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di via Rasella a Roma nel 1944
e della videointervista ad una
partigiana di Rutigliano arrestata
nel 1944 dai nazifascisti insieme
a suo fratello

Museo Civico Archeologico
Rutigliano
25 Aprile 2024 ore 19:30

 

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Ennesimo furto di rame, l'appello di FSE

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di Michele Pesce 

Un altro furto di cavi rame ai danni della linea ferroviaria delle Ferrovie del Sud Est è stato messo a segno nella notte tra domenica e lunedì sulla tratta Rutigliano-Conversano. I malviventi hanno tagliato cavi di rame per oltre 2,8 km, provocando ritardi e disagi ai lavoratori e ai tanti studenti pendolari alle prese con il primo giorno di scuola.

Chiamato anche “oro rosso”, il rame sui mercati è arrivato a valere 7,5 euro al chilo, valore che, ad oggi almeno, non si appresta a subire i danni della crisi e a diminuire, anzi. Si tratta, infatti, di un bene sempre più scarso e ricercato, soprattutto in India, Cina e Brasile. Innegabili, poi, le proprietà del materiale: il rame è un formidabile conduttore elettrico e termico, resistente, non magnetico e facilmente lavorabile per la sua malleabilità.

La filiera illegale, ad oggi, è vasta e sempre più organizzata, come una vera e propria catena di montaggio: dopo aver scoperchiato le canaline che corrono accanto ai binari, i malviventi prelevano i cavi e poi, in un luogo più appartato, tolgono le guaine di gomma e provano a rivendere la merce rubata a rottamai e grossisti per 4 o 5 euro al chilo. In seguito, il metallo viene spedito in fonderia o lavorato sul posto, così da passare inosservato ed irriconoscibile, anche all’occhio più attento ed esperto, nelle mani dei “pesci grossi”.

I furti di cavi di rame rappresentano oramai un’emergenza per tutta la tratta servita, con ventuno colpi dall’inizio dell’anno solo nel barese. «Non possiamo più andare avanti così - spiegano dalla direzione tecnica di FSE -, perché i continui furti di rame sulle nostre linee ferroviarie sono un problema che investe non solo la nostra società, ma tutto il territorio. Per questo chiediamo alle istituzioni di poter aprire un tavolo tecnico a cui invitare i rappresentanti delle forze dell’ordine, delle Prefetture e dei Comuni coperti dai nostri servizi».

Quella del rame è una battaglia costante. La speranza è che le istituzioni prendano atto non solo del disagio vissuto dall’azienda, ma anche che ormai dietro questi episodi si cela un vero e proprio sistema mafioso. L’invito all’Amministrazione regionale ed ai cittadini, da parte di Ferrovie Sud Est e della nostra redazione, è quello di fornire qualsiasi elemento possa rivelarsi utile a fermare ed assicurare alla giustizia i ladri di rame che da mesi stanno saccheggiando la linea ferroviaria lungo tutta la tratta. «Continuiamo a pagare centinaia di migliaia di euro di danni - concludono i tecnici - con soldi che potrebbero essere investiti per migliorare la qualità del servizio».

Non bastassero i continui ritardi e le inefficienze tecniche di un servizio spesso oggetto di critiche da parte di centinaia di pendolari, simili condotte non fanno che aggravare una situazione già di per sè complicata. Ecco perché è arrivata l’ora di passare dalle parole ai fatti, con l’auspicio che presto si possa riportare su queste stesse pagine la cronaca di un tavolo tecnico che porti, finalmente, a interventi concreti e risultati positivi.

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