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Il potere della parola, la magia della scrittura

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scrigno presentazione


Presentazione del volume “Lo Scrigno delle Donne”,
raccolta di manoscritti femminili

di Teresa Gallone

Rutigliano. Venerdì 24 febbraio scorso si è tenuta nei pressi di Palazzo San Domenico la presentazione del volume “Lo Scrigno delle Donne” (editrice Giazira scritture). Sono intervenuti Tina Rutigliano, ideatrice del progetto, Cristiano Marti, editore, Carmen Magistà, psicologa e psicoterapeuta, Marisa Damato, presidente della Lute Rutigliano. L’evento è stato moderato da Maria Calisi, presidente dell’associazione Donne In Primo Piano e arricchito dall’accompagnamento musicale a cura di Lory Delledera. Ha presenziato a nome delle autorità cittadine l’assessore Graziana Tagarelli. Il tutto è stato curato e organizzato dall’associazione Donne In Primo Piano e dalla Libreria Barcadoro.

Il progetto “Lo Scrigno delle Donne”, presentato a Rutigliano il 12 ottobre dello scorso anno, ha previsto la diffusione di scrigni nelle librerie di tutta Italia allo scopo di raccogliere manoscritti di autrici di ogni tipo, estrazione sociale e provenienza. Questo progetto mira alla diffusione della pratica della scrittura, in questo caso di mano femminile, come pratica liberatoria e terapeutica. Qualsiasi tipo di produzione può essere imbucata e pubblicata, dalle memorie agli aneddoti, dagli scritti in versi alla prosa. scrigno-presentazione-1

Pare che il progetto abbia riscontrato un grande successo, tale da accumulare un quantitativo considerevole di scritti e realizzare una pubblicazione. Sull’esito positivo dell’iniziativa è intervenuta Carmen Magistà, psicoterapeuta. La dottoressa Magistà ha sottolineato quanto il progetto abbia fatto leva sul duplice potere della parola, mezzo di connessione con la realtà esterna e con la propria interiorità.

L’esercizio della scrittura, stimolato dall’iniziativa, ha condotto un gran numero di soggetti allo sviluppo e alla pratica dell’intelligenza emotiva, secondo la dottoressa carente anche nella formazione scolastica. Su questa scorta anche Tina Rutigliano ha messo in evidenza il senso del progetto di cui è ideatrice, il potere di conoscenza che la parola dà e la possibilità di creazione di un terreno fecondo per la condivisione e la scoperta di sé e del contesto esterno.

Ha successivamente preso la parola Cristiano Marti, editore del volume e, a detta di Maria Calisi, ‹‹confidente delle donne››. All’editore è stato chiesto se la scrittura femminile differisca in qualche modo da quella maschile. Per Cristiano Marti le donne tenderebbero a uno stile un po’ più “confidenziale” e questo andrebbe a caratterizzare le produzioni e a fomentare i pregiudizi del mercato editoriale e del pubblico.
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L’editore si è poi collegato alle affermazioni della dottoressa Magistà e ha definito il volume “Lo Scrigno delle Donne” come strumento di incontro e di comunicazione. Gli scritti all’interno del libro sono stati selezionati in base al criterio della veridicità e della semplicità, sono privi di orpelli retorici, caratterizzati da uno stile sincero e da un modo di racconto schietto. Attraverso la lettura si instaura un rapporto di tipo empatico con le autrici e i loro vissuti, si entra in mondi personali volutamente condivisi, tanto da creare una sorta di koinè di comunicazione e scambio emotivo, inducendo il destinatario a volersi raccontare a sua volta.

La pratica della scrittura come mezzo terapeutico e di condivisione nasce negli Stati Uniti nel 1980. A distanza di qualche anno proprio la Lute di Rutigliano inserisce nell’offerta formativa il corso di scrittura creativa, tenuto sino a due anni fa da Lia Raimondi. È stata Marisa Damato, presidente della Lute Rutigliano, a condividere con il pubblico la storia di Lia Raimondi, a suo dire educatrice e donna di cultura dal grande intuito.

Ciò che l’ha contraddistinta nel suo lavoro è stata la delicatezza di approccio con i primi allievi del corso di scrittura creativa, anziani e non avvezzi alla condivisione delle proprie esperienze. Prima di ottenere produzioni originali, Lia Raimondi ha suscitato il desiderio di espressione nei corsisti invitandoli a mettere in comune e per iscritto il proprio bagaglio di proverbi, tradizioni familiari e aneddoti.
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Questo percorso di scoperta e condivisione ha portato all’abbattimento delle barriere di pudore e di decoro degli allievi che, delicatamente sollecitati e incuriositi, hanno prodotto scritti di vario genere raccolti poi in volumi come “Briciole di Vita”.
Marisa Damato ha poi letto al pubblico il racconto “Quella Volta che…”, scritto da un’allieva della Lute. Lo scritto narra un semplice aneddoto di vita vissuta, un ricordo di infanzia che l’autrice ha condiviso sollecitata dall’approccio didattico di Lia Raimondi.

L’evento si è concluso con la lettura di alcuni stralci del volume, tre produzioni molto diverse fra loro: il racconto breve “La Ballata della Parrucchiera”, letto e interpretato magistralmente, una poesia di Rossana Lavermicocca e un ulteriore racconto “Notizie di Primavera”.

Questi tre scritti sono stati scelti come esempio della molteplicità e della diversità che caratterizza la raccolta. Cristiano Marti ha infatti fatto presente una particolarità del volume: la mancanza di indice. Tale scelta è stata pensata per non vincolare il destinatario a un modo predefinito di lettura ma di indurlo a stringere con la raccolta un rapporto di tipo personale.

Un’unica frase ha chiuso la presentazione, ‹‹Accartoccio i miei pensieri e li butto dalla finestra››, sigillo che, secondo Maria Calisi, sintetizza completamente il senso del progetto.



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