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Struttura inadeguata, a rischio prossimo campionato Virtus

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virtus-diffida


di Gianni Nicastro

La rutiglianese squadra di calcio a 5 è stata tre giorni fa diffidata dalla Federazione Italiana Gioco Calcio - Lega Nazionale Dilettanti Divisione calcio a Cinque a causa dell’inadeguatezza della tensostruttura in cui gioca. L’impianto, che si trova sulla provinciale per Adelfia, è privo di bagni per il pubblico, centinaia di persone che vanno a vedere le partite non sanno dove andare a fare i bisogni; è priva di riscaldamento, per cui succede che, d’inverno, si forma la condensa che gocciola sul campo di gioco rendendolo scivoloso. Ma l’handicap strutturale più importante, rilevato nella diffida dal segretario della Federazione Fabrizio De Felice, è particolarmente riferito “alla posizione esterna degli spogliatoi ed ai relativi percorsi per il raggiungimento del terreno di gioco da parte di giocatori ed ufficiali di gara”, è scritto nella lettera arrivata il 18 febbraio alla Virtus Rutigliano.
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Il segretario De Felice “suggerisce” ai vertici della squadra “di apportare le modifiche necessarie per rendere tale struttura idonea allo svolgimento della attività del Campionato Nazionale di Calcio a Cinque”. La lettera chiude con una chiara diffida: “Pertanto, in difetto, la Commissione Impianti Sportivi della Divisione Calcio a Cinque potrà non confermare l’omologazione del suddetto impianto per la Stagione Sportiva 2015-2016”. La Virtus, potrà finire il campionato in corso ma non potrà iscriversi al prossimo se non dopo aver messo a posto la tensostruttura e dopo aver avuto la nuova omologazione.

Ricordiamo che l’impianto sportivo in questione è di proprietà del comune di Rutigliano e che la Virtus è una delle diverse società sportive locali che lo utilizzano.

La Virtus è una squadra giovane, è il fiore all’occhiello di questa disciplina sportiva a Rutigliano. In pochissimi anni (cinque) ha scalato le vette delle classifiche vincendo prima il campionato C2 e, lo stesso anno e per la stessa categoria, la Coppa Puglia. L’anno successivo ha vinto il campionato C1 e la relativa Coppa Italia. Ora è da due anni in serie B e l’anno scorso si è posizionata al terzo posto arrivando in semifinale ai play off con matematica promozione in A2, quindi, quest’anno la Virtus avrebbe giocato in A2, una promozione di cui non ha potuto godere perché, appunto, non ha una struttura sportiva adeguata.
virtus diffida 2
L’ironia della sorte ha voluto che in A2 oggi si trovi la squadra, il Catanzaro, che la Virtus ha eliminato sul campo nel primo turno dei play off solo perché la squadra calabrese ha una struttura sportiva adeguata.

Insomma siamo di fronte a una situazione davvero intollerabile di una squadra che vince tutto quello che c’è da vincere, ma che rischia di non poter più giocare perché a questi livelli agonistici bisogna essere attrezzati con una struttura sportiva adeguata. Una struttura che, certo, manca a tutte le società sportive dilettantistiche a Rutigliano, ma la Virtus oggi rischia la “vita” agonistica con pregiudizio non solo per sé stessa, ma per l’intera città. Una società sportiva a questi livelli porta prestigio al suo nome e anche al nome della sua città, nome che porta in giro per tutta l’Italia sui campi di gioco e nelle cronache sportive.

Sarebbe imperdonabile per tutti, non solo per i tifosi o gli sportivi, che questa squadra non potesse iscriversi al prossimo campionato per responsabilità non proprie. L’amministrazione comunale deve intervenire, è suo preciso compito, in qualità soprattutto di proprietaria, per mettere a norma quell’impianto sportivo. Attrezzarlo con bagni per il pubblico, con un sistema di riscaldamento e, in modo particolare, con annessi spogliatoi. Civilizzare quella struttura non dovrebbe essere un grande problema e neanche ci vorrebbero chissà quali enormi cifre in euro. Non stiamo parlano di un intervento di milioni di euro e, forse, neanche di centinaia di migliaia di euro.

La Virtus è stata diffidata, ma qui il vero diffidato è il comune, il sindaco, l’assessore allo sport, quello ai lavori pubblici. La diffida, in qualche modo, è all’intera città di Rutigliano. Che la città risponda e metta, non solo la Virtus, ma tutte le società sportive presenti sul territorio, nelle condizione di svolgere la loro attività, il loro prezioso ruolo, nobile e importante sul piano sociale, di promozione dello sport e della sua cultura.

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