Aggiornamento sulla posa dei piezometri intorno al terzo lotto della discarica Martucci

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di Gianni Nicastro

I lavori sono ancora fermi, e lo sono dagli inizi di maggio scorso, dal secondo ritrovamento di rifiuti nella trivella che avrebbe dovuto mettere il piezometro al punto Pm4bis, individuato dall’ARPA Puglia a poche decine di metri dal perimetro del terzo lotto della discarica Martucci a Conversano. Da allora la trivella è ferma; fermi sono, quindi, i lavori di posa in opera dei piezometri che serviranno a monitorare l’acqua di falda sotto la discarica.

Il comune di Conversano sta aspettando dall’ARPA l’individuazione del prossimo punto da trivellare. Sulla scorta, però, del ritrovamento dei rifiuti negli ultimi due punti, l’agenzia regionale per la tutela dell’ambiente ha chiesto al comune il progetto del terzo lotto da cui dovrebbe evincersi il reale perimetro della discarica, per evitare, appunto, che la trivella intercetti ancora rifiuti e vanifichi il lavoro di scavo con carotaggio. Progetto che il comune di Conversano, ad oggi, non ha ancora trovato.

Comunque, alla fine di giugno saranno prelevati i primi campioni dai soli due piezometri installati nel Pm1 e nel Pm2; i risultati di queste prime analisi dovrebbero arrivare dal 20 luglio in poi.

Per quanto riguarda le carote estratte, da un’analisi visiva non risulterebbe nulla di anomalo, è stata rilevata la presenza di roccia e terra. Una sola carota ha destato qualche sospetto per la presenza di limitato materiale nerastro che è stato sottoposto ad analisi i cui risultati non sono ancora disponibilipiezometri-martucci-aggiornamento-1.

Insomma, l’intercettazione di rifiuti durante i lavori di trivellazione sta notevolmente ritardando la consegna del monitoraggio, che sarebbe dovuta avvenire il 30 aprile scorso.

Ricordo che il famoso emendamento al Piano regionale dei rifiuti approvato il 14 dicembre 2021, fissa al 30 giugno prossimo la definizione, da parte dell’AGER (l’Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti), di “un cronoprogramma delle attività da effettuarsi sul lotto III in danno al soggetto obbligato relativamente a:…”. Qui l’emendamento elenca in 4 punti le attività che dovrebbero essere svolte con “l’ausilio specialistico di ARPA Puglia”, attività interessanti a cominciare dalla “eventuale integrazione delle attività investigative sulla base delle risultanze, seppur parziali, degli interventi in corso”.

Quindi, i comuni di Moila di Bari, stazione appaltante dei lavori in questione, e Conversano potranno chiedere alla regione ulteriori fondi per approfondire le indagini, magari allargarle a tutti e tre i lotti della discarica Martucci, in modo particolare al I lotto che ha i rifiuti seppelliti sulla nuda roccia e terra, senza nessun tipo di impermeabilizzazione, e al II lotto (vasche A e B). In sostanza di ritornare alla prima programmazione dei lavori di monitoraggio che prevedevano l’installazione di 7 piezometri da posizionare su tutti e tre i lotti, numero di piezometri-martucci-aggiornamento-2piezometri che, alla fine, si è ridotto a 4.

Al secondo punto il cronoprogramma dell’AGER prevede “Misure di prevenzione attivabili ai sensi dell’art. 240 del d.lgs. 152/2006 e ss.mm.ii al fine di ridurre i rischi potenziali”. Questo secondo punto è importante perché rimanda all'articolo 240 prima citato che definisce il tipo di intervento da mettere in campo: “i) misure di prevenzione: le iniziative per contrastare un evento, un atto o un'omissione che ha creato una minaccia imminente per la salute o per l'ambiente, intesa come rischio sufficientemente probabile che si verifichi un danno sotto il profilo sanitario o ambientale in un futuro prossimo, al fine di impedire o minimizzare il realizzarsi di tale minaccia". Quindi, è sufficiente la probabilità del rischio che si verifichi un danno alla salute e all’ambiente perché scattino le misure che impediscano (o minimizzino) la minaccia che il danno si realizzi.

Interessanti sono anche i punti 3 e 4 del cronoprogramma. Prevedono, rispettivamente, “l’espletamento degli adempimenti tecnico amministrativi relativi alla chiusura definitiva e conseguente attività gestionali” e il “Piano di ripristino ambientale ed annessi opere di riqualificazione”.

L’emendamento vincola l’entrata in esercizio del II lotto, cioè delle vasche A e B, direttamente al servizio degli impianti della Progetto Gestione, “all’avvio delle misure delle misure di cui al punto 2 da parte dell’AGER" e, comunque, prevede che la stessa AGER attui “l’intero cronoprogramma” e “tutte le attività” in esso contenute “entro e non oltre il 2025”. piezometri-martucci-aggiornamento-3

Quello che si capisce o, perlomeno, quello che io capisco, dalla lettura dell’emendamento in questione è che la realizzazione del cronoprogramma non è messa direttamente in relazione ai risultati delle indagini geognostiche e del monitoraggio sul III lotto.
Nel caso i risultati delle analisi dell’acqua di falda prelevata dai piezometri dovessero risultare negativi o con parametri dentro i limiti di legge, i punti 3 e 4 del cronoprogramma vanno “comunque” attuati, cioè va attuata la “chiusura definitiva” e il “ripristino ambientale”. Se così non fosse non si spiegherebbe quello che l’emendamento dice alla fine: “Si dispone la chiusura definitiva delle della vasche, oggetto di concessione pubblica, entro il 2025…”.

Ora, l’emendamento è un atto unilaterale della regione, non è stato sottoscritto dalla Progetto Ambiente, gestore dell’impianto che l’AGER dovrà contattare per “la rimodulazione del rapporto concessorio in variazione a quanto previsto dal contratto”. E se la Progetto ambiente pretendesse, invece, il rispetto del contratto che prevede al 2027 la chiusura definitiva delle due vasche e di tutto l'impianto? Può un semplice emendamento a un Piano regionale passare legalmente sopra a un contratto di concessione regolarmente sottoscritto dalle parti? Imporre la chiusura anticipata delle due vasche? Credo di no. E quandanche la regione dovesse procedere comunque alla chiusura, la Progetto gestione potrà sempre rivolgersi al TAR. Nell’eventualità, tra cautelare, merito e appello, avanza il 2027 e anche il 2030.

E, comunque, quandanche alla regione le riesce di ottenere la chiusura al 2025, a chiudere definitivamente sarebbero solo le due vasche e non anche gli impianti di lavorazione dei rifiuti; rifiuti che continuerebbero ad arrivare in contrada Martucci a Conversano. Non cambierebbe nulla, ma proprio nulla, rispetto a quello che succede oggi.

Annuncio sin da ora la pubblicazione di reportage video sulle diverse aree sotto le quali, negli ultimi vent'anni e forse più, sono stati depositati illegalmente rifiuti di ogni genere, anche farmaci scaduti; aree che vanno da contrada Martucci fino a Mola di Bari. Un lavoro che Rutiglianoonline ha fatto, e sta facendo, con l'aiuto di Domenico Lestingi.

 

 

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