C’era una volta a Rutigliano la Fiera di San Giacomo, oggi Fiera di San Lorenzo

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di Tino Sorino

Origine di un’antica Fiera di 8 giorni, approvata da Carlo V, ora della durata di un solo giorno e legata a San Lorenzo, di cui si restaura finalmente l’antica chiesa rurale

Mentre è ancora in corso la 481° Fiera rutiglianese di San Lorenzo, è bello poter fare un salto indietro nel tempo e ripercorrere, a partire da Lorenzo Cardassi e, magari da altri studiosi come Lorenzo De Bellis, la storia di una fiera che è anche la storia di un paese, Rutigliano, e del territorio circostante. Nel suo “Rutigliano, in rapporto agli avvenimenti più notevoli della Provincia e del Regno” (Officine Grafiche A. De Robertis & F. S.P.A., Putignano (Ba), 1967), il canonico Cardassi, a proposito della “frequentatissima fiera di Rutigliano” che fino al 1827 durava otto giorni e comunemente si riteneva che durasse dal 2 al 10 agosto, scrive che “ … In vece essa”, in origine, “aveva principio il 25 Luglio, S. Giacomo, e terminava il 1° Agosto”.

La storia dello spostamento di data e del progressivo decadimento della fiera è soltanto una tappa dell’eterna storia della rivalità tra i rutiglianesi e i “cugini” nojani che, come sempre, si conclude con la sconfitta di entrambi i contendenti.  I nojani vollero astutamente far fuori la fiera di San Giacomo, introducendo pochi giorni prima di quella un’altra, dal 16, festa della Madonna del Carmine, al 21 luglio, costringendo, così, i rutiglianesi a spostare in avanti la data dal 2 al 10 agosto, giorno della Solennità di S. Lorenzo. “Ma ciò non fu savio provvedimento”, continua il Cardassi; “perché essendo breve quest’intervallo, le due fiere finirono per perire entrambe …Da quell’epoca in poi non ci è rimasto che una larva di fiera nel solo giorno 10 Agosto con trista rimembranza dei patiti danni”.

E, così terminarono i fasti dell’antica Fiera secolare del Bestiame, che si svolgeva, prima, nell’atrio del Castello, sotto la giurisdizione di un Mastromercato eletto dal popolo e, successivamente, anche nell’attigua Piazza dei Cereali (allora chiusa dalla poi demolita Porta Castello). Oggi, le due fiere si riducono ad una replica ingrandita dei mercati settimanali, dove comunque si possono ancora trovare prodotti artigianali locali ad uso soprattutto dei contadini e delle casalinghe o dei bambini che vi possono trovare ancora qualche animale  per lo più di piccola taglia.

Fiorita Cardascia ricordava quando nei primi decenni del Novecento, nei giorni precedenti la Fiera di San Lorenzo, arrivavano gli zingari, commercianti di bestiame, che soggiornavano nella taverna ubicata dove oggi c’è il cinema in restauro. Gli animali venivano allocati nei pressi della chiesetta di San Lorenzo. Oggi quella chiesetta, per anni in abbandono è finalmente è in restauro e sta per essere restituita alla Comunità.

Così si è espresso soddisfatto il sindaco dott. Giuseppe Valenzano: ”Proseguono i lavori della chiesa di S. Lorenzo che sta tornando al suo splendore originale, gli esterni sono quasi tutti completati ed è il momento del rifacimento dei tetti. Ringrazio le ditte, i tecnici coinvolti e gli Uffici per la costante attenzione, in un periodo di cambiamenti normativi e di temperature estreme: portare avanti questo e tanti altri cantieri, come quelli del Giardinetto in via Madonna delle Grazie e del Palazzetto dello Sport, non è un lavoro semplice. Auguriamo loro buon lavoro e aspettiamo con ansia la fine dei lavori per poter godere di questi spazi”.   

 

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