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DS AGRICOLA, L’8 AGOSTO DOVREBBE SBLOCCARSI QUALCOSA

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Agli inizi di luglio L’Inps ha bloccato l’erogazione della disoccupazione agricola relativa all’anno 2010. Braccianti e possessori di partita Iva agricola sono rimasti di stucco: anziché ritirare l’assegno dalle Poste, dovranno presentare tutta una serie di documenti e di autocertificazioni che all’Inps servono per stabilire se si hanno o meno i requisiti per accedere a questo tipo di previdenza.

Il blocco della disoccupazione ha sollevato la protesta dei lavoratori agricoli e delle loro agenzie sindacali, in alcune regioni si sono anche avute manifestazioni sotto le sedi dell’Inps.
La verifica dei requisiti per il diritto alle prestazioni a sostegno del reddito è fra le attività strategiche dell’Istituto per evitare l’erogazione di prestazioni indebite che richiederebbero successive attività di recupero” scrive il direttore generale dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Muro Nori in un nota del 22 luglio scorso con la quale spiega il provvedimento di blocco e come l’istituto procederà alla verifica e alla erogazione della DS agricola.

Le attività di accertamento si sono concretizzate nell’incrociare i codici fiscali dei lavoratori dipendenti agricoli che hanno presentato domanda di disoccupazione agricola di competenza 2010” con il “casellario dei lavoratori attivi” e “gli archivi dell’Agenzia delle Entrate per individuare coloro che, nel corso dell’anno 2010, oltre a svolgere attività dipendente nel settore agricolo,  risultano titolari di partita IVA attiva” scrive ancora Mori nella sua nota.

Dalla verifica effettuata è venuto fuori che sono 71.500 i richiedenti la DS agricola titolari di partita IVA, mentre sono 1.190 quelli iscritti ad “altre Casse o Enti previdenziali”. L’Inps ha voluto verificare anche che ad ogni partita Iva corrisponda una effettiva attività ed ha accertato che 32.778 partite Iva hanno una posizione aperta presso le Camere di Commercio; circa 20.000  sono le “posizioni interessate ai versamenti  da F24”  di cui “16.000 localizzate in Sicilia, Puglia, Campania e Calabria".

Chiunque dei soggetti interessati può verificare la propria posizione in merito alla sospensione e alla eventuale erogazione della DS agricola, basta rivolgersi alla struttura territoriale Inps di competenza.
Ad oggi, comunque, la situazione è questa. Entro l’8 agosto 2011 saranno definite le domande dei titolari di partite Iva inattive; la definizione per le altre tipologie avverrà entro la fine del mese di settembre 2011 e sarà cura dell’Inps inviare agli interessati “l’elenco completo di tutta la documentazione ritenuta necessaria all’istruttoria”.

Che entro l’8 agosto succeda qualcosa ce lo conferma Filippo Masotti, coordinatore della Camera del Lavoro CGIL di Rutigliano. «Entro i primi di agosto -ci ha detto- saranno liquidate quelle disoccupazioni i cui lavoratori risultano essere iscritti come piccoli coloni. Per tutti gli altri, invece, la decisione che hanno preso a livello nazionale è quella di verificare, casa per caso, il reddito rinveniente dall’attività agricola in proprio che l’Inps incrocerà con visure catastali sui terreni coltivati, il fatturato e il numero delle giornate lavorate per ettaro che saranno detratte dalle giornate di disoccupazione da indennizzare».

Il decreto del Ministero del lavoro e della Previdenza sociale del 24 maggio 2000 ha stabilito i valori medi di impiego di manodopera per singola coltura e per ciascun capo di bestiame per la provincia di Bari. Nella tabella allegata a questo decreto si legge che per un "vigneto a tendone da tavola asciutto" le giornate lavorative per ettaro sono 70, 80 sono le giornate per un "tendone da tavola o da vino irriguo".
Le DS agricole bloccate nel comprensorio di Rutigliano-Conversano-Mola sono circa 800, la maggior parte delle quali concentrata a Rutigliano.

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