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IL PALAZZETTO DELLO SPORT, POTREBBE ESSERE UNA REALTA’

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di Gianni Nicastro


Contenitori culturali e sportivi, una carenza strutturale denunciata da più parti a Rutigliano. Le scuole, le associazioni, non hanno un luogo chiuso -pubblico o privato convenzionato- capace di accogliere manifestazioni di ogni genere. Qualche tempo fa c’era il cinema “l’Acquario”, una struttura privata attrezzata di tutto, con centinaia di posti a sedere, che svolgeva anche un ruolo di contenitore culturale al quale si rivolgevano non solo le scuole e le associazioni, ma lo stesso comune.
La chiusura dello storico cinema, la mancanza di iniziativa dei proprietari a farne qualcosa di utile per loro e la comunità, ha privato il paese dell’unico contenitore culturale possibile (se si esclude l’auditorium dell’ITC) a disposizione dei cittadini.

Non è solo la cultura che langue una struttura adeguata, c’è tutta la comunità sportiva di Rutigliano che da tempo insiste nella richiesta di un palazzetto dello sport, struttura presente ormai in ogni comune, anche piccolo. Un comune come Rutigliano, quasi 19.000 abitanti, 8 associazioni sportive (calcio, calcio a 5, basket, pallavolo…), alcune delle quali impegnate in attività agonistiche di tutto rispetto, non può non avere un palazzetto dello sport.

Dall’anno scorso l’amministrazione comunale il palazzetto lo ha inserito nel programma triennale delle opere pubbliche da realizzare. Figura anche in quello approvato in sede di bilancio qualche mese fa e che riguarda la programmazione 2012/14. Questa opera pubblica non ha ancora cominciato l’iter amministrativo, esiste solo uno studio di fattibilità fatto dal responsabile del servizio geom. Carlo Ottomano che è una bozza e che non è ancora stato adottato in giunta, passaggio preliminare all’approvazione in sede di consiglio comunale.

Nello schema delle opere da realizzare nel triennio in questione il palazzetto è indicato con priorità 1, cioè massima, il che fa sperare qualcosa. Non ci è stato possibile dare una occhiata più approfondita allo studio, ma abbiamo i dati fondamentali di quello che sarà il futuro progetto. Intanto il sito su cui sorgerà il palazzetto dello sport. L’area è il comparto A del Piano di zona che si trova nel triangolo via Colombo-circonvallazione-via San F. D’Assisi. Il progetto è inserito nelle opere di urbanizzazione secondaria di quel comparto e prevede una superficie coperta di 2540 m², su un lotto fondiario di 5800 m²,  con annessa area a parcheggio di 600 m². Il campo di gioco è di m 42x24, vi si potrà praticare il calcio a 5, la pallamano, il basket e la pallavolo. Il pubblico avrà a disposizione 800 posti a sedere.

Pur inserito in un comparto di edilizia residenziale pubblica, il palazzetto non sarà finanziato dagli oneri di urbanizzazione pagati dai compartisti. La forma di finanziamento a cui ha pensato l’amministrazione comunale è il project financing (finanza di progetto), un tipo di finanziamento che prevede l’investimento privato nella costruzione/gestione di un servizio pubblico. Il costo previsto è di 2,2 milioni di euro.

L’opera è interessante, necessaria, il fatto che il comune la stia pianificando è positivo. L’unica perplessità è la forma di finanziamento. Il project financing generalmente si pratica sulla costruzione di un’opera pubblica che prevede la gestione di un servizio a tariffa. E’ dalla tariffa che l’investitore privato recupera il capitale investito nella costruzione e gestione dell’opera, una tariffa che deve prevedere il naturale profitto (nessuno investe 10 per recuperare 10). Dal momento che la gestione del palazzetto dello sport sarà privata, su quali soggetti si applicherà la tariffa, le società sportive? Sul pubblico che assisterà alle partite? Le società sportive si dovranno convenzionare col privato gestore? E a quale costo?

L’opera va fatta, e questo è pacifico. Sulla gestione l’amministrazione, il consiglio comunale, le associazioni sportive e i cittadini dovranno spendere qualche riflessione in più per evitare che si costruisca la solita “cattedrale nel deserto” o, semplicemente, una cosa che, alla fine, ponga seri problemi di accesso al servizio perché troppo oneroso.

Scarica qui la tabella delle opere pubbliche

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