La misura è colma, i residenti in piazza sui problemi del centro storico

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di Gianni Nicastro

Ieri sera c’è stata un’assemblea di cittadini residenti intorno a Piazza Colamussi, si è svolta nella stessa piazza. Sono arrivati dalle proprie case con sedia al seguito, si sono messi in cerchio sotto l’albero a monte e hanno cominciato a discutere dei tanti problemi che attanagliano il centro storico di Rutigliano. Una specie di flash mob organizzato alcuni giorni prima attraverso whatsApp.

Perché proprio ora, cosa è successo? «L’altra sera hanno rubato qualcosa» dal portone di un residente nel centro storico «che era rientrato un secondo lasciandolo aperto, chi era in piazza è entrato, ha rubato delle cose ed è scappato» ci ha detto Cornelia Pirulli, giovane rutiglianese con l’aspirazione a risiedere in Piazza Colamussi.

«La sera successiva -ha aggiunto- hanno, invece, lanciato un pezzo di marciapiede preso da non so dove, verso lo stesso portone perché erano stati chiamati i carabinieri». Questo episodio, insieme all’incendio di un’impalcatura presente nel centro storico, ha alimentato una preoccupazione già alta tra i residenti circa i livelli di sicurezza, quasi inesistenti in una zona della città come quella, abbandonata a sé stessa, dove è raro vedere un vigile urbano o la pattuglia dei carabinieri.
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Ed è da questi episodi, dal problema della sicurezza, che l’incontro è cominciato e ad introdurre gli argomenti è stata proprio Cornelia Pirulli, una delle promotrici del “flash mob”, da noi quella sera intervistata.
«Sono tornata dopo diciassette anni perché ho studiato a Roma, poi ho lavorato a Brescia e, dopo diciassette anni, sono tornata nel mio paese, a Rutigliano, perché ho vinto un concorso al comune di Bari», ci ha raccontato Cornelia.

Abiti qui?
«Non abito qui ma sono in fase di progettazione familiare, quindi, vorrei venire ad abitare qua perché è di proprietà di mio padre parte del palazzo Colamussi. L’idea era venire a studiare qualche pomeriggio mentre preparavo il concorso, ma è stato impossibile farlo».

Perché?
«Perché non si può leggere, non si può stare al computer, urla, grida, schiamazzi…».

Ti riferisci alla piazza?
«Sì, pallonate come fossimo in un campo da calcio, sembra la Champions league visto che si gioca fino all’ultimo minuto. E’ anche pericoloso perché esci di casa… ti arriva una pallonata. Non è vivibile, dalle 17:00 fino a mezzanotte, l’una, le due».

Uno schiamazzo continuo?
«Continuo, ma non solo in Piazza Colamussi… Io vorrei vivere qui, ma sento anche altre persone che vivono, ad esempio, in via San Giuseppe e che subiscono dispetti: a una signora un giorno hanno lanciato uova, birra… Non è normale».
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Se si vuole valorizzare un paese da dove partire, si chiede Cornelia, se non dal borgo antico! «Io lavoro a Bari vecchia -ci ha raccontato ancora- vent’anni fa era impensabile camminarci; adesso porto in giro i bambini perché è bellissimo, tra le varie attività e i turisti che ci sono, continuamente».

In effetti il comune di Bari, qualche anno fa, ha dato una forte stretta alla movida e agli schiamazzi notturni nel centro storico. «Proprio perché sono un’insegnante -ha precisato Cornelia- io non vorrei dire che loro qui non devono starci, assolutamente sì. La loro presenza…». Loro chi? «I ragazzi, perché qua abbiamo bambini che vanno dai sette-otto anni fino a ragazzi di 22-23 anni. Che ben vengano! A me quando la piazza è popolata e loro parlano, chiacchierano e giocano, perché no, a me piace; però, da qui ad arrivare a tirare pallonate sul portone di casa, che è un portone del ‘700, ti chiedi come sia possibile che loro non abbiano il senso del suo valore culturale, perché Rutigliano è fatta di palazzi antichi».

E’ qui che, insomma, viene lo sconforto e giovani come Cornelia arrivano anche a pensare che non valga la pena venire ad abitare nel centro storico e, se davvero questo dovesse succedere, sarebbe una grande sconfitta per Rutigliano intera, non solo per il suo borgo antico.

Ora, l’altro ieri sera in piazza si è discusso di questo, ma anche di rifiuti abbandonati, di decassemblea-cittadini-centrostorico-3oro urbano, della messa in sicurezza di case che preoccupano per le loro condizioni strutturali, della puzza di urina che si sente soprattutto nelle viuzze strette e buie, quindi, dell’igiene messa ogni giorno a rischio.

Si è discusso anche di viabilità selvaggia e di sosta per i residenti, problemi molto sentiti per i quali ci vorrebbe più controllo e aree a parcheggio dedicate, come ve ne sono in molti altri comuni. E a proposito di viabilità, sulla istituzione della ZTL (Zona a Traffico Limitato), finanziata dalla Città Metropolitana di Bari, qualcuno si è chiesto se i residenti siano mai stati chiamati a confrontarsi, se la ZTL sarà, alla fine, il solito provvedimento imposto dall’alto, calato senza essere discusso con chi abita il centro storico, cittadini che più degli altri saranno chiamati a rispettarlo.

Sono intervenuti quasi tutti, giovani, donne e uomini, anziane ed anziani, uno dietro l’altro. I toni del confronto sono stati pacati ma decisi, alcuni interventi risentivano della rabbia di chi tutti quei problemi li vive da sempre e da sempre si scontra sul muro dell’indifferenza.

C’è chi ha sostenuto che la piazza sia un vuoto e là dove c’è un vuoto qualcuno, poi, tende a riempirlo. Bisogna evitare che a riempirlo siano quelli che vi schiamazzano da mattina a sera. Come? Ripopolando la piazza con le associazioni che possano svolgervi le loro attività, si è fatto l’esempio degli scout che, in effetti, stamattina erano in piazza.

I cittadini, anche, devono riappropriarsi della piazza riempiendo quel vuoto con la socialità, con il trascorrere del tempo seduti alle panchine a leggere e a discutere; panchine che, purtroppo, non ci sono, come è stato fatto notare ieri sera.
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Ad un certo punto dell’incontro sono intervenuti i ragazzi, proprio quelli che rappresentano uno dei problemi. Hanno espresso il loro bisogno di avere uno spazio, anche di imbrattare i muri, una “attività” che ai ragazzi piace molto perché dà sfogo alla creatività tipica dei “writers”. E’ venuta fuori una proposta: andare loro incontro cercando, nelle varie aziende, materiale come pannelli di legno, lenzuola e bombolette spray, che possano utilizzare senza arrecare danni alle cose private e pubbliche.

L’incontro di sabato, dunque, ha tutta l’aria di essere un inizio, un punto di partenza da cui muovere per affrontare, da cittadini, i tanti problemi sui quali si è discusso. «Questa è un’assemblea che ha come scopo quello di creare un comitato», ci ha detto infine Cornelia Pirulli. Un comitato, ha aggiunto, «che già esisteva, ma che non si sa che fine abbia fatto. L’idea è, poi, di presentare proposte all’amministrazione, alle istituzioni e far diventare cose che adesso sono solo parole qualcosa di concreto. Questo vogliamo fare». Quindi, i cittadini del centro storico si stanno organizzando. «Sì, decisamente sì».

Cominciata intorno alle 18:30, l’assemblea si è conclusa dopo un paio d’ore e tutti, con sedia al seguito, sono ritornati alle proprie case con la sensazione, buona, che qualcosa comincia a muoversi, che la misura è colma e che è necessario farsi sentire da chi, sul comune, pur non essendo sordo, sul centro storico fa finta di avere problemi di “udito”.


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