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Un nuovo parco in una zona non urbanizzata, impraticabile

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parco-giostre-nuovo


di Gianni Nicastro

E’ ancora tutto un cantiere il Piano particolareggiato di via Cellamare, non ci sono strade, non c’è illuminazione, un’area piena di pericoli vari, con alcuni cantieri edili attivi e lavori di urbanizzazione primaria in corso. Insomma, non è proprio il posto ideale per andarci a fare un parco destinato ai bambini, attrezzato di panchine, scivoli e giostrine.

Un parco, dunque, bello che pronto, con addirittura viali attrezzati di tracciato per ciechi, all’avanguardia, ma che non può essere fruito da nessuno, tanto meno dai bambini, per la situazione sopra descritta. Quel parco, però, andava fatto, e andava fatto proprio lì perché frutto della miglioria proposta in sede di gara d’appalto dalla ditta Dieffe S.r.l. che si è aggiudicata, due anni fa, i lavori di rifacimento del canale alluvionale, lavori ormai completati.

E’ probabile che passi ancora qualche anno prima che quella zona veda una certa presenza di cittadini residenti, quel parco, dunque, è destinato a rimanere deserto e le attrezzature già montate ad invecchiare senza essere utilizzate e con il rischio del vandalismo sempre in agguato.

Qualche giorno fa siamo stati all’ufficio tecnico, abbiamo suggerito di spostare panchine e giostrine nel realizzando Parco urbano di via Aldo Moro i cui lavori sono a buon punto. Questa però, ci hanno spigato, è una soluzione difficilmente percorribile. Smontare e conservare da qualche parte giostre e panchine in attesa della completa urbanizzazione del Piano particolareggiato di via Cellamare, sembra essere una buona soluzione alla quale l’ufficio tecnico stava già pensando.

Quando quell’area diventerà un quartiere abitato è difficile dirlo. Ci sono costruzioni in dirittura d’arrivo, appartamenti che entro l’anno potrebbero essere venduti e abitati, ma bisogna fare i conti con la fogna e l’acqua. Circa le urbanizzazioni primarie, sempre dall’ufficio tecnico, ci dicono che sono quasi completate. Il tronco principale della fogna è stato collaudato alcuni giorni fa, l’acqua anche è stata portata e i lavori sono in fase di completamento.

L’Enel, però, non riesce ancora a portare la rete elettrica perché mancherebbe una delibera che metta a disposizione una decina di metri quadri di standard, gia individuati, per l’installazione di una cabina senza la quale la stesa Enel non può fare nulla. La delibera dovrebbe essere portata in consiglio comunale e approvata, un passaggio alquanto atteso dagli operatori edili e dai cittadini che sulle case in costruzione, ci dicono, hanno già fatto il "compromesso".

Insomma senza il completamento delle urbanizzazioni primarie quell’area non può svilupparsi, i cittadini non vi si possono insediare e, se non si interviene, le giostrine rischiano di invecchiare, deteriorarsi, prima ancora di essere utilizzate.







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