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ACQUA PUBBLICA. IL 12 MARZO MOBILITAZIONE NAZIONALE A BARI

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ACQUA PUBBLICA SI VOTA
SI
per votare la legge per la ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese
SI per sostenere i 2 referendum sull’acqua bene comune
SI per fermare il nucleare

PER LA DIFESA DEI BENI COMUNI
per bloccare gli inceneritori, le discariche inquinanti e lo scempio del territorio;
per arrestare la privatizzazione dell’istruzione pubblica e dei saperi.

In Italia, e in Europa, negli ultimi 15 anni le politiche liberiste dei governi che si sono susseguiti, indipendentemente dal loro colore, hanno portato a una vera e propria privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici, acqua compresa. L’ultima fase, in senso cronologico, di questo processo è rappresentata dall’art. 15 del Decreto Ronchi convertito in Legge, che sancisce l’obbligo della messa a gara della gestione dei servizi pubblici locali, ivi compreso l’acqua, e di cessione ai privati di almeno il 40% delle azioni detenute dagli Enti locali. I referendum, promossi dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e da un'ampia coalizione sociale costituita da forze culturali e sociali riunitesi nel "Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune”, costituiscono lo strumento costituzionale di cui disponiamo per fermare la loro privatizzazione, abrogando la legge Ronchi e l’art. 154 del DLgs 152/2006 (limitatamente alla parte relativa all'adeguata remunerazione del capitale investito). Dopo l’abrogazione di tali articoli si potrà avviare un percorso che porti all’effettiva ripubblicizzazione dei servizi pubblici locali e del servizio idrico integrato e si potrà eliminare la possibilità di fare profitto sull’acqua.

In Puglia, l’acquedotto è una Società per Azioni e, pertanto, pur essendo a totale capitale pubblico (la Regione Puglia detiene il 100% delle azioni), gestito secondo il diritto privato. Il pericolo che incombe sull’AQP è quello che una parte delle azioni venga venduta ai privati. Rischio che si è corso il 25 febbraio 2009, quando in consiglio regionale, il Partito Democratico, attraverso il suo capogruppo in Consiglio, presentò una mozione per vendere una parte delle azioni ai privati. Per fortuna, tale mozione venne ritirata grazie alla forte e costante mobilitazione dei Movimenti per l’acqua e, più in generale, della cittadinanza.

Nel giugno del 2009, dopo due anni di silenzio del Governo alle richieste di incontro, il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune”, il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e la Regione Puglia avviarono, attraverso la nascita di un tavolo tecnico, l’iter che ha portato all’elaborazione, nel dicembre 2009, del disegno di legge (DDL) per la ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese. Il Presidente della Regione e l’Assessore Amati si impegnarono a portare il DDL in Consiglio prima della fine del primo mandato della Giunta Vendola, cosa che però non avvenne. In compenso, Nichi Vendola costruì la campagna elettorale per la sua rielezione alla presidenza della Regione proprio sul tema “acqua pubblica”, impegnandosi a nome della sua coalizione a trasformare il DDL in Legge entro i primi 100 giorni del suo nuovo Governo. Nichi Vendola e la sua coalizione sono stati rieletti a marzo del 2010 e oggi, a oltre un anno da quel giorno, il ddl per ripubblicizzare l’Aqp giace ancora nelle commissioni competenti. E, purtroppo, non è tutto: la maggioranza ha, infatti, partorito degli emendamenti che, se approvati, stravolgerebbero il ddl originario, mettendo a rischio soprattutto la trasparenza, il principio di partecipazione nella gestione degli enti locali, e il quantitativo minimo vitale di acqua garantito ad ogni cittadino.
Approvare il disegno di legge che sancisce la ripubblicizzazione dell’AQP, prima dello svolgimento dei referendum, che si terrà entro il 12 Giugno, costituisce un atto di grande rilevanza politica e di rispetto dell’impegno assunto dal Governo. Sancirebbe, infatti, la volontà della Regione Puglia di rivendicare l’autonomia ad assumersi la responsabilità in tema di gestione pubblica del servizi idrico rispetto agli obblighi imposti dalla vigente legislazione.

L’acqua, tuttavia, è solo la punta dell’iceberg della privatizzazione dei beni comuni promossa dalle politiche liberiste degli ultimi decenni che hanno prodotto l’impoverimento di larga parte delle popolazioni e dei territori, arricchendo solo piccoli gruppi finanziari con una drastica riduzione dei diritti conquistati, determinando l’attuale e drammatica crisi economica, sociale, ecologica e di democrazia. All’interno di questo quadro generale si inserisce anche il processo di privatizzazione dell’Istruzione Pubblica, di “autonomizzazione” dei vari Atenei e Istituti scolastici, promosso dai vari governi di centro-sinistra e centro-destra susseguitisi negli ultimi vent’anni, i quali stanno dando sempre più spazio alle scuole e università private. La logica privatizzatrice è la stessa.

Sabato 12 marzo – h 9.30
Piazza Umberto
, scendiamo in piazza:
- affinché il DDL sulla ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese (nella sua versione originaria e senza emendamenti) diventi Legge regionale a tutti gli effetti;
- per ribadire la nostra contrarietà alle politiche di privatizzazione dell’istruzione pubblica, dei saperi e della conoscenza;
- per dire NO al nucleare, agli inceneritori, alle discariche e agli impianti industriali inquinanti;
- per avviare un percorso comune per la riappropriazione sociale di tutti i beni comuni;
- per la realizzazione di un modello di gestione trasparente, pubblico e partecipativo attraverso politiche autoorganizzate e dal basso, di tutti i beni comuni.
- contro lo smantellamento dei diritti dei lavoratori e lavoratrici, per una piena occupazione fuori dalla logica “sviluppista” in un contesto di produzioni socialmente ed ecologicamente compatibili.

Insieme al mondo dell’istruzione e della formazione,
con tutti i comitati e gruppi territoriali che si battono per la salvaguardia dell’ambiente,
invitiamo tutte e tutti affinché esprimano la loro voce.

UN’ALTRA SOCIETA’ E’ POSSIBILE.
QUI ED ORA!

Promuovono:
Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” - Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, Studenti per l’Acqua
Per comunicare la propria partecipazione e sostegno, inviare un’email a:
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