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LE "NOTE DELL'ANIMA" DI ONOFRIO ROMAGNO

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Abbiamo inaugurato tempo fa la rubrica "Poesia in loco", uno spazio dedicato alle persone che a Rutigliano si cimentano con la poesia, la prosa, il racconto... insomma con la scrittura. La volta scorsa abbiamo pubblicato una poesia dell'insegnante Lia Raimondi, poetessa con all'attivo diverse pubblicazioni. Oggi vi proponiamo la scrittura di un'altra persona che ama scrivere, in modo istintivo, sulle cose della vita. E' l'anziano proprietario dello storico e tipico ristorante di Rutigliano La Locanda.
"il signor Onofrio Romagno –scrive Giovanna Fralonardo, presidente della LUTE di Mola di Bari, introducendo le riflessioni del nostro concittadino raccolte in un piccolo quaderno– può ben definirsi un artista perenne, artista perché sin da ragazzo non si è mai stancato di realizzare i suoi sogni, di seguire sempre il suo istinto. […] Mi permetto di chiamarlo 'artista del fare' perché il sig. Onofrio è un uomo costruttivo, fattivo, infaticabile; 'artista del dire' perché ogni sua azione, poiché sostenuta da un forte sentire, è fissata in frasi semplici ma significative, versi che definirei 'note dell’anima'. Non è un poeta, né ha la pretesa di volerlo essere. Tuttavia è innegabile la sua vena artistica, che pur non sostenuta da studi appropriati, gli ha permesso di immortalare attimi, momenti, situazioni della sua vita con la sua prolifica penna".


Schianto!
Mamma! … Ti chiamerò le mille notti 
e per le camere vuote tacerai.
Tutto dirà che non si torna mai
dalla pace e dai sonni interrotti.
Taceranno le mura, e taceranno le
usate cose tue.
Ferma nel cuore resterà solo
l’onda dell’affanno.
Mamma, l’anima mia ripeterà e
nella fuga delle ore
solo il silenzio mi risponderà!

I dominatori

Chi nel cielo col suo becco
da rapace,
chi nel mare con la sua
potente mole,
chi sulla terra con i suoi canini,
domina il suo ambiente

facendo paura a tanta gente.
Ognuno perder non vuol
il suo poter sino al confin
del suo paesin,
diventando più feroce se

ha neonati o è molto affamato.
Se lasciamo fare tutto alla natura
ella darà il giusto equilibrio
ad ogni creatura.
Ma l’uomo spinto dall’egoismo
distrugge tutto.
Col fuoco
l’habitat di tante specie
si è perduto;
con il ferro ed il cemento
la natura dall’uomo ha ricevuto
la più grande offesa e
tradimento.

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