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Festa della
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Proiezione del cortometraggio

"Notte di Marzo" sui fatti
di via Rasella a Roma nel 1944
e della videointervista ad una
partigiana di Rutigliano arrestata
nel 1944 dai nazifascisti insieme
a suo fratello

Museo Civico Archeologico
Rutigliano
25 Aprile 2024 ore 19:30

 

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Back Sei qui: Home Notizie Cultura 50 Sfumature di Grigio, si va bene, e poi?

50 Sfumature di Grigio, si va bene, e poi?

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carlo-art


di Carlo Picca

Mondadori punta a comprare il gruppo Rcs, questa la notizia che circola da qualche giorno. Se andasse a buon fine questa trattativa, ne nascerà il grande polo del libro italiano che potrebbe raggiungere il 40 per cento del mercato editoriale nostrano!

I due più grandi poli italiani potrebbero unirsi quindi, per la “gioia” di tutti i medi e piccoli editori. In Italia, si contano più di duemila case editrici ed enti dediti alla pubblicazione di opere librarie, ma poche decine la fanno da padrone. Da tempo oramai il mercato editoriale italiano si stava sempre più concentrando nelle sedi di pochi gruppi editoriali, mentre il resto degli editori, rischiavano, a meno di best seller salvavita, di essere privati di ossigeno. Ora questa asfissia diverrà sempre più certa.

Fra le conseguenze di ciò, avremo che la libera circolazione dei libri e delle idee, verrà minata sempre più nella sua creazione e diffusione, perché finirà con l’essere gestita da poche mani.
Non a caso anche l’Autorità Antitrust starebbe seguendo da vicino questa vicenda.

In tutto questo direte voi lettori… e che ci possiamo fare? I lettori cosa c'entrano? Allora domando a voi: Abbiamo un occhio di riguardo per i medi e piccoli editori? Per gli editori che non hanno il nome? Per gli scrittori emergenti o sconosciuti che questi sostengono? Proviamo a conoscere le loro opere? Potremmo accorgerci di punti di vista diversi e meritevoli di attenzione, rispetto a quelli propugnatici solitamente.
Si pensi al caso della letteratura straniera per la casa editrice E/O, fondata alla fine degli anni ’70 da Sandro Ferri e Sandra Ozzola, che ha sin dal principio manifestato la volontà di creare ponti e aperture nelle frontiere letterarie per stimolare il dialogo tra le diverse culture. È così che ha iniziato a portare in Italia le letterature dell’Europa dell’Est.

Si pensi alla letteratura scandinava e nordeuropea portata in Italia da Iperborea Edizioni, o a quella africana e caraibica portata nelle nostre librerie dalle Edizioni Lavoro.

Allora vi lancio una provocazione sul libro del momento, “50 sfumature di grigio”, si va bene, e poi? Il lettore riesce ad andare oltre al best seller del momento? Certo è che bisognerebbe anche aprire un dibattito sul perché l’Italia è fra gli ultimi paesi in Europa per numero di lettori. In Italia si legge sempre meno. Quasi una famiglia su dieci (9,8%) non ha alcun libro in casa e il 63,5% ne possiede al massimo 100. Siamo fra gli ultimi in Europa come indice di lettura e per evitare l’ultimo posto ce la giochiamo con la Spagna, la Romania, la Grecia, la Bulgaria ed il Portogallo.

Proviamo ad incuriosirci. Certo, dare consigli è già difficile quando qualcuno te lo chiede, figuriamoci quando non sono richiesti, ma proviamo ad uscire dalla credenza che l’editore medio-piccolo e lo scrittore esordiente o emergente non possano essere di qualità. Potrebbero invece meritare la nostra curiosità. Potremmo dare delle dritte oltre le case editrici su citate, provate a sfogliare anche i cataloghi di: Scrittura e Scritture, Meridiano zero, Minimum Fax. Ma ce ne sono tanti che faremmo un torto a non citare tutti gli editori. Noi lettori siamo parte fondante della cultura del libro, cittadini attivi nella diffusione delle idee, non dimentichiamocelo!


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