Da annus horribilis 2020 ad annus mirabilis 2021

anno-orribilis

 

di Saverio Ciavarella

E' finalmente andato via l’anno 2020.
Tale anno sarebbe da definirsi, come fu definito dal poeta e scrittore inglese John Dryden: annus horribilis, il successivo anno 1667 fu definito annus mirabilis (l'anno delle meraviglie) Siamo infatti in Inghilterra, regna Carlo II e su quella nazione si scatena una sere di eventi drammatici che faranno centinaia di migliaia di vittime: l’epidemia di peste bubbonica, il grande incendio di Londra (2-9-1666) mentre infuria un’aspra guerra fra la anno-orribilis-1stessa Inghilterra e le ex sette province unite (attuali Paesi Bassi).

Si tenga  conto altresì che, in quel secolo e in quella nazione, i tre 6 consecutivi nello stesso numero, venivano considerati come  il numero del diavolo.

Diversamente dal 1666, l’anno successivo, venne definito annus mirabilis.
Come infatti racconta, con dovizia di particolari, la scrittrice australiana Geraldine Brooks nel suo romanzo “Annus Mirabilis” pubblicato nel 2001, nel 1667 ci fu la grande ricostruzione economica civile e sociale dell’Inghilterra con numerosi e importantissimi eventi come ad esempio la fondamentale  scoperta di Newton sulle leggi che regolavano e che ancora regolano l’ottica.

Diamo quindi il benservito all’anno 2020 che tanti guai ci ha dato, definendolo anche noi annus Horribilis, sperando che il 2021 sia per l’Italia, l’Europa e il mondo intero, l’anno delle meraviglie.

 

 

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