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Cemento scadente, slot machine, video poker... Arresti a Bari

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BARI: I CC AZZERANO L’IMPERO MAFIOSO DEI “DI COSOLA”, DECINE DI ARRESTI IN CORSO. IMPOSIZIONE DEL CEMENTO AGLI IMPRENDITORI EDILI, PIZZO SU SLOT MACHINE E VIDEOPOKER, CONTROLLO DEL MERCATO DELLA DROGA. SEQUESTRATO IL TESORO DEL CLAN: 23 IMMOBILI, 19 TERRENI, 4 SOCIETA’ E 15 AUTOMEZZI, OLTRE A 81 CONTI CORRENTI E DISPONBILITA’ FINAZIARIE VARIE, IL TUTTO PER UN VALORE STIMATO DI 10 MILIONI DI EURO.

E’ in corso dalle prime luci dell’alba un blitz dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, che stanno eseguendo decine di arresti a carico di esponenti del potente clan mafioso barese dei “DI COSOLA”, in esecuzione di un ordinanza di custodia cautelare emessa del Giudice per le Indagini preliminari di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

Colpo mortale dei carabinieri del Reparto Operativo di Bari all’impero del potente clan mafioso, ricostruiti anni di egemonia e di dominio in settori vitali dell’economia, primo fra tutti il settore edile locale, dove per la prima volta, viene registrata l’imposizione tipicamente mafiosa dell’'acquisto del cemento, di bassa qualità, fornito da una ditta alle porte di Bari, sottoposta a sequestro nell’ambito dell’operazione e il cui titolare risulta tra gli arrestati per associazione mafiosa.

Sotto il controllo del clan anche il redditizio mercato delle slot machine e dei video poker, 100 euro mensili per ogni macchinetta che, moltiplicati per i numerosi locali taglieggiati, facevano migliaia di euro al mese per ogni comune della provincia nel quale il clan imperava. Arrestate anche le donne del clan, che si occupavano della contabilità.

Colpito anche il tesoro della holding mafiosa con il sequestro di beni per milioni di euro, tra cui: 23 immobili, 19 terreni, 80 conti correnti, 2 cassette di sicurezza, 15 autoveicoli e 4 società.

Sullo sfondo anche il consolidato controllo del mercato della droga da parte della parallela associazione finalizzata al traffico di stupefacenti: 250 gli episodi di spaccio documentati nel corso dell’indagine.

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