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Assegnazione suoli cimiteriali, che fine ha fatto la Commissione consiliare d’inchiesta?

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di Gianni Nicastro

Quella dell’assegnazione dei suoli del cimitero comunale per la costruzione dei loculi ad una particolare associazione culturale, è una vicenda che a Rutigliano ha fatto discutere molto, sui giornali locali, in piazza e in consiglio comunale sin da febbraio del 2018.

Tutto è partito da tre inchieste pubblicate su Rutiglianoonline, due in modo particolare (qui e qui) concentrate sull’assegnazione di tre suoli cimiteriali di 173 mq a quella stessa associazione culturale che, nella sua vita associativa, ha solo costruito loculi per i suoi “soci”, centinaia di “soci”. Unica e sola associazione culturale a vantare, in loco, centinaia di “iscritti” la cui iscrizione -vera o fittizia- non è mai stata verificata dall’ente che le ha dato in concessione un bene pubblico come lo sono i suoli del cimitero comunale.

All’associazione in questione, a maggio dell’anno scorso, il comune gli ha assegnato l’ennesimo suolo -il quarto- di dimensioni maggiori (178,25 mq) rispetto ai tre già avuti; suolo su cui ha già costruito la quarta cappella con 204 loculi e 24 colombari. I lavori di costruzione sono stati ultimati il 9 giugno scorso e, da allora, chi ha acquistato i loculi ha già cominciato ad occuparli.
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Ora, per far luce su tutta una serie di perplessità circa l’assegnazione di quei suoli, perplessità sulle quali si sono concentrate le inchieste di Rutiglianoonline, nove consiglieri di maggioranza, il 28 novembre e il 13 dicembre 2019, “hanno chiesto l'istituzione di una Commissione Speciale di inchiesta sulla assegnazione diretta di suoli cimiteriali all'Associazione (…), ai sensi dell'art. 40 del vigente Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale”, si legge nella delibera di consiglio n. 60 del 19 dicembre 2019, delibera che la commissione di inchiesta ha istituito. Questa commissione è stata, quindi, richiesta dalla maggioranza -ed istituita- non sull’assegnazione di suoli cimiteriali in generale, ma, precisamente, sull’assegnazione dei suoli all’associazione culturale cui si riferiscono le inchieste di Rutiglianoonline. Il campo di indagine della commissione, dunque, è alquanto circoscritto.

La commissione di inchiesta è composta da tre consiglieri di maggioranza, Vito Gallo, Francesco Paolo Valenzano e Francesco Sorino, e da due consiglieri di minoranza, Giuseppe Carmine Iaffaldano e Giuseppe Palmino.

Dalla sua istituzione la commissione si è riunita due volte. Il 3 febbraio 2020, prima riunione nella quale è stato nominato coordinatore il consigliere Francesco Paolo Valenzano che, seduta stante, ha proposto di inviare, al segretario comunale, formale richiesta di tutti gli atti necessari ai lavori della stessa commissione. La seconda riunione si è tenuta il 7 luglio scorso su sollecitazione del consigliere Beppe Palmino. ingresso-cimitero-2

Rispetto alla richiesta degli atti inoltrata, il segretario comunale ha fatto sapere che il responsabile servizi cimiteriali ha risposto verbalmente che gli atti sono voluminosi e che la richiesta andava circostanziata. A quel punto la commissione ha deciso di circostanziare la richiesta ai lotti A1, A2, A3, A4, quelli assegnati all’associazione culturale in questione.

Faccio notare la stranezza di una commissione che nasce per indagare proprio sull’assegnazione di quei lotti, alla cui formale richiesta degli atti il funzionario risponde in quel modo, verbalmente e non in modo altrettanto formale. C’è da chiedersi cosa abbia formalmente richiesto la commissione cinque mesi prima di avere quella verbale risposta.

In sostanza, quello che è successo è che la commissione consiliare speciale di inchiesta, in circa otto mesi dalla sua prima riunione, non ha quagliato nulla e il suo mandato è scaduto il 3 agosto scorso perché la durata entro cui avrebbe dovuto chiudere i suoi lavori, con una relazione finale da sottoporre al consiglio comunale, era di sei mesi dalla sua prima riunione, così come stabilito dalla delibera che l’ha istituita prima citata.

Insomma, qui siamo di fronte a una commissione consiliare speciale di inchiesta che si è comportata come un normale cittadino che fa istanza di accesso civico agli atti, dimenticandosi, o non rendendosi conto, che il regolamento del consiglio comunale e delle commissioni consiliari, all’art. 40, le conferisce “tutti i poteri necessari per l’espletamento dell’incarico”. Lo stesso articolo dà al coordinatore il potere di chiedere al segretario comunale di mettere “a disposizione della Commissione tutti gli atti, anche di natura riservata, afferenti all’oggetto dell’inchiesta od allo stesso connessi”. Non solo. Al comma 4 statuisce che, “al fine di acquisire tutti gli elementi di conoscenza necessari per l’espletamento dell’incarico ricevuto, la Commissione può effettuare l’audizione di membri del Consiglio e della Giunta, del Collegio dei Revisori, del Difensore Civico, del Segretario comunale, del Direttore generale, dei responsabili degli uffici e servizi e dei loro dipendenti, dei rappresentanti del Comune in altri enti ed organismi. I soggetti invitati alle audizioni non possono rifiutarsi”.

Di fronte a simili poteri di indagine, la commissione ha fatto scadere i termini del suo incarico senza neanche vedere soddisfatta la richiesta “formale” di acquisizione degli atti e senza aver audito il responsabile dell’assegnazione dei quattro suoli cimiteriali a quella associazione culturale, assegnazione -rimarco- oggetto principale del lavoro della stessa commissione speciale di inchiesta.

 

 

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