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CONTRO L'EMERGENZA LA REGIONE IMPONGA IL PORTA A PORTA

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Qui sotto l'articolo di Gianni Nicastro pubblicato su "La Vipera", mesile conversanese, in edicola sabato scorso.



DIFFERENZIATA? VA IMPOSTA

La regione ha imposto una costosa tassa per ogni tonnellata di rifiuti depositata in discarica, i commissari hanno imposto un sistema impiantistico a gestione privata dimensionato sulla produzione totale dei rifiuti, finalizzato al loro deposito in discarica da un lato e all’incenerimento dall’altro (scordandosi completamente degli impianti di compostaggio che ancora oggi mancano in tutta la puglia, se ne contano tre o quattro). La regione impone che i rifiuti da Conversano vadano a Trani contro la volontà di chi se li vede arrivare. Quando, dunque, si tratta di tasse, discariche e impianti, la regione impone, precetta, commissaria. Quando, invece, si tratta di raccolta differenziata suggerisce, indirizza, sostanzialmente non impone nulla, anzi impedisce per legge ai comuni di bandire le gare d’appalto che pure prevedono la differenziazione spinta e domiciliare, come è successo a Conversano, Noicattaro e come sta succedendo in altri comuni. Un modo a dir poco contraddittorio di governare la gestione dei rifiuti.

Quello che è successo la settimana scorsa nel Bari/5 è molto indicativo della fragilità del sistema di gestione dei rifiuti in Puglia, quando tutto sembra che funzioni basta una banale denuncia per bloccare una discarica e mandare in crisi il sistema.  Questo dovrebbe far riflettere sulla necessità di imporre la raccolta differenziata porta a porta, unico sistema che sottrae alla discarica l’80% e oltre dei rifiuti. Non è un caso che solo Rutigliano e Cellamare non hanno avvertito l’emergenza dei giorni scorsi. Il compattatore della ditta appaltatrice di Rutigliano porta un solo viaggio di indifferenziato alla settimana in discarica, a differenza degli altri comuni del bacino, da cui partono mediamente due, tre compattatori al giorno.

Antonio Albanese e Rocco Lombardi hanno avuto 30 giorni di facoltà d’uso della discarica sequestrata, dopodiché, se i NOE troveranno che l’impermeabilizzazione dell’impianto non è a norma, per i 21 comuni saranno cavoli. La discarica di Giovinazzo è in manutenzione e Trani è al limite, i rifiuti del BA/5 potrebbero errare verso Cavallino (LE) con conseguenze pesanti sui costi di smaltimento già normalmente alti.

La regione sblocchi le gare d’appalto ai comuni, imponga che nelle gare sia prevista la raccolta differenziata porta a porta e attrezzi di impianti di compostaggio tutte le province, impianti pubblici anche nella gestione per tenere bassi i prezzi di conferimento dell’organico. Insieme alla riduzione dei rifiuti questo è l’unico modo che si conosca per evitare che i sindaci impongano ai loro cittadini, sempre più spesso, di tenersi i rifiuti in casa.

Gianni Nicastro

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