Latte e derivati, da domani scatta l'obbligo di provenienza in etichetta

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SCATTA L’OBBLIGO DELLA PROVENIENZA
IN ETICHETTA PER IL LATTE E I PRODOTTI DERIVATI

Da domani entra in vigore il provvedimento normativo che accoglie le proposte in tema di trasparenza e tracciabilità chieste da anni dal Movimento 5 Stelle. Prossimi step: il grano duro, la carne fresca di coniglio, il riso e il pomodoro

Atteso da tempo, entrerà finalmente in vigore da domani il decreto denominato “Indicazione dell’origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattiero-caseari”, in attuazione del regolamento comunitario 1169 del 2011. L’obiettivo è quello di rendere gli acquisti dei consumatori italiani più consapevoli nonché, al contempo, di difendere gli allevatori dal pericolo contraffazione e falsi. Il sistema delle etichette indicherà, infatti, con chiarezza a chi fa la spesa la provenienza delle materie prime di molti prodotti come il latte a lunga conservazione (UHT), il burro, lo yogurt, la mozzarella, i formaggi e i latticini.

“Ad oggi, la metà delle mozzarelle e tre confezioni di latte a lunga conservazione su quattro contengono prodotto non italiano – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Da domani, finalmente, con l’entrata in vigore del provvedimento normativo, sarà obbligatorio indicare l’origine del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari e i consumatori, informati, potranno scegliere senza inganni e in maniera consapevole ciò che è italiano e ciò che non lo è”.

Le informazioni indicate in etichetta riguarderanno il Paese in cui è avvenuta la mungitura e quello in cui si è lavorato sul fronte della trasformazione: qualora le operazioni avvengano nel territorio di più Paesi situati al di fuori dell’Unione europea possono essere utilizzate le diciture “latte di Paesi non UE” per l’operazione di mungitura, “latte condizionato o trasformato in Paesi non UE” per l’operazione di modifica.

“L’obbligo di rendere in etichetta l’origine dei prodotti è una battaglia che portiamo avanti da anni – continua L’Abbate (M5S) – se da un lato siamo soddisfatti per l’accoglimento delle nostre proposte da parte del Governo, nonostante siano passati anni, dall’altro con una mozione a prima firma Gallinella (M5S) abbiamo già richiesto di estendere l’obbligo di indicazione d’origine anche per il grano duro impiegato per la pasta, per il riso, il pomodoro e per la carne fresca di coniglio. L’auspicio futuro – conclude il deputato 5 Stelle – è che questo modello di etichettatura venga seguito anche a livello europeo, perché garantirebbe trasparenza e competitività”.

Inviato da
Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L’Abbate


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