di Rosalba Lasorella
Quando pensiamo che la famiglia sia una garanzia, il porto sicuro in cui attraccare per sfuggire alle incertezze del mondo esterno, dimentichiamo spesso che tale condizione non è universale e che numerosi sono i casi in cui la famiglia tradisce la propria funzione educativa sottomettendosi alle leggi della devianza.
Spetta, allora, all’intera comunità lavorare per ristabilire gli equilibri e rafforzare la rete sociale che si inserisce tra genitori e figli nel tentativo di rispondere correttamente ai bisogni di entrambi.
Con questo intento, è nato lo scorso gennaio a Rutigliano il Centro Famiglia, promosso -nell’ambito del Piano Sociale di Zona- dall’Asp “Monte dei Poveri” e dall’Assessorato comunale ai Servizi Sociali, al fine di tutelare, assistere e proteggere le donne, gli uomini e i minori che vivono situazioni problematiche.
Il centro offre diversi servizi, dalla consulenza psicologica a quella legale, dalla mediazione interculturale all’assistenza educativa, ed investe le sue energie, oltreché le sue competenze, nell’informazione e nella sensibilizzazione a favore dell’affidamento familiare, pratica che permette di accogliere nel proprio nucleo familiare minori costretti temporaneamente ad allontanarsi da quello d’origine. Il tema è delicato e parlarne non è facile, per questo si è preferito agire, organizzando un’allegra festa in Piazza Colamussi dove piccoli e grandi hanno assaporato la bellezza dell’incontro.
«Sul nostro territorio di questo tema non si parla molto» -ha spiegato Ketty Amoroso, educatrice del centro- «perciò noi abbiamo pensato di cominciare non tanto parlando specificatamente dell’affido, perché può essere qualcosa che spaventa, ma promuovendo la cultura dell’accoglienza, coinvolgendo innanzitutto i bambini per poi arrivare alla consapevolezza che l’aiuto reciproco tra famiglie può risolvere molti problemi». Così, il pomeriggio dello scorso 6 ottobre si è gioiosamente animato delle magie di “Pippo & Clodi Clown”, delle bambole manualmente costruite attraverso simpatici laboratori, fino allo spettacolo teatrale “Mi fido di te” curato dall’associazione “Proboscidea” di Parma, nel quale realtà e rappresentazione hanno cavalcato l’onda della commossa testimonianza.
L’iniziativa ha spinto provocatoriamente il centro fuori dalle sue mura e ha gettato le basi per quel lavoro di formazione che, come ha spiegato la psicologa Daniela Linsalata, continuerà successivamente in collaborazione con le scuole, le parrocchie e le associazioni di volontariato.
«Il percorso per l’affido è lungo ed è fatto di approfondite valutazioni, curate principalmente dal Consultorio Familiare» -chiarisce l’assistente sociale del Comune di Rutigliano Giovanna Desio- «ma le famiglie non vengono mai lasciate sole, sono sempre seguite da personale qualificato. A Rutigliano ci sono già dei casi, alcuni anche in fase d’opera, in corso di valutazione» -continua- «E’ chiaro che essendo situazioni nuove all’inizio spaventano, ma nel momento in cui c’è la giusta informazione le situazioni cambiano».
E di cambiamenti il paese ha bisogno, non solo di strutture ma soprattutto di persone; ha bisogno di crescere e di veder crescere i semi piantati ogni giorno da chi crede realmente in ciò che fa e si adopera con passione per fare della comunità un’unica grande famiglia.
A breve il servizio video realizzato dalla redazione di Rutiglianoonline.
Info Centro Famiglia
Via San Francesco d’Assisi n. 114 – RUTIGLIANO
tel. 080.3215391 – mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.