TUTTO IL RESTO, E' STORIA




























di Piero Scarnera


Virtus Rutigliano
- Dream Team Palo 6-4
Marcature: 10' Sardella; 15' Teofilo; 24' Cassano (DP); 28' Cassano (DP; 38' Sardella; 46' Carlucci rigore (DP); 49' Sardella; 51' Lemonache; 54' Sardella; 56' Carlucci (DP)
Virtus Rutigliano: Schembri, Dipinto, Lacoppola, Antonazzo, Gasi, Sardella, Teofilo, Pavone, Baylan, Luceri, Lemonache, Conenna. Mister: Di Bari
Dream Team Palo: Patruno, Matera, Di Muro, Foggetti, Budano, Carbonara, Patruno, Cassano, Focarazzo, Carlucci, Lionetti, Fumani. Mister: Incerto.
Ammoniti:  25' Foggetti, 27' Lemonache, 36' Teofilo,

Il momento della vittoria è troppo breve per vivere di solo quello. Per il momento però ce la godiamo. La Virtus Rutigliano, vince il primo storico trofeo della sua breve vita, e regala alla città di Rutigliano la prima Coppa puglia della sua tradizione calcettistica, in una battaglia epica e che complice la neve del pomeriggio,  i coriandoli, i palloncini, il grifone che avvolge tutti i tifosi sotto le sue ali protettive, difficilmente chi c'era potrà dimenticare. Nella splendida cornice di pubblico del palazzetto di Sammichele, a sfidare i rutiglianesi c'è un mai domo Dream Team Palo, cui va il merito per la correttezza sugli spalti ed in campo e per il non essersi mai arresi allo svantaggio, visto che ben due volte sono riusciti a recuperare il vantaggio. Di Bari va sul sicuro, tenendo a riposo il convalescente Antonazzo (rientrante oggi) e scegliendo Schembri fra i pali, Teofilo centrale, Lacoppola e Lemonache laterali dietro al pivot Sardella, oggi di ritorno sul parquet che prima del suo ingresso nella famiglia Virtus era casa sua.

Mister Incerto, manda in campo Patruno in porta, Di Muro, Foggetti, Patruno e la stella della squadra Carlucci, che fa suo il primo tiro del match dopo 34 secondi, anche se Schembri para sicuro. La tensione è a mille, con un palazzetto infuocato e le due squadre, che non arretrano di un centimetro: la Virtus,oggi in inedita tenuta blaugrana, inizia a far circolare il pallone e dopo un minuto costringe Foggetti a salvare sulla linea  il tentativo debole di Teofilo. La Virtus spinge, e il Palo prova a cambiare le carte in tavola chiamando time-out già al sesto minuto, ma non c'è nulla da fare: 4 minuti e la Virtus passa con Sardella, che scende palla al piede sulla sinistra e fulmina il portiere col suo sinistro infuocato ed infiammando tutto il pubblico. C'è solo la Virtus in campo in questo frangente, con un Lemonache instancabile, e dunque, i virtussini si regalano il secondo gol: angolo da sinistra di Lacoppola, con Teofilo che legge splendidamente l'azione, si butta come un forsennato nello spazio e trova la grandissima deviazione di esterno destro. Di Bari regala un attimo di fiato chiamando time-out, e i virtussini tengono l'inerzia del match in mano impegnando seriamente Patruno prima con Lemonache al tiro dalla distanza, e poi con il ritorno dell'eurostar Antonazzo, che nonostante il freno a mano tirato riesce sempre a dribblare con grande naturalezza.

Proprio nel momento in cui la Virtus premeva per il terzo gol, che probabilmente avrebbe chiuso il match, sono i palesi a passare su calcio da fermo: Cassano trova la deviazione giusta su punizione di seconda e Schembri non può nulla. La reazione rutiglianese c'è, visto che Lemonache colpisce il palo un minuto dopo, ma nel peggiore degli epiloghi che i rutiglianesi potessero aspettarsi dopo l'ottimo primo tempo giocato è il gol del pareggio, che viene ancora da calcio da fermo, ancora dal destro di Cassano, ancora dalla fascia sinistra del campo. 2 a 2 e tutto da rifare. Il secondo tempo inizia diversamente dal primo: aleggia nell'aria la paura di sbagliare, e si sente sapore di quiete prima della tempesta con tamburi silenziosi e giocatori spauriti: per fortuna però che questi sono i momenti in cui dalla massa si eleva il migliore, il superlativo, e gli eroi non possono essere eroi se non in modo eroico: e così Sardella, si avvicina, alza la testa, carica il sinistro e sgancia un tiro che va naturalmente alle spalle di Patruno. La Virtus continua ad attaccare senza freno, anche se Schembri ci mette del suo quando chiamato in causa; in avanti, ci provano Antonazzo con una bella giocata su rimessa laterale e Lemonache al volo da rimessa da fondo del portiere, ma come accade in tutte le favole, nel momento di spannung più alto, l'antagonista trova il dono da parte della terna arbitrale, con un rigore assolutamente inesistente trasformato da Cassano.

Ancora una volta il castello di sabbia delle certezze virtussine è crollato, ma come sempre succede nelle favole, l'eroe riparte dalle situazioni negative, e porta i suoi in trionfo: e così un minuto dopo, Sardella per la terza volta fa valere la legge del più forte con un sinistro ancora una volta imparabile. 4-3, e il passivo poteva già crescere un minuto dopo se il palo un minuto dopo, non avesse negato il poker a Sardella, dopo un bell'assist di Lemonache. Ma niente paura, bisogna solo avere la pazienza di aspettare. Due minuti di tempo, e con il Palo impegnato alla disperata ricerca del pareggio, si aprono praterie per i cavalli da corsa rutiglianesi, e così Lemonache si iscrive al tabellino dei marcatori con un fantastico pallonetto che scavalca il portiere in uscita, e con tutta la calma del mondo finisce in rete. Il sigillo finale sul match, però non poteva essere che suo, e così Sabino Sardella, in contropiede si presenta davanti al portiere, ci prova con un leggero colpo sotto che il portiere respinge, ma sulla ribattuta non c'è niente da fare perché una volta sbaglia, due non so.

Ma le emozioni non sono ancora finite, ci sono ancora 6 minuti per l'assedio palese: e così, approfittando della dormita generale su angolo battuto da Di Muro, Carlucci, dopo essersi battuto per tutto il match, arrendendosi solo davanti ad un Teofilo in versione Grande Muraglia, trova il gol che regala cinque minuti di palpitii a tutti i rutiglianesi presenti. E' una gara col cronometro, con le lancette che si divertono a scorrere sempre più lentamente: fortuna che però, a parte il brivido col sinistro di Carlucci che finisce alto, manca solo una coppa da alzare. Al triplice fischio è delirio: la gente che corre via esultante nel campo ma soprattutto Tonio Pavone, che nonostante non sia sceso in campo quest'oggi, da gran signore va a prendersi la gloria, alzando la Coppa che rende la Virtus Rutigliano campioni di Puglia.

Al termine del match, dopo le dovute foto di rito (potrete vederle domani sulla pagina facebook Virtus Rutigliano), tra brindisi e belle parole, i presidenti Onofrio Palumbo e Domenico Lamorgese, hanno voluto ringraziare innanzitutto i giocatori, perché senza di loro è difficile immaginare una società; tutta la dirigenza che si è sempre fatta in quattro per rendere la Virtus Rutigliano un posto più felice possibile e tutti coloro che con i loro occhi, affrontando il ghiaccio e la neve sono giunti a Sammichele per la finale di coppa, poichè è difficile sentirsi dei campioni senza qualcuno che ci batte le mani. Infine un pensiero va agli sconfitti, al Dream Team Palo, che se la sono giocata fino alla fine, senza alcun tipo di timore, e sopratutto giocando in una maniera leale e corretta, dando una grande lezione di sport. Perché lo sport, non si gioca solo sul campo, e i campioni non si fanno nelle palestre. I campioni si fanno con qualcosa che hanno nel loro profondo: un desiderio, un sogno, una visione.

Le pagelle di Piero Scarnera:
(n.b. I voti delle pagelle di stasera sono stati scelti da Mister Di Bari in persona)Schembri: 6+
Saranno state incomprensioni, saranno state deviazioni non viste, saranno stati errori della barriera, ma sui due gol del primo tempo, la sua mano c'è, o meglio non c'è. Per fortuna, si risolleva con un paio di interventi di piede, ma sopratutto dà grande sfoggio della sua precisione balistiche, sopratutto di mano, nelle occasioni di contropiede della fine del secondo tempo.
ALTALENANTE

Lacoppola: 7.5
Se rubasse i portafogli così come ruba i palloni, oggi avrebbe senz'altro una fama da scippatore. Porta all'esasperazione gli avversari, visto che, chi prima o chi dopo, tutti devono subire il prestigioso trattamento di Lacoppola. La difesa è il suo habitat naturale pur non disdegnando qualche proiezione offensiva, visti i due assist che si regala (uno per Teofilo e uno per Sardella).
MARPIONE

Antonazzo: 6+
Sono poche le persone innamorate del pallone abbastanza da mettere in secondo piano le proprie condizioni fisiche pur di godersi dal campo l'attimo del triplice fischio dopo una vittoria e per fortuna lui fa parte di questa ristretta cerchia. Nei pochi minuti che gioca, manca la solita dedizione difensiva ma per fortuna Teofilo ha fatto il lavoro anche per lui. Prova a far partire l'eurostar in qualche occasione, ma la velocità non è quella dei tempi migliori, anche se la classe e la fantasia non li perderebbe nemmeno se giocasse su una sedia a rotelle.
VAMPATA

Sardella: 8.5
Se poco dopo il suo arrivo alla Virtus Rutigliano vi stavate chiedendo coma mai in ogni articolo scrivessimo "Quando sarà nella forma migliore"... "Quando sarà in perfette condizioni fisiche"... e robe del genere oggi probabilmente avete capito a cosa ci riferissimo. 4 gol da vero paladino del bel gioco, esplodendo tutta la tensione del match, in tiri che bucavano la rete come sassate infuocate. Ma la cosa più bella, è che nel Sardella show, fanno parte anche un palo ed un paio di gol sbagliati davanti al portiere. Se non avevate ben capito cosa vuol dire fare la differenza, riguardatevi il match non appena sarà possibile.
LEONIDA

Teofilo: 8
Ad ognuno il suo. Sardella si è preso il posto da gladiatore, lui ha preferito quello di leone in difesa ma la gloria è la stessa. Sin dal primo minuto si posiziona davanti alla difesa come le barriere dei frangiflutti della sua Mola e non fa passare nemmeno una mosca che per sbaglio avesse sbagliato strada. Gli arbitri provano a complicargli la vita, ammonendolo e fischiando un rigore su un suo presunto fallo, ma lui risponde con una calma apparente che lo carica ulteriormente per gli ultimi minuti del match. Solo verso la fine, inizia a soffrire un po' la stanchezza, ma ormai a Carlucci, aveva già messo la museruola.
INSORMONTABILE

Luceri: 6+
Nei suoi pochi minuti di gioco nel primo tempo, si comporta con estrema diligenza, senza rischiare mai il dribbling spettacolare, ma portando una ventata di fantasia all'interno di un gioco della Virtus, che si è mostrato essere spesso troppo canonico.
BREZZA

Lemonache: 6.5
Sbaglia qualcosa di troppo rispetto al suo solito sopratutto in fase di impostazione e di possesso palla, rischiando molto su una trattenuta plateale dopo il pallone perso nella sua metà campo. E' instancabile nel suo rincorrere gli avversari, cui soffia via il pallone spesso e volentieri, ed è quasi sempre lui il capomastro che rende le idee, azioni concrete.
INESAURIBILE

Pavone: 7.5
Nella fiction "Il capo dei Capi" si diceva che l'onore non è una cosa che va e che viene, e ammettendo che abbiano ragione, lui sicuramente dimostra di averne da vendere di onore. Il suo comportamento andrebbe scritto nel "Manuale del Capitano perfetto" visto che non fa una grinza nonostante, lui, con la fascia di capitano al braccio non scenda nemmeno un minuto in campo. Molti altri ragazzi, probabilmente non avrebbero voluto alzare la coppa, e avrebbero anteposto la gloria personale a quella della squadra. Ma per fortuna ho specificato, ALTRI.
STATISTA

Mister Di Bari: 8
Spesso si tende a valorizzare più il gol di tizio, la parata di calcio ma non bisogna mai dimenticarsi che senza Sempronio che spiega agli altri due cosa fare del pallone, di gol non se ne potrebbero fare nemmeno pregando. Gli avversari, autori di un'ottima partita, non gli lasciano il campo agevolmente e dunque deve ponderare con estrema cautela ogni scelta, dovendo spesso fare i conti con dubbi amletici come: fare entrare Antonazzo anche se giocherà con una gamba sola oppure fare entrare Pavone al posto di un Teofilo che oggi è di cemento armato? Nei casi dubbi si decide per il giusto. Per cui, basta a chiedersi cosa sarebbe successe, come sarebbe andata. Siamo campioni di Puglia. Adesso c'è solo da lavorare, poiché questa è la prima battaglia. Abbiamo un campionato da vincere.
SANGUE FREDDO

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