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Ladri al comune di Rutigliano, rubate tessere d’identità e soldi

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E’ successo stanotte, non sappiamo di preciso a che ora. Un commando, si presume di tre persone, è entrato dalla solita porta d’emergenza che è nel corridoio della Polizia Locale, l’hanno forzata appena all’altezza della serratura.

I ladri si sono portati prima nell’ufficio anagrafe, hanno rovistato creando disordine; sembrerebbe che da questo ufficio non manchi nulla. Poi sono andati al primo piano, nell’ufficio dell’economato e qui, il commando di malviventi, ha trovato quello che -con molta probabilità- era l’obiettivo dell’incursione nel palazzo di città.

Sono entrati nell’economato forzando la porta, hanno oscurato i vetri che danno su via Mola con una bomboletta spray di smalto nero e, con un kit portatile di bombole di gas e ossigeno, hanno aperto la cassaforte. E' stato facile fondere la serrature e aprire il forziere, da qui la necessità di oscurare i vetri, volevano evitare che la luce intensa della fiamma ossidrica potesse essere vista da fuori. Dalla cassaforte hanno rubato centinaia di tessere d’identità vergini e qualche migliaio di euro di diritti di segreteria che, di solito, il comune porta in banca ogni quindici giorni.

Ad accorgersi del furto stamattina, intorno alle 8:00, sono stati i vigili della Polizia Locale, i quali hanno dato immediatamente l’allarme. Sono arrivati subito i carabinieri di Rutigliano e il nucleo operativo del comando provinciale. Alle 10:45 è arrivato anche il sindaco Roberto Romagno. Siamo andati via dal comune che si aspettava l’arrivo della scientifica per i rilievi di rito. Le indagini, ovviamente, sono ancora in corso.

Alcune considerazioni sull’accaduto. Intanto è la seconda volta, nel giro di due mesi e mezzo (31 maggio scorso c’è stata l’incursione di un altro commando nel comune di Rutigliano. Si veda qui), anche allora sono entrati dalla stessa porta con estrema facilità, davvero non si capisce come l’amministrazione non abbia, dopo quell’episodio, fatto allarmare tutte le porta di ingresso con sirene e radio allarme.

Questa volta, da quello che abbiamo potuto vedere, l’obiettivo era l’ufficio anagrafe, nel quale immaginavano dovessero trovare le carte d’identità. Non trovate lì, hanno ripiegato nell’economato come sapessero che nella cassaforte le avrebbero trovate. Può anche darsi sia stata una intelligente intuizione (dove potevano essere documenti così delicati perché facilmente contraffabili da mani esperte?). La qualità della refurtiva suggerisce un’altra domanda: se è vero -come abbiamo saputo stamattina- che hanno rubato tessere d’identità, a chi, e a quale contesto, possono servire simili documenti? A noi viene in mente la malavita, organizzata e no.

Un’altra domanda: l’incursione del 31 maggio scorso è stata una prova? Un saggiare le “resistenze” del comune ed eventuali reazioni? Certo è che il comune di Rutigliano è stato preso di mira, probabilmente anche per la facilità con cui si può “espugnare”. Se l'obiettivo erano davvero le carte d’identità vergini, queste sono in ogni comune, ma è da Rutigliano che si sono riforniti, perchè?
Domande la cui risposta non può che spettare alle Forze dell’Ordine e all’Autorità Giudiziaria.




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