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Blitz dei carabinieri, decapitata associazione per delinquere

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CONVERSANO (BA). BLITZ DEI CARABINIERI. DECAPITATA ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE. LA COMPAGNA DEL BOSS AVEVA UN RUOLO DI PRIMISSIMO PIANO.

Nel corso della notte, in Conversano (BA), personale del Comando Provinciale di Bari, con il supporto del VI Elinucleo e del Nucleo Cinofili di Modugno (BA), ha eseguito 11 ordinanze di custodia cautelare (5 delle quali in carcere e 6 in regime domiciliare), emesse dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo pugliese, su richiesta della competente Procura della Repubblica - D.D.A., nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di attentati incendiari e dinamitardi, porto detenzione e uso di armi e materiali esplodenti, nonché associazione finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.

I provvedimenti scaturiscono da un’indagine svolta dalla Compagnia di Monopoli e conclusa nell’agosto del 2016, sviluppata attraverso articolate attività tecniche e dinamiche, originata dall’inchiesta afferente all’omicidio tentato del vertice dell’omonima consorteria attiva in Conversano, LA SELVA Nicola Antonio - attinto da 5 colpi d’arma da fuoco nel parco di Conversano, il 31 agosto 2013 - in ordine al quale furono, in tempi brevi, individuati ed arrestati gli autori.

L’attività investigativa ha permesso di far luce sull’esistenza di due gruppi criminali strutturati e contrapposti - il primo dei quali facente capo al predetto LA SELVA - artefici di una lunga serie di attentati incendiari e dinamitardi, compiuti al fine di affermare il rispettivo dominio criminale nel territorio di interesse. Nel dettaglio, si accertava come le suddette azioni fossero state poste in essere ai danni di vari aderenti alle citate compagini in lotta, culminando in quella in cui rimaneva vittima, la notte del 18 marzo 2014, proprio LA SELVA Nicola Antonio. In tale ambito, tuttavia, il 29 maggio 2014, il figlio di quest’ultimo dava fuoco all’autovettura di un militare dell’Arma, ora in congedo e all’epoca effettivo alla Stazione del luogo, per ritorsione, ritenendo trattarsi del mezzo privato di un altro Carabiniere della stessa Stazione, il quale – durante un servizio di pattuglia che svolgeva in qualità d’autista - lo inseguiva, poiché non aveva ottemperato alla richiesta di fermarsi per un controllo, mentre era alla guida di un motociclo rubato, finché non rovinava al suolo.

L’indagine ha tra l’altro permesso di individuare i vari ruoli rivestiti, in seno ai LA SELVA, dai diversi partecipanti. In particolare, è stato delineato come la compagna del boss gestisse il sodalizio, sia pur in posizione vicaria rispetto al capo, allorquando questi, da detenuto, durante i colloqui in carcere, le impartiva le necessarie direttive, tra l’altro, nella ricerca di appoggi qualificati dal temibile clan mafioso barese degli STRISCIUGLIO, capaci di sostenerne la lotta per realizzare l’egemonia delinquenziale in Conversano.

L’attività investigativa ha infine documentato la fiorente attività di gestione della locale piazza di spaccio, concretamente alimentata di hashish e marijuana, dalla frangia.

Nel corso dell’inchiesta, sono stati tratti in arresto, nella flagranza, 3 associati, sequestrando significativi quantitativi di droga.


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