Un testimone da non dimenticare, P. Francesco Di Vittorio ofm!

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sac. Pasquale Pirulli
don pasquale foto
Il recente pellegrinaggio in Terra Santa della Diocesi di Conversano-Monopoli (16-24 novembre 2018), guidato dal vescovo Mons. Giuseppe Favale, ha permesso il recupero della memoria dei tanti religiosi francescani che hanno operato nella Custodia della Terra Santa.

Tra questi un posto singolare occupa il P. FRANCESCO DI VITTORIO, nato a Rutigliano il 29 ottobre 1882 da Vito Luca e Marzovilla Antonia Rosa. Egli è battezzato nella chiesa madre di Santa Maria della Colonna il 1° novembre 1882 con i nomi di Francesco-Paolo-Nicola-Maria e sono padrini Avella Michele e Mamantonio Grazia. Il 13 marzo 1884 il piccolo è cresimato dal vescovo di Conversano Mons. Casimiro Gennari. Dopo aver frequentato le scuole elementari e aver studiato i rudimenti del latino con il Can. D. Giovanni Sorino incontra il P. Nunzio Del Vecchio il quale lo invita a seguirlo in Terra Santa per realizzare la propria vocazione religiosa. Partono con lui altri tre ragazzi che saranno P. Cleofa Lucarelli, P. Pietro Lamparelli e P. Luigi Gassi con la guida di fra Corrado da Capurso.  Dopo gli studi ginnasiali i ragazzi raggiungono Nazareth e nell’anno 1898  iniziano il noviziato; fanno la professione semplice dei voti il 17 settembre 1899 e poi il 19 settembre 1902 quella perpetua. Frequentano il liceo presso il convento di Betlemme e poi raggiungono Gerusalemme per gli studi di Teologia. Insieme ai suoi compagni Fr. Francesco Di Vittorio è ordinato presbitero il 22 settembre 1906.

Svolge il suo apostolato prima a Marasc e poi dal 14 settembre 1914 a Jenigalè. I superiori della Custodia di TS lo nominano Presidente della missione di Mugiuk-Deresì. Deve affrontare insieme agli altri religiosi la tragedia dell’eccidio degli armeni da parte dei turchi. Ne rimangono vittime i religiosi francescani: P. Alberto Amarisse di Cave (Roma), trucidato a Jenigekalé, P. Stefano Julincatian, da Marasc, armeno superiore a Donkalè, Fr. Giuseppe Achillian da Marasc, armeno, religioso della Custodia di TS, , e i compagni di P. Francesco Di Vittorio nella missione diMugiuk-Deresì che sono: Fr. Alfredo Dolenz da Magy (delpadre-di-vittorio-1la provincia di S. Maria in Ungheria) di anni 67 con ben 37 anni di missione e Fr. Salvatore Sabatini, nato a Pizzoli (L’Aquila) il 12 dicembre 1875 della Provincia di S. Giovanni da Capistrano. L’attacco dei turchi alle missioni francescane in terra di Armenia prima è diretto ai conventi di Marasc e Donkalé  e poi investì la missione di Mugiuk-Deresì. Gli orfanelli assistiti dai frati e i cristiani sono portati a Kaichli e  i tre religiosi sono ospitati da Loimen Oglu Alì Afendi, il quale il 23 gennaio 1920 dopo averli invitati a pranzo dà il segnale dell’eccidio sparando sugli inermi francescani. La furia omicida miete vittime anche i cristiani e gli orfanelli.

Dobbiamo al rutiglianese P. Francesco Vito Gagliardi ofm una sintetica e agile memoria del sacrificio di P. Francesco Di Vittorio e dei suoi compagni nel volumetto dal titolo “SANGUE IN CILICIA” (Arti Grafiche Doge di Castellana Grotte 1974). Nella Custodia di TS non si è perduta la memoria del loro sacrificio e un quadro nel refettorio del convento di Betlemme ricorda la scena della loro tragica morte. Il postulatore generale ofm P. Giovangiuseppe Califano, interpellato per una ripresa della causa dei martiri francescani in Armenia, ha dovuto comunicare che la causa super martyrio di questi religiosi non è stata mai istruita ufficialmente e che di essi rimane la memoria sia presso il paese di Cave (Roma) dove annualmente si ricorda in una S. Messa il P. Alberto Amarisse, sia a Rutigliano che ha intitolato una via al suo figlio francescano P. Francesco Di Vittorio che aveva appena 38anni al momento del suo martirio.

Ci si prepara a ricordare questi eventi nel prossimo anno 2020, in cui ricorre il centenario del loro sacrificio e si auspica che da parte della comunità cittadina di Rutigliano, della diocesi di Conversano-Monopoli, della Custodia di Terra Santa e della Provincia OFM di S. Michele Arcangelo di Puglia e Molise, ci sia una comune azione di riscoperta e di divulgazione della vicenda esemplare del religioso P. Francesco Di Vittorio e del suo martirio, perché egli e i suoi compagni come anche gli orfanelli e le famiglie furono massacrati “in odium fidei”, cioè perché cristiani e religiosi.

 

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