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Alla riscoperta di Rutigliano innamorandosi dei dettagli

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L’Associazione Contaminazioni d’Arte presenta “Dettagli e tracce. Immagini e testimonianze urbane”

di Teresa Gallone

«Ripartire da Rutigliano, dal museo obbligatorio, dalla bellezza inconsapevole», questo è l’obiettivo che anima “Dettagli e tracce. Immagini e testimonianze urbane”, collettiva d’arte inaugurata presso il Museo Civico Archeologico il 12 settembre scorso a cura dell’associazione Contaminazioni d’Arte.
Una collezione particolare, figlia di riflessioni scaturite in un periodo troppo complesso da razionalizzare e che trova spazio ed espressione nelle opere degli artisti in esposizione.
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È Gianni Capotorto, giornalista e relatore della serata, a porre all’attenzione il punto di origine della riflessione dietro le opere, «un’idea progettuale per il recupero dell’identità e del senso di appartenenza, in una contaminazione che è anche intergenerazionale». Guida gli artisti desiderio di guardare e far guardare la propria “casa”, la città percorsa a occhi chiusi non più solo come luogo di rifugio vissuto nel conforto dell’abitudine quotidiana ma anche come contenitore vivo, ricco di pieghe, di increspature e di dettagli che aspettano solo di venire alla luce ed essere vivamente fruiti.

mostra-contaminazioni-d arte-2020-1Lo spettatore quindi si trova di fronte a un percorso fatto di dettagli, noti, ignoti ma che diventano degni di nota agli occhi degli artisti che letteralmente hanno rivissuto il borgo antico e non solo, approfondendone storia e particolari con la guida di Gianni Capotorto e Maria Antonietta Catamo. Il dettaglio è il filo rosso che guida le opere. Come sottolinea Mariarosaria Colamussi, docente di Storia dell’Arte e relatrice della serata, si tratta di un «concetto ambivalente, indispensabile per tornare a guardare Rutigliano con gli occhi dell’innamorato».

In nome del dettaglio che è fonte di confusione ma anche “maglia rotta nella rete” che guida verso un pensiero più ampio, la mostra si tripartisce. Si parte dagli scorci che attendono di riabbracciare il dettaglio staccato dal suo contesto e riconnetterlo affettuosamente. Si continua con il dettaglio nudo che grida storia, conoscenza e approfondimento, un particolare che vuole essere studiato e che genera una catena di curiosità che porta lontano. Si termina con il dettaglio riconfigurato, guardato con occhi nuovi e rappresentato in tutte le sue possibilità sconosciute che guardano a un futuro che lega insieme etica ed estetica, cultura e società.

Su questo punto l’assessore alla Cultura Viriana Redavid, intervenuta all’inaugurazione, ha sottolineato quanto il lavoro degli artisti e dell’associazione Contaminazioni d’Arte sia un necessario «valore aggiunto, sempre presente» per una necessaria e già in corso «valorizzazione del centro storico e delle periferie».

È possibile visitare la mostra dal 12 settembre al 20 settembre presso il Museo Civico Archeologico in piazza XX Settembre ai seguenti orari: 18:00 – 21:30

 

 

 

 

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