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Tonino Meliota, già sindaco di Rutigliano, a 20 anni dalla scomparsa

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di Tino Sorino

Il prof. Tonino Meliota, già Sindaco di Rutigliano dal 14 aprile 1971 al 7 agosto 1973, sarà ricordato nella sua città, a 20 anni dalla scomparsa, avvenuta il 23 dicembre 1997. Sabato 23 dicembre 2017, alle ore 19.00, nella chiesa delle Suore Crocifisse di Rutigliano, sarà celebrata una Messa davanti ai suoi familiari, agli amici, al sindaco Roberto Romagno, all’Amministrazione comunale  e a quanti lo conobbero.

Saranno anche presenti alla celebrazione alcuni docenti dell’Istituto Tecnico Commerciale “Montale”, sorto a Rutigliano grazie alla tenacia e alla forte determinazione dello stesso Meliota, del prof. Vittorio Berardi e del compianto avv. Lillino Ciavarella. “Proprio qui”, ricorda il suo amico Berardi che lo definisce  “galantuomo, buono, sempre disponibile e pronto ad aiutare il prossimo, insegnò per anni geografia, dopo l’esperienza didattica al “Pinto” di Castellana Grotte”. “Ho avuto la fortuna di essere suo fraterno amico d’infanzia”, così esordisce Saverio Ciavarella, rievocando quegli anni, “e di svolgere le funzioni di Vice-Sindaco con delega ai Lavori pubblici, Polizia municipale e Turismo, durante il periodo della Sindacatura del prof. Antonio Meliota.

Era il tempo della politica, intesa come passione civile, spirito di sacrificio e di servizio alla Comunità (servire la Comunità e non servirsi della Comunità). Proveniente dalla grande tradizione cattolico-popolare, il prof. Meliota, continua Ciavarella, fu uomo di Cultura e di massimo impegno. Di lui ricordo le comuni battaglie per lo sviluppo economico, sociale e culturale della nostra città, a cominciare da quella del restauro e la salvaguardia della Torre Normanna.

A tal fine, molti furono gli incontri svoltisi con il commendator Angelo Antonelli nel suo grande negozio di ottica in via Sparano a Bari. Pose massimo impegno anche per la tutela e la valorizzazione dei reperti archeologici che nel frattempo venivano alla luce da decine di tombe con corredo nel territorio rutiglianese. Nacque allora l’idea della costruzione di un eventuale museo archeologico.

In quel periodo permaneva una grave crisi del settore edilizio che paralizzava l’economia locale: bisognava, quindi, porre subito rimedio. Il Sindaco Meliota si impegnò a sbloccare il programma di fabbricazione (oggi Piano Regolatore Generale) che giaceva da anni nei cassetti della Regione. Si salvò, così, dalla chiusura, insieme all’occupazione locale,  l’allora Società Sadei, poi SPEI, che realizzava manufatti in cemento per l’edilizia sulla provinciale sita in via Adelfia. Fu salvato il posto di lavoro a decine di operai rutiglianesi che lavoravano presso quella azienda.

Il periodo di tempo governato dal Sindaco Meliota fu breve ma denso di significato. Secondo Milena Accolti Gil, vedova del professore, l’eredità lasciata dal marito fu una vita pubblica e privata vissuta sempre in coerenza con i profondi valori morali a cui si ispirò. La politica fu per lui una passione, un servizio alla “polis”, ma con lo sguardo sempre rivolto ai bisogni del singolo.

 

 

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