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VALENTINI SCRIVE AI LETTORI DI RUTIGLIANOONLINE

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Gruppo Consiliare


Rutigliano, 07 ottobre 2011


Gentili lettrici e gentili lettori,
anche se per alcuni anonimi commentatori di rutiglianoonline l’intestazione assolve solo all’esigenza formale dell’introduzione, ho deciso di pubblicare questa lettera a seguito di un articolo comparso, su questa testata on line, dal titolo “consiglio disertato, mal di pancia nella maggioranza” . Non mi sono mai sottratto al confronto aperto sulle tantissime questioni, che hanno caratterizzato la mia esperienza politica al servizio della Comunità rutiglianese negli ultimi 12 anni. Ho sempre aderito agli inviti, alle sollecitazioni e, soprattutto, ho cercato di dare risposte alle tante critiche legittime e sacrosante provenienti dai cittadini, direttamente o per il tramite dei media locali. L’ho fatto anche su questo sito internet quando si sono affrontate questioni importanti come il futuro del nostro presidio ospedaliero o come il tentativo di Nichi Vendola di trasformare Lama San Giorgio in uno scarico di fogna  a cielo aperto, ragionando sulle possibili soluzioni e tentando di realizzarle attraverso il mio mandato elettivo.

Ho avvertito sempre la necessità morale e politica di dare risposte esaustive a tutti quelli che hanno promosso critiche o proposto quesiti in maniera civile e democratica, nel rispetto del pensiero altrui e soprattutto senza recare offese nei confronti di alcuno, ma sempre e soltanto nei riguardi di quanti hanno avuto la correttezza ed il coraggio di manifestare la propria identità, senza celarsi dietro fantasiosi e comodi pseudonimi.

Non contesto la scelta di chi preferisce nascondere dietro un paravento le proprie opinioni; comprendo ma non condivido, perché se si ha timore di firmare i propri commenti, evidentemente, si manifestano idee e concetti di cui non si è convinti o, altrimenti, la scelta dell’anonimato rappresenta un’opzione aprioristica di chi intende gettare il sasso per poi nascondere la mano. Pur rispettando questa condotta, alla licenza di pubblicare ogni tipo di commento restando anonimi ho scelto, esercitando la medesima libertà, di non dare risposte al vento, nei confronti di interlocutori sconosciuti.

In questa circostanza, però, ho deciso di dare una spiegazione al mio “no comment” sull’adunanza del Consiglio Comunale del 29 settembre, deserta per l’assenza in aula della maggioranza, per un dovere di cronaca e di corretta informazione, che, a mio avviso, è stato disatteso dall’articolista, generando così un dibattito, comunque celato dall’anonimato, ma senz’altro inquinato dal modo in cui si è impostato l’articolo.

Nel merito, dichiaravo di “non avere nulla da dire”, poiché effettivamente la maggioranza non potè garantire i numeri necessari allo svolgimento del Consiglio per l’assenza di 3 consiglieri ed in quel momento non mi erano chiare le motivazioni di 2 colleghi di maggioranza, che avevano dissertato i lavori della massima assise cittadina. In una successiva riunione di maggioranza abbiamo chiarito ed appurato la bontà delle cause di tali defaillance e soltanto oggi posso testimoniare la buona fede degli interessati, che non è solo nelle dichiarazioni degli stessi, ma anche nei fatti, considerato che il Consiglio  Comunale, rinviato il 29, si è celebrato regolarmente giovedì 6 ottobre, smentendo palesemente la fantasiosa e capziosa ricostruzione dei fatti dell’articolista.

Nel metodo, sono tra coloro i quali considerano gli operatori dell’informazione, al pari di chi fa politica, come servitori della collettività, poiché sovraintendono ad un dovere civico fondamentale che corrisponde ad un diritto ad essere informati, garantito dalla nostra Costituzione Repubblicana. Nell’ambito di questo perimetro di civili garanzie democratiche, ritengo giustificabile e legittima la propensione di chi informa, nel raccontare fatti e circostanze con un taglio personale, dettato da propri convincimenti o da proprie appartenenze politiche e sociali; di più, non mi scandalizza neppure un informazione resa più a fini propagandistici che di cronaca. Ma non posso assolutamente accettare l’impostazione data all’articolo in questione, che pubblica, dopo una ricostruzione dei fatti pretestuosa ed ingannevole, un file audio del sottoscritto e dei colleghi di partito Gaio e Giuliano, inducendo palesemente allo scherno nei nostri riguardi, con un invito esplicito all’ascolto di dichiarazioni non molto edificanti.

Premetto che la registrazione è stata effettuata durante una conversazione tra noi ed altri colleghi della minoranza, fuori dall’aula consiliare e quindi nell’ambito di una cordiale e normalissima discussione tra persone che, al di là della politica, trattengono normalissimi rapporti di stima e rispetto reciproci. Solitamente siamo stati abituati a rendere dichiarazioni che successivamente venivano sintetizzate dall’articolista, salvo per registrazioni con videocamera, così da indurre in noi tutti una certa leggerezza e qualche imprecisione verbale nel rispondere.

Infatti Vittorio Giuliano nel proferire il termine “seguace”, evidentemente, voleva dichiarare la propria adesione a quanto io avevo in precedenza affermato nella mia veste di capogruppo di Futuro e Libertà. Mentre Mario Gaio, ribadisco, colloquiando con altri colleghi, cercava di stemperare i toni un po’ accesi e pesanti del momento, data la preoccupazione per l’assenza di alcuni consiglieri, così come ho testimoniato in precedenza.
Per queste ragioni evidenzio la malafede di chi ha realizzato questo articolo, che non fa onore a chi lo ha scritto, e che rappresenta un offesa per chi frequenta rutiglianoonline con il desiderio di essere informato liberamente senza condizionamenti e sofisticazioni.

Potrei apparire scortese ed offensivo nei confronti di chi sta pubblicando questa mia riflessione, ma chi ha la responsabilità di raccontare ai Rutiglianesi quello che accade nel paese, dovrebbe assolvere ad un dovere di informazione e non ad un esercizio di becera diffamazione. Il rispetto per gli altri non è soltanto un diritto da enunciare e rivendicare per se stessi; dovrebbe essere, invece, un dovere da esercitare e promuovere quotidianamente in particolare per coloro che hanno l’onore e l’onere di servire la propria Comunità attraverso la propria opera ed il proprio impegno civico.


Oronzo Valentini

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