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Il funerale della scuola, flash mob anche a Rutigliano

Il disegno di legge sulla "buona scuola" del presidente del consiglio Matteo Renzi sta sollevando il mondo della scuola. L’unico effetto positivo della “buona scuola” renziana sembra essere la mobilitazione e la protesta che stanno montando nel paese oltre che l’unità verso cui ha spinto tutte le sigle sindacali, le quali hanno indetto, per il 5 maggio prossimo, una sciopero generale nazionale in difesa della scuola.

Insomma una riforma vissuta in tutta Italia come la morte della scuola pubblica, non a caso i flash mob che si sono organizzati ovunque hanno visto la presenza di insegnanti e operatori vestiti di nero e con in mano i ceri da camposanto, come a celebrare, appunto, un funerale, quello della scuola italiana.

Se tutto il mondo della scuola si mobilita contro questa “riforma”, qualche problema ci deve pur essere. Renzi dice che saranno assunti 140 mila docenti, ma forte è il sospetto che, alla fine, tra assunzioni “discrezionali”, perché gestite direttamente dai dirigenti scolastici, graduatorie che non varranno più e radiazioni dalla scuola per mancanza di risorse, il quadro occupazionale complessivo potrebbe non mutare o peggiorare.

La riduzione degli spazi di democrazia, gli organi collegiali ridotti a simulacro, i privati che entrano nelle scuole con i loro soldi e, di conseguenza, con il loro potere decisionale, fanno della “buona scuola” una controriforma bella e buona.

Anche Rutigliano, nel suo piccolo, ha avuto un momento di protesta civile con il flash mob che si è tenuto in Piazza XX Settembre giovedì scorso 23 aprile alle ore 20:30, contemporaneamente a tutti gli altri flash mob organizzati in Italia. Al flash mob rutiglianese hanno partecipato le insegnanti della primaria e dell’infanzia della scuola “Settanni” e le docenti del Liceo Scientifico e dell’ITET.
Siamo stati in piazza anche noi l’altra sera, abbiamo filmato l’evento e intervistato alcune insegnanti.

Buona visione