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"Notte di Marzo" sui fatti
di via Rasella a Roma nel 1944
e della videointervista ad una
partigiana di Rutigliano arrestata
nel 1944 dai nazifascisti insieme
a suo fratello

Museo Civico Archeologico
Rutigliano
25 Aprile 2024 ore 19:30

 

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SUI 4 MILIONI LA GIUNTA RINUNCIA ALL’APPELLO CONTRO LA REGIONE

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di Gianni Nicastro


Nel 2009 il comune di Rutigliano ha partecipato a un bando regionale sul potenziamento delle infrastrutture nelle zone PIP della Puglia, presentando un progetto di lavori di urbanizzazioni primarie e secondarie di 5 milioni di euro nell’area produttiva di via Adelfia, 4 dei quali li avrebbe finanziati la regione a fondo perduto. Questo progetto non è stato ammesso per oltre l’80% di quelle opere, su 4 milioni la regione ha concesso solo 777.000 euro, posizionando in graduatoria Rutigliano fuori assegnazione.

La motivazione dell’esclusione dal finanziamento è stata quella che alcune opere previste dal progetto non avevano una “valenza interprovinciale”, così come era richiesta nel bando, e non ne era stata dimostrata -dal comune- la sostenibilità finanziaria nella loro gestione.

Nel 2010 il comune impugna al TAR la decisione regionale di escludere dal finanziamento il progetto. A maggio del 2012 il TAR rigetta del tutto il ricorso dicendo che “l’obbligo di dimostrare la sostenibilità finanziaria della gestione degli interventi realizzandi, come richiesto dall’istruttoria espletata, che il ricorrente contesta in modo del tutto assertivo e indimostrato, deriva dal canone di buona amministrazione perché mira ad assicurare che il finanziamento non sia destinato ad opere che vengano poi mal gestite o addirittura rese non fruibili per la collettività a causa dei deficit gestionali”. La regione insomma non ha finanziato quel progetto perché ha ritenuto le opere proposte non capaci di autofinanziarsi nella gestione, il rischio era, quindi, quello di fare opere che, alla fine, non servissero a nessuno. In sostanza la regione non ha voluto buttare i soldi e il TAR gli ha dato ragione.

Ora, il comune di Rutigliano avrebbe potuto impugnare al Consiglio di Stato la sentenza del TAR, ma il suo difensore, avv. Enrico Martucci, “con nota acquisita agli atti” a giugno scorso “ha espresso articolato parere legale manifestando perplessità in ordine a una eventuale impugnativa dinanzi al Consiglio di Stato”, in considerazione del fatto che il TAR nella sua sentenza ha condannato il comune “al pagamento in favore della Regione Puglia delle spese di lite”, il che significa che il TAR ha ritenuto il ricorso alquanto immotivato.

A questo punto, su consiglio del suo avvocato, l’amministrazione Romagno ha ritenenuto “inopportuno proporre appello al Consiglio di Stato in considerazione della elevata alea del giudizio e delle ulteriori spese legali e procedurali”. Evidentemente l’amministrazione comunale non era convinta di quel ricorso sin dall’inizio, il comune avrebbe potuto risparmiarselo. Forse è il caso di chiedere conto a chi lo ha fatto quel progetto, a quel gruppo ti tecnici esterni così tanto qualificati da aver fatto perdere 4, preziosi, milioni di euro al comune di Rutigliano per aver progettato opere che avevano tutta l'aria di essere "mal gestite o addirittura rese non fruibili per la collettività a causa dei deficit gestionali". Il rischio, dunque, era che quelle opere facessero la fine della piscina comunale.

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