non regolare.

La cosa, in ultimo, che mi ha impressionato alquanto stamattina è stata quella di vedere un tecnico esterno nell’ufficio agricoltura che, a titolo di favore, stava insegnando a un impiegato il funzionamento del portale UMA regionale. Quel tecnico ha fatto una cosa utile, certo, e lo si dovrebbe anche ringraziare per essersi messo a disposizione gratuitamente; ma è normale che un comune debba ricorrere, all'ultimo momento, a interventi estemporanei, basati sulla gratuita disponibilità di una persona perchè un servizio importante per gli agricoltori sia messo nelle condizioni di funzionare?

Insomma, in un momento di grande ritardo nel disbrigo delle pratiche dell’integrazione del gasolio agricolo, momento in cui si deve star dietro alle richieste integrative degli agricoltori, l’ufficio sta formando, e anche in modo così “nostrano”, l’impiegato. Chi avrebbe dovuto mettere questo ufficio nelle condizioni di svolgere al meglio la sua funzione? Chi avrebbe dovuto premurarsi di formare a tempo debito un impiegato sull’utilizzo del software specifico? Ritengo che questo compito spetti alla parte politica, all’assessore all’agricoltura in questo caso. Che ci sarebbe stata l’integrazione era prevedibile a causa della brutta annata metereologica, risaputa era anche la mancanza del dipendente preposto; l’assessore avrebbe dovuto attivarsi da mesi. Siamo o no nel paese dell’uva da tavola? Siamo o no nel paese della Sagra dell’Uva, del premio Grappolo d’Argento, delle spedizioni di amministratori alla Fruit Logistica di Berlino, alla Fruit Attraction di Madrid e dei seminari da 15.000 euro sull’uva?

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