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Lettera di Elisabetta a Maria

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di Sac. Pasquale Pirulli


Cara cugina Maria, don pasquale foto
sia pure con qualche difficoltà, causata dalle cure familiari che sono notevolmente aumentate per me, ormai in tarda età, con la nascita del piccolo Giovanni, ti indirizzo questa lettera e la mando proprio a Betlemme. La scrivo dalla nostra casa arrampicata sulle colline di ‘Ain-Karem Prima di tutto ti vorrei ringraziare della tua cordiale presenza e del tuo servizio per gli ultimi tre mesi di attesa della nascita del mio piccolo Giovanni. Non potrò mai dimenticare la sorpresa della tua visita e la la gioia vicendevole di ritrovarci madri, io anziana e tu giovane, io per benevolenza di Dio che ha tolto la vergogna della mia faccia, e tu per opera dello Spirito Santo che ti ha coperto della sua ombra. Beh ti devo dire che risento ancora le tue parole di lode e di ringraziamento al Signore che sempre compie cose grandi per coloro che si affidano alla sua bontà e provvidenza. Egli ha riguardato l’umiltà della sua serva e tutte le generazioni ti chiameranno beata.

Possiamo dire che la nostra maternità è stata opera della misericordia di Dio che realizza sempre le sue promesse.  Secondo qualcuno il mio Giovanni è il precursore del tuo Gesù che è figlio dell’Altissimo. Ti assicuro che il mio Giovanni cresce bene e riempie la nostra casa di anziani genitori di gioia e di serenità. Egli cammina  sulle vie del Signore e secondo quanto diceva il mio anziano sposo Zaccaria: il nostro piccolo   sarà luce per tuti coloro che  aspettano la salvezza di Dio, la vogliono conoscere e camminano sulle sue vie.  Ho intuito le tue difficoltà con Giuseppe quando lo hai messo a conoscenza della tua maternità. Egli è uomo giusto e ti vuole bene. Ha accettato quello che è il progetto di Dio e ti è accanto con amore fedele. Sarà un ottimo padre per il tuo bambino, perché è un uomo giusto.  Mi è giunta notizia del vostro viaggio a Betlemme dalla lontana Nazareth di Galilea e della nascita del tuo bambino. Beh nelle tue condizioni avete avuto coraggio ad affrontare il lungo viaggio per eseguire il censimento già indetto dal governatore della Siria Quirino. E vi siete ritrovati nella città, situata a 777 m. sul mare e a m.1170 dal Mar Morto, dove nacque il re Davide, ma sempre centro di pastori. 

Quando eri qua mi avevi anche detto che il nome sarebbe stato quello di Gesù e ho intuito che egli è l’inviato di Dio che salva. La voce della nascita del tuo splendido bambino è stata sparsa da qualche pastore che è venuto a trovarvi. Nella notte della nascita tu trascorrevi dal gaudio della contemplazione alle preoccupazioni della sicurezza del tuo bambino. So anche che agli otto giorni secondo la legge di Mosè lo avete fatto circoncidere e di comune accordo gli avete dato il nome suggerito a te e a Giuseppe dall’angelo.  Sono sicura che dopo il primo ricovero di fortuna nella grotta al momento della nascita, che non poteva avvenire nel caotico caravanserraglio e on in albergo affollato il tuo buon Giuseppe abbia provveduto a sistemarvi in una piccola casa tutta vostra. Che dirti per me è stato facile presentare Giovanni al tempio perché il mio Zaccaria riveste ancora la dignità e svolge il servizio sacerdotale. Per voi il viaggio è stato ugualmente breve, di appena 8 km, ma siete stati accolti dal vecchio Simeone e dall’anziana Anna, la figlia di Fanuele. Come io avevo intuito per opera dello spirito di Dio la tua maternità, così essi hanno conosciuto l’identità del tuo bambino Gesù. Simeone affronta nella speranza le ombre del tramonto della sua vita di giusto, Anna  eleva il suo inno di gratitudine perché il tuo Gesù è la liberazione del popolo di Israele. Una parola di conclusione a questa lettera.

Mi auguro che prossimamente ci possiamo incontrare così i due piccoli si conosceranno. Non potrò mai dimentica che al tuo saluto quando venisti ad ‘Ain-Karem il mio bambino esultò di gioia nel mio seno, avvertendo la grazia infinita della presenza del tuo figlio che la bontà di Dio ha fatto nascere da te. Un affettuoso saluto al tuo buon Giuseppe, tanti baci al tuo tesoro Gesù e a te ancora grazie per tutto quello che hai fatto per la tua anziana parente, il suo sposo Zaccaria e il loro bambino Giovanni.

Con affetto la tua cugina Elisabetta    

 

  

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