Un lettore segnala l'odioso e inquinante modo di smaltire un tendone

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Gentile Direttore,
sono un lettore di Rutiglianoonline e vorrei raccontarLe un fatto grave in cui mi sono imbattuto questa mattina.
Erano le ore 9:00 circa quando percorrevo la strada che porta alla Masseria Pannicelli in contrada "Forteguerra" a Rutigliano, quando ho visto una nuvola grigia alzarsi nel cielo e una puzza insopportabile di plastica bruciata.

Ho cercato di vedere da dove provenisse quell'odore nauseante di plastica e ho visto che avevano raso al suolo un tendone.  Al centro del terreno agricolo avevano accatastato tutta la struttura del tendone: pali in legno, ferro e probabilmente anche l'impianto di irrigazione e qualche telo di plastica. Quando mi sono avvicinato non ho visto nessuno altrimenti avrei chiamato i vigili urbani. Sono scappato via perché non riuscivo a sopportare quella puzza tremenda di plastica bruciata.

Possibile che ancora oggi ci siano agricoltori senza scrupoli che inquinano l'ambiente in cui viviamo? Non voglio assolutamente demonizzare la categoria degli agricoltori ma la pratica di bruciare i contenitori vuoti in plastica dei prodotti fitosanitari, gli imballaggi in plastica utilizzati per imballare l'uva, gli stessi teli che servono per coprire i vigneti è ancora largamente utilizzata nelle nostre campagne.

Possibile che in un Comune come quello di Rutigliano, dove l'agricoltura è la colonna portante dell'economia locale non vengono organizzati dei seminari per sensibilizzare gli agricoltori sul problema dei rifiuti da loro prodotti?

Signor Nicastro la ringrazio sin da subito se vorrà pubblicare quanto da me scritto. Spero possa essere utile a sensibilizzare la cittadinanza e la classe politica che ci governa.

Cordiali saluti


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