Le persone con difficoltà come fanno a passare? Storie di ordinaria inciviltà

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Non è la prima volta che i cittadini ci segnalano invalicabili barriere architettoniche che rendono difficile già ai cosiddetti normodotati camminare figuriamoci alle persone diversamente abili. Allo stesso modo non è la prima volta che ci segnalano situazioni di ordinaria inciviltà: parcheggiare sugli scivoli di accesso ai marciapiedi, negli stalli riservati alle persone diversamente abili... Ieri un giovane ci ha mandato la foto di un’auto parcheggiata proprio davanti al ponte di attraversamento del canalone in pineta, una situazione che chiude quel passaggio a chi è costretto su una sedia a rotelle.

«Può un disabile fare tutto il giro della pineta?» si chiede retoricamente il giovane. «Giustamente, se permettiamo questo, sì…» è la risposta che lo stesso giovane si dà. Quell’auto è stata lì, ad ostruire il passaggio, per diverse ore ieri pomeriggio. «Mi rifiuto pure di mandare al sindaco perché tanto è inutile, non risponde nemmeno» è l’amara riflessione del giovane circa la possibilità di inviare la segnalazione al primo cittadino.

Certo, un’auto parcheggiata a quella maniera non sarà proprio la fine del mondo, ma è da queste cose che passa il rispetto della città nei confronti di chi ha delle difficoltà a percorrere luoghi, marciapiedi e strade. Non si tratta solo di barriere architettoniche fisiche; forse le più dure da demolire sono le barriere mentali, quelle che impediscono di mettersi nei panni del prossimo, del più debole.

 

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