Michele Martire, il ritorno del figliol prodigo

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di Gianni Nicastro

Da segnalare l’esordio, ieri, in consiglio comunale, del nuovo assessore alla cultura Giuseppe Poli. Dopo la lettura del decreto, da parte del sindaco, sono arrivati da tutti i consiglieri comunali gli auguri di buon lavoro al neoassessore.

Ieri pomeriggio, alle 17:00, il colpo d’occhio dell’aula consiliare era alquanto desolante: i banchi della maggioranza tutti occupati, quelli dell’opposizione tutti vuoti tranne uno, quello di Minguccio Altieri. Il dott. Altieri, presente sin dall’inizio, è rimasto solo per oltre un’ora nella metà dell’emiciclo consiliare riservato all’opposizione in un consiglio comunale che stava per discutere il rendiconto 2017 e che aveva all’ordine del giorno la costituzione di una commissione consiliare speciale sull’assegnazione delle aree cimiteriali a una associazione culturale, richiesta fatta da tutta l’opposizione sulla base delle inchieste pubblicate su Rutiglianoonline.
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Dopo un’ora è arrivato il consigliere del PD Giuseppe Valenzano, che si è, poi, scusato per il ritardo e, mezzora dopo, la consigliera sua collega di partito, Antonella Berardi. Assenti, dunque, non sappiamo se giustificati o no, Nicola Giampaolo, Franco Delliturri e Oronzo Valentini.

Con ritardo è arrivato anche Michele Martire, consigliere che ormai non può essere più annoverato tra quelli di opposizione. Da ieri Martire è organico alla maggioranza. Era sul trampolino di lancio da tempo e ieri, finalmente, ha deciso di farlo il tuffo, un triplo carpiato con rotazione a destra ed entrata in acqua a pesce.

«Volevo comunicare ufficialmente al consiglio comunale che ho maturato la decisione di aderire al gruppo consiliare di Direzione Italia. Una scelta che viene all’indomani della ormai chiusura del partito in cui sono stato eletto e che comunque già da tempo mi ha visto pure impegnato nelle ultime elezioni che ci sono state a sostegno del gruppo politico di riferimento, o a cui ha fatto riferimento, lo stesso gruppo consiliare di Direzione Italia» ha detto Michele Martire nel suo primo intervento da consigliere di maggioranza. «Ritorno fra tanti amici -ha aggiunto- amici con cui ho condiviso diversi anni di esperienza amministrativa anche in diverse situazioni, ma che oggi ci ritroviamo con molti altri presenti anche nel partito e non nel consiglio comunale, ricominciamo un nuovo percorso».

Insomma, un nuovo "percorso", direi l’ennesimo percorso, perché Michele Martire di percorsi ne ha fatti tanti nella sua lunga carriera consiliare. Quello al quale ha aderito ieri è il sesto partito, non sappiamo se questo rappresenti un primato o se ci siano altri consiglieri che hanno “percorso” più partiti di lui. Se non erriamo, Martire comincia la sua carriera politica candidandosi nel PPI (Partito Popolare Italiano) alle comunali del 1995, non ricordiamo se eletto, ma quanti voti prende sì, 149. Nel 1999 passa a FI, si candida e viene eletto con 156 voti; nel 2004 viene folgorato da AN nella cui lista si candida, sempre alle comunali, e viene eletto con 271 voti; nel 2009 si ritrova nel rassemblement del PDL, si ricandida e prende 240 voti. Nel 2014 passa nel NCD, prende 198 voti, viene eletto e relegato all’opposizione dagli elettori. Ieri, 30 maggio 2018, nell’ambito della stessa consiliatura, l’ennesima folgorazione politica, trapassa in Direzione Italia, il partito di Raffaele Fitto che, a Rutigliano, conta 4 consiglieri di maggioranza, ora 5 con lui medesimo.

Al di là del richiamo a una sorta di rimpatriata tra vecchi amici, l’unica motivazione che si intravede nella sua breve dichiarazione è questa: “Una scelta che viene all’indomani della ormai chiusura del partito in cui sono stato eletto”. All’indomani? Faccio notare a Michele Martire che il partito di Angelino Alfano è stato -dallo stesso ex ministro- non “chiuso”, ma sciolto il 18 marzo 2017, esattamente un anno e due mesi fa; non è proprio “all’indomani”, che significa il giorno dopo. Non si è capito bene per quale motivo l’ex consigliere del NCD sia passato dall’altra parte, abbia aderito a Direzione Italia e non -per esempio- a “I Moderati”, a “Impegno per Rutigliano” o anche alla lista “Arcobaleno” dell’assessore Valenzano. Non si è capito.

Una cosa è certa, però, un passaggio del genere a un anno dalle elezioni comunali vuol dire il ritorno del figliol prodigo nella coalizione di sempre, quella che è al potere a Rutigliano da vent’anni e le assenze di ieri possono significare, forse, che stanno per tornare a quella casa altri figliol prodighi. Insomma, il grande rischio che corre la città è quello di rivedere -da quel lato- le stesse medesime facce di sempre con i loro cofanetti di 150-200-250-300… voti.
Non c’è speranza? Staremo a vedere.

 

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