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Voucher Sociali per le famiglie in disagio economico

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di Gianni Nicastro

Fanno ormai parte del welfare dei comuni e delle regioni e sono stati introdotti da poco dal comune di Bitetto, forse l’unico in provincia di Bari ad utilizzarli. Si tratta dei voucher sociali, titoli di acquisto -cartacei o in tessera magnetica- con un determinato valore monetario. E’ un nuovo modello di gestione delle politiche sociali alternativo alla classica concessione di contributi in denaro alle persone, o famiglie, in grave disagio economico.
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E’ del 20 agosto scorso la delibera con cui la giunta del comune di Bitetto ha approvato “bando e schema di convenzione per l’utilizzo del Voucher Sociale a favore dei cittadini in difficoltà socio economica”. L’assessore bitettese alle politiche sociali ha ritenuto “opportuno introdurre lo strumento del Voucher Sociale -si legge nella delibera- quale modalità prevalente, seppur non esclusiva, per l'erogazione di interventi economici finalizzati all'integrazione del minimo vitale, stante il perdurare della crisi economica e il vertiginoso aumento dei nuclei famigliari in grave situazione di disagio sociale”.

“Il Voucher sarà nominativo -dice ancora la delibera- non trasferibile, non cedibile a terzi e non convertibile in denaro contante”. Con questo tipo di "moneta" il cittadino in difficoltà potrà acquistare solo prodotti alimentari e farmaceutici, “non potranno, invece, esser acquistati -è ancora la delibera- i preparati di rosticceria le bevande alcooliche, gli elettrodomestici, i telefoni cellulari, le ricariche, i prodotti cosmetici e l’oggettistica. I Voucher Sociali saranno di importo di € 10,00 e di € 20,00 cadauno e saranno erogati a nuclei famigliari e singoli residenti nel comune in stato di bisogno accertato dall'Ufficio dei Servizi Sociali all'interno di un progetto individualizzato. L'adozione dei Voucher Sociali, inoltre, porterà all'eliminazione di alcuni fenomeni di errato utilizzo dei contributi attualmente erogati”.

Il sistema prevede, inoltre, una rete convenzionata di negozi. E’ del 25 agosto scorso, infatti, un “avviso pubblico per manifestazione di interesse da parte di voucher-sociale-2esercizi commerciali e farmacie alla sottoscrizione di convenzione con il comune di Bitetto per il servizio di voucher sociali” diffuso dall’assessorato competente. “Gli esercizi commerciali e farmacie che intendono manifestare la loro volontà di adesione alla convenzione per i Voucher Sociali con l’Amministrazione Comunale, devono presentare apposita richiesta utilizzando il modulo di adesione disponibile sul sito istituzionale dell’Ente”, si legge nell’avviso.

“Il rimborso del Voucher Sociale all’esercizio commerciale e farmacia -continua l’avviso- sarà effettuato dall’Amministrazione Comunale entro il termine di 60 giorni dalla data di presentazione di relativa fattura con l’allegazione dei voucher stessi”. Nello schema di convenzione, poi, (art. 10) è stabilito che “l'amministrazione comunale, tramite l'Assistente Sociale e nell'ambito del percorso di presa in carico dell'utente beneficiario dei Voucher Sociali, effettua controlli sul corretto utilizzo dei Voucher Sociali nel rispetto dei criteri e modalità indicati nella presente convenzione riservandosi la facoltà di non riconoscere il rimborso al commerciante per prodotti venduti nonostante vietati così come di interrompere il servizio per il beneficiario del Voucher Sociale”.

Non solo, dunque, l’aiuto concreto in generi di prima necessità alle famiglie bisognose, la rete commerciale convenzionata, ma anche tutta una serie di controlli sulla correttezza e l’efficienza del servizio. Ci sembra, questo del comune di Bitetto, un modo interessante di intervenire sui bisogni delle famiglie disagiate.

A Rutigliano un tentativo di introdurre i voucher, non sociali, ma per specifiche prestazioni lavorative, è stato fatto poco più di un anno fa con un bando rivolto ai giovani. Se non ricordiamo male, si è riusciti anche ad allestire una graduatoria di persone che avevano indicato le competenze professionali sulla base delle quali essere chiamate dal comune alla bisogna. Quel bando non ha avuto seguito, non se ne è saputo più nulla.
Forse potrebbe andare meglio ai voucher sociali, nel caso interessassero alla neo assessora ai Servizi alla Persona.

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